Che cosa spinge una città a voler essere Provincia

Che cosa spinge una città a voler essere Provincia Sette località stanno per ottenere questa forma di autonomia Verbania: a noi interessa l'industria e il turismo - Biella: dobbiamo programmare lo sviluppo DAL MOSTRO INVIATO VERBANIA — Francesco Imperiale, sindaco psi dall'accento pugliese e dai baffoni austroungarici, da qualche giorno potrebbe esser soddisfatto e invece non lo è. E neppure Luigi Squillano, sindaco de di Biella, può dirsi soddisfatto: «Per favore — quasi implora —, che non ci facciano perdere altro tempo». Se tutto va bene, tra aprile e maggio, Verbania e Biella saranno Province: in tempo per le elezioni amministrative del 1990. Se tutto va bene, però. Se non arriveranno altri ostacoli parlamentari per Verbania e Biella, come per Rimini, e per Lecco, Lodi, Prato e Crotone: le prossime sette sorelle dell'Italia delle Province. Ma quanta fatica per diventare Provincia. Il sindaco Imperiale, dal suo ufficio sul lungolago, racconta l'ultima. Una corsa contro il tempo, con Silvano Labriola, deputato psi o presidente della commissione Affari costituzionali, che l'altra mattina alla Camera lo gela così: «Caro sindaco, per le altre Province è tutto a posto, ma voi di Verbania avete il parere contrario dell'Associazione industriali di Novara». Era successo che proprio da Novara, ora capoluogo di Provincia, era partito l'ultimo tentativo di chi non vuole questa nuova Provincia, «in relazione a negativi riflessi economici conseguenti et comunque assunta in assenza di qualsiasi forma di consultazione delle forze economico-sociali». Immaginarsi Imperiale e gli altri di Verbania. «Incredibile! Ma cosa vogliono? La prima Unione industriali della zona è nàta qui a Verbania, nel 1919, altro che Novara. E poi cosa c'entra Novara con noi, con U Verbano-Cusìo-Ossola?».- Cosa c'entra? «Niente, proprio niente. E anche questo è uno del motivi della nascita della nuova Provincia Gli interessi economici di" Novara Sono prettamente agricoli: riso, granoturco, formaggi. Dànoi la siderurgìa, le centrali idroelettriche, l'industria, con una grossa spinta dal turismo dei-Lago Maggiore e dal terziario». E' il racconto di anni e anni di incomprensioni, delusioni, attese inutili. Attese che, secondo'Imperiale, sono iniziate nel 1939,4 aprile, quando da Intra e Pallanza è nato il Comune di Verbania: «la Propincia Azzurra». E' da allora che Verbania insegue la voglia di Provincia E' da allora che Verbania guarda, più che a Novara e al Piemonte, a Milano e alla Lombardia. «I nostri interessi — spiega il sindaco, 63 anni, ingegnere e insegnante, a Verbania dal 1965—sono a Milano, 100 chilometri esatti. Novara è a 70. Torino allO.l nostri studenti vanno a Milano, a Varese, a Pavia». Quella di Novara è sempre stata una Provincia un po' strana. D territorio è un rettangolo lungo, stretto da lago e montagna. Novara capoluogo di Provincia è all'estremità del rettangolo. «E' una Provincia disegnata in modo irrazionale—insiste Imperiale —. 7n tutte le altre il capoluogo è al cen¬ tro, da noi no. Ecco dunque le prime difficoltà. Dalla Val Formazza, che dista 130 chilometri, per ritirare un documento in Prefettura ci vuole una giornata intera... ' Prendiamo una piantina della Lombardia, puntiamo il compasso su Milano e vediamo quante Province, ci sono nel raggio-di 100 chilometri! Quasi una decina!-. •Chi, comedi repubblicani, è contro le nuove Province, potrebbe obiettare che'basterebbe decentrare gli uffici... «Giusto! Ma il decentramento si è rivelato una promessa mancata. E c'è di più: qui abbiamo il Tribunale, che, dopo Torino e Novara, è il terzo del Piemonte per numero di cause trattate. Bene, anzi malissimo: Verbania è nell'elenco dei Tribunali da sopprimere: vorrebbe dire, per USO mila abitanti del Verbano-CusioOssola, doversi sobbarcare i costi aggiuntivi di Una giornata persa per una testimonianza, per una denùncia, per una qualunque citazione». Verbania è la somma di sette Comuni e conta 32 mila abitanti. Vantaggi a parte, quando diventerà Provincia con tanto di targa automobilistica «VB», qualche svantaggio sarà da mettere in conto... «Bisognerà trovare nuovi uffici e nuove sedi, trovare la sistemazione a nuove famiglie in una città dove gli alloggi già mancano. Ma se gli uffici che ora sono a Novara verranno dimezzati, si capisce che il costo non sarà macroscopico. E poi, per non cadere in errori, la nostra Provincia sarà un esempio di decen¬ tramento: abbiamo Slresa, Omegna, GravelUma, Domodossola». Qualche problema potrebbe nascere da una caratteristica della zona: quel forte campanilismo che nonostante tutto continua a dividere i paesi del Verbano e la stessa Verbania. Qui, a cinquantanni esatti, resta la divisione tra l'Intra dell'industria (4800 operai alla Montefibre, prima degli anni della cassa integrazione) e la Pallanza del turismo: due le sedi degli ex combattenti, due le sedi del Club alpino italiano. -Speriamo — commenta il sindaco Imperiale —chela nuova Provincia serva a superare questi eccessi dì campanilismo: insomma, che cominci ad essere conosciuta Verbania, e non soltanto Intra o Pallanza». Non un parere contrario dalle parti di Verbania. E neppure a Biella «Da anni esìste il consorzio degli 83 Comuni del Biellese — spiega il sindaco Squillarlo —. Per noi essere Provincia è un'esigenza politica e amministrativa, che ci mette in grado di programmare lo sviluppo del territorio. 1 problemi nostri son ben diversi da quelli di Vercelli, e infatti Vercelli nei confronti della nuova Provincia è agnostica, riconosce che il legame non è mai esistito. E poi, se l'ordinamento dello Stato è così, se riconosce lo status di Provincia a chi ne ha i requisiti, non vedo perché si debba continuare a penalizzare Biella». O Verbania O le altre cinque sorelle. Giovanni Cerniti Che cosa spinge una città a voler essere Provincia

Persone citate: Francesco Imperiale, Imperiale, Luigi Squillano, Omegna, Silvano Labriola