Maradona, altro blitz a Marassi

Maradona, altro blitz a Marassi Diego parte stamane da Napoli; non dovrebbe giocare ma la Samp non si fida Maradona, altro blitz a Marassi Suoi i gol vincenti nelle ultime due gare a Genova - Positivo test ieri a Seccavo, ma il mistero del mal di schiena rimane - Boskov in allarme Per Diego è in preallarme Pari DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — La serata genovese è passata come passerà la mattina: scommettendo sulla presenza o no di Maradona oggi a Marassi. E' sempre lui il protagonista, nel bene e nel male. Spesso nella polemica. I suoi blitz sull'onda del vengo gioco e vinco sono ormai famosi, ed è proprio questa la carta che giocano i fautori del sì. Anche se la logica dice no. Diego arriverà a Genova, da Napoli, solo stamattina. Sosterrà un ultimo provino? Prenderà il volo di linea 10,35-11,50 o un altro aerotaxi? Come quello usato ieri pomerìggio da Ferlaino per essere già in serata vicino alla squadra. E' tempo di tensioni, e il presidente vuole sorvegliare la situazione. Maradona ieri'sì è allenato per 35 minuti a Soccavo sotto gli occhi di uno staff degno del suo rango: il medico sociale Acampora, l'ortopedico di fiducia Ruben Oliva, che ha lasciato lo studio milanese per accorrere a Napoli, preparatore atletico, procuratore, un gruppone di giornalisti, fotografi, cineoperatori tenuti a rispettosa distanza. E alla fine il boss ha detto: "La schiena va meglio, sono meravigliato di questi progressi in poche ore. Andrò a vedere la partita. Giocare? La voglia c'è sempre; deciderà Bianchi, ma tenete conto che da un mese non mi alleno...: Però ha già giocato senza allenarsi. Nel dubbio, ha lasciato la patata bollente a Ottavio Bianchi. Facilitare il tecnico non è la vocazione di Diego. Ieri ha snobbato sia il volo col presidente (avrebbe potuto sostenere il test di Soccavo la mattina) che la serata con l'allenatore e i compagni nel ritiro di Rapallo. La Samp intanto non si fida, e trema. Diego da due anni è il match winner delle trasferte del Napoli a Marassi. Si ricordano i due gol (punizione e rigore) nella stagione '86-87 e la rete in extremis, di rapina (una puntata dal limite nel fango, con tante colpe a Bistazzoni scordando quelle di Vìalli per le occasioni sprecate) lo scorso campionato. Vittorie azzurre per 2-1 ed 1-0. Una sorta di maledizione, di fattura, per i blucerchiati. Diego intanto ha già riempito la vigilia: parte-non parte, gioca-non gioca, l'ernia del disco o la lombalgia? Sia Bianchi che Boskov aspettano Maradona. L'allenatore partenopeo'pensa soprattutto a domani, quando Diego avrà l'ennesimo chiarimento in sede con Ferlaino. Il tecnico blucerchiato lo sogna, lo teme, è ancora certo di vederlo in campo oggi ed ha preparato due formazioni, una per fronteggiare con Pari il glande ammalato (fuori Carboni per Bonomi) e l'altra tradizionale. Bianchi per sostituire Diego pensa a Romano o Carannante. Deciderà soltanto in mattinata. Sugli importantissimi lombi del campione argentino si è chinato nelle ultime ore Ruben Oliva. Da Fiasconaro a Maradona, tanto sport del nostro Paese è passato al vaglio del medico che ha seguito la nazionale argentina mondiale. Per Oliva è lombalgia, non ernia del disco. E gli fanno eco da Buenos Aires: meglio che riposi nel Napoli e sia pronto per la nazionale biancoceleste del '90. AI Napoli invece, dove lo pagano, del prossimo mondiale e dell'Argentina importa ben poco. Prima c'è un campionato da giocare, e da cercare di vincere. Semmai il dubbio è se rischiare Maradona, o concedergli un po' di riposo. A Genova c'è chi si preoccupa anche di Careca, e fa bene. Sul bomber partenopeo si awinghierà Vierchowod, mentre Mannini si occuperà di Carnevale. Careca vedrà fra gli avversari Toninho Cerezo, uno zio. I due rappresentano la giovane e, la vecchia guardia del calcio brasiliano: due epoche, due leader che hanno corso e corrono sullo stesso binario. Quello della tecnica individuale come base di partenza. Sono uomini-spettacolo, se qualcuno riesce a staccarsi dalle tensioni del calcio d'oggi per dedicare qualche attenzione al gioco. Sono uomini-squadra, anche se Careca nelle parole della settimana scompare dietro la figura predominante di Maradona, e se Cerezo è oscurato dalle presenze di Mancini e Vialli. A proposito di Mancini, l'hanno convinto (in società e fuori) a rinunciare al progetto di diventare centrocampista, lasciando più avanti Dossena. Con Mancini più arretrato, Vialli cadrebbe nella solitudine. La situazione che più lo turba, nel calcio e nella vita Solo la velocità di Mancini, e la lunga intesa fra i due cementata in tante partite, salvano Gianluca Vialli dall'affogare miseramente nel folto delle difese avversarie. Bruno Perucca prova, il prof. Oliva osserva* prova, il prof. Oliva osserva*