«Firenze assalita dai barbari»

«Firenze assalita dai barbari» Viaggio nel malessere di una città soffocata da traffico, rifiuti e turismo «Firenze assalita dai barbari» Il Comune dichiara guerra a pizzerie e discoteche ■ «Lo Stato ci aiuti a salvare la nostra arte» - Il poeta Luzi: «Il centro storico è involgarito» DAL mostro inviato FIRENZE—In piazza Santa Maria Novella hanno chiuso quella boutique che aveva bare in vetrina ma altri restano gli sgarbi alla bella città. n poeta Mario Luzi dice che HI quaderno delle lamentele ha molte pagine, tq'città storica è involgarita, tè' successo anche nel passato, già Cacciaguida lamentava che eracadutainmano ai borghi che l'avevano degradata. Ma si è sempre ripresa. Spero che anche questa volta sappia riprendersi». IiO storico sir Harold Acton, forse l'ultimo degli anglo-fiorentini, dice che bisogna fare tutto il possibile per preservare la città da scempi e offese. «La Nazione» chiama a convegno la cultura fiorentina «per "salvare" una delle più belle città del mondo da un degrado ogni giorno più preoccupante» e il regista Franco Zeffirelli propone che il giornale riservi una colonna -alla denuncia di scelte che imbarbariscono la città». Le lamentele sono soprattutto per una città strozzata dal traffico e con collegamenti inadeguati, stravolta da un look dozzinale. Ecco alcune brevi note raccolte andando per il centro storico. Catene dappertutto, «ci hanno incatenati». E i parehéggi, dove sono i parcheggi? Attorno al Duomo, fioriere da città balneare o da stazione ferroviaria di cittadina di provincia. Trionfa l'industria della «pizza a taglio», dove erano antiche botteghe artigiane ci sono paninerìe e gelaterie. Un negozio di scarpe al posto del Doney, antico luogo d'incontro fra intellettuali fiorentini e la colonia inglese. «La via Calzaiuoli, che adesso è peggio di un souk mediorientale», questa osservazione è dello scrittore Piero Bigongiari. Piazza della Signoria ancora sottosopra: gli scavi e la pavimentazione, ,: Uria"storia infinita. * ''' Con queste note andiamo dal vicesindaco Antonio Cari glia, che ha particolare competenza essendo stato assessore al Lavori pubblici, adesso è assessore al Turismo. Premette che questa è una città di straboccante turismo. Trentamila pullman all'anno (quasi tutti da Pasqua a fine settembre) ; dieci milioni di presenze: la metà negli alberghi, il resto per lo più di giornalieri; una valanga di istituti universitari stranieri e scuole di specializzazione. Il turismo porta quattrini, ma si sa che intasa il traffico, sporca. 'La sera, dà piazza détta Signoria vengono tolti 300-500 chili di rifiuti. I turisti sporcano, ma se li vogliamo dobbiamo prendere anche il loro sudicio», ha detto l'architetto Klaus Koenig al convegno degli intellettuali sui mali di Firenze. n centro incatenato e i mal concepiti divieti? «Può darsi che si sia esagerato. Ma la cittànon è abitata solo dai fiorentini, quotidianamente è vissuta anche da migliaia di forestieri e purtroppo certi interventi sono stati necessari», dice Cariglia. •le catene, per esempio, sono servite a rendere vera¬ mente pedonale piazza Santissima Annunziata, che è anche bella. Prima delle catene era un'iradiddio di auto». Altra lamentela: si è sbarrato alle automobili l'intero centro storico (è la «zona blu» più vasta d'Europa) ma mancano i parcheggi. «Giusta lamentela. Il provvedimento di chiusura doveva essere accompagnato da alcuni parcheggi in superficie, che potevano essere fatti rapidamente. Si è perso tempo, ora si cerca di recuperarlo. Quattro parcheggi in superficie potrebbero essere realizzati in pochi mesi». C'è un piano che prevede nove parcheggi sotterranei per un totale di 4500 posti. Dicono in Comune che i primi due, Stazione e Parterre, saranno costruiti entro il '90. Però, quanto tempo perso: questa vicenda dei parcheggi affonda le radici nel 1080. Cariglia, vogliamo parlare delle paninerie, dei fast-food, dei locali per un turismo «mordi e fuggi» fitti nel centro storico di Firenze? «S ' unfenomeno che vivaddio stiamo contrastando. Siamo stati i primi a servirci della legge 15». E' la legge che consente ai comuni di limitare gli eserci¬ ne del «triangolo d'oro», per l'esasperata commercializzazione di alcuni prodotti ed evitare motivo di pericolo per i monumenti. Scarlino ha anche pronta la bozza di un nuovo regolamento per le insegne, gli striscioni e i cartelli: norme che regolano sporgenza, colore e forma delle insegne. Quelle a «bandiera» saranno abolite, salvo in qualche strada defilata e senza particolari pregi architettonici. Nel mirino del regolamento ci «rvno anche i cartelloni pubblicitari, che saranno vietati nelle strade e nelle piazze più importanti Dice Cariglia che molti dei problemi, e dei mali, di Firenze dipendono dal fatto che è una città indubbiamente particolare, il centro è stato individuato dall'Unesco come bene culturale di valore universale. 'Perché questo riconoscimento? Per il suo patrimonio, che è tale e impone tali oneri per il mantenimento che il Comune da solo non può fare fronte. Sono stato, e sono ancora, un sostenitore di una legge speciale per Firenze. Non è la solita richiesta di avere qualche soldo in più, che pure sarebbe legittima, ma la consapevolezza della necessità di creare uno strumento decisionale unico uguale per tutti, quindi operativo in tempi brevi». Perché a Firenze, dice Cariglia, c'è una forte presenza di patrimonio culturale dello Stato. E' dunque una città con problemi la cui soluzione dipende da più autorità. 'Se non c'è un meccanismo per collegarle e accordarle, una legge speciale appunto, è difficile operare in tempi brevi». La vicenda di piazza della Signoria e un lungo braccio di ferro in una città dove le decisioni, anche quelle vitali, dipendono da troppe autorità. Se ne parlerà in un prossimo articolo. Luciano Curino zi commerciali pubblici e quelle imprese artigiane che sono ritenuti incompatibili con le caratteristiche del luogo. «La legge è del 19S1 e l'abbiamo immediatamente applicata con una delibera che ha bloccato fast-food è paninerie». Ma quelli che già c'erano sono rimasti. Adalberto Scarlino, assessore al Commercio, intende anche impedire che nel centro storico proliferino negozi di calzature che sono già troppi, night club, supermercati, depositi di combustibili. Questo, oltre che per la salvaguardia dell'immagi-

Luoghi citati: Europa, Firenze