Cassa integrazione alle Fs

Cassa integrazione alle Fs Lia ricetta di Schimberni per risanare l'azienda Cassa integrazione alle Fs Altre proposte: mobilità e part time - In cambio più soldi secondo il merito -1 sindacati: «II commissario ci chiede una inaccettabile cambiale in bianco» - «Vogliamo la contrattazione» ROMA — Ferrovieri in cassa integrazione. Ma anche ferrovieripart Urne o in mobilità, da un settore1 all'altro per migliorare l'efficienza complessiva dell'ente. E in cambio? Più soldi secondo il merito, individuale e di gruppo. E' la cura Schimberni, bisturi e carota, e i 'sindacati sono subito entrati in ebollizione. «Ci chiede una inaccettabile cambiale in bianco», avverte Giancarlo Aiazzi, segretario generale della Uil trasporti. D. feeling tra l'amministratore straordinario e le confederazioni è1 già messo a dura prova' dopo i primi incóntri che sembravano preludere ad un confronto costruttivo e senza inconciliabili, contrapposizioni,' per rimettere ih sesto un ente squassato dagli scandali e affetto da una lunga malattia di sprechi per migliaia di miliardi e di ritardi colpevoli. Così come aveva fatto alla Montedison, Schimberni, che viene dato come il naturale presidente quando sarà conclusa l'emergenza delle lenzuola d'oro, ha portato nelle ferrovie i criteri di risa; namento adottati nell'industria privata: ha aperto un confronto serrato con i sindacati, ha indicato date è contenuti del percorso da fare insieme. La sua filosofia, frutto di meno di due mesi di lavoro, è contenuta in uri documento di due cartelline, stringate ma chiarissime sulle cose da fare, che è stato recapitato alla Cgil, alla Cisl, alla Uil e alla Fisafs, il sindacato degli autonomi. Oli obiettivi: miglioramento della qualità dei servizi offerti, rinnovamento tecnologico della rete, aumento del¬ la quota nel traffico merci e stabilizzazione di quella viaggiatori, rilàncio del servizio nel Mezzogiorno, j Fin qui lo scenario. Ma Schimberni si è impegnato a presentare il piano operativo entro il 18 febbraio e avrà bisogno di un accordo di riferimento con 11 sindacato. Le «nuove» ' ferrovie si devono muovere su alcune direttrici di fondo: un sistema di classificazione che sviluppi la professionalità, un meccanismo retributivo che premi il merito, una utilizzazione flessibile del personale anche attraverso il tempo parziale nel pubblico impiego.' Non basta. Schimberni è convinto che l'ente ha bisogno della mano - ferma, la stessa utilizzata nella ristrut¬ turazione Industriale: la cassa integrazione, i prepensionamenti, le risoluzioni consensuali. L'amministratore straordinario non lascia nulla al caso. L'intera materia, infatti, sarà sviscerata da gruppi di lavoro misti, formati da dirigenti dell'ente e del sindacato, che si riuniranno il 24 e il 25 gennaio per formulare le proposte complessive en- tro il 18 febbraio. Quante persone saranno coinvolte nella manovra che si sta mettendo a punto? Il documento inviato da Schimberni non ne fa cenno, anche perché finora — è stata una costante — si è sempre glissato sulla parte più amara della ristrutturazione, in buona parte già delineata dalla gestione iigato. Tempo fa. infatti, l'ente commissionò, uno studio alla McKinsey dal quale risultò che il numero degli addetti, attualmente 214.000, doveva scendere di 40.000 nel giro di un quinquennio, per poi risalire intorno ai 200.000 nel 1999. Le ferrovie, che raggiunsero la punta massima di 221.000 addetti nel 1982, hanno da tempo bloccato il tura over, e questo non sembra sufficiente, mentre continuano a gravare sul suo bilancio 9000 «inidonei», che dovrebbero usufruire di forme di prepensionamento. Ferma restando l'adozione di politiche innovative per migliorare l'ambiente di lavoro e.una mobilità programmata per i lavori più disagiati e stressanti. . . Le reazioni dei sindacati non si sono fatte attendere. «L'impostazione del documento è sbagliata e insufficiente», sostiene là Uil trasporti. Perché? La risposta: 'Offre la cogestione sul fattore lavoro — afferma il segretario generale Aiazzi — dove ipotizza tutti i provvedimenti penalizzanti, compresa la cassa integrazione, mentre su questa materia vogliamo la contrattazione, previa definizione dì concreti obiettivi di sviluppo delle ferrovie». La Uil preannuncia un contropiano. e. pa.

Persone citate: Aiazzi, Giancarlo Aiazzi, Schimberni

Luoghi citati: Roma