La Lancia di Biasion contro amici e nemici di Cristiano Chiavegato

La Lancia di Biasion contro amici e nemici RALLY jOggi via al Montecarlo, prima prova iridata La Lancia di Biasion contro amici e nemici Per il campione le insidie dai compagni di squadra e dai giapponesi DAL NOSTRO INVIATO SESTRIERE — La grande stagione dell'automobilismo, lasciatasi alle spalle la discussa Parigi-Dakar, prende il via oggi con il 57° Rally di Montecarlo, prima prova del campionato mondiale marche, anche se un prologo ufficialmente c'è già stato con il Rally di Svezia (declassato però a gara iridata per i piloti), che ha fatto registrare la vittoria di Ingvar Carisson alla guida di una Mazda 323. La corsa nordica, tuttavia, ha avuto il merito di anticipare in un certo senso quello che sarà il motivo dominante del 1989: l'attacco massiccio dei giapponesi anche in questo settore degli sport motoristici, dopo il successo ottenuto dalla Honda in Formula 1. A dire il vero le potenti industrie nipponiche da tempo si cimentano nei rally con risultati meno brillanti del previsto, se si escludono certe prove specialistiche come le corse africane. Stavolta invece lo scontro è frontale. Toyota, Mazda e Mitsubishi sono presenti con autentici squadroni, mentre è da sottolineare la partecipazione della Nissan e della Daihatsu seppure in forze ridotte e con minori ambizioni. Non è un mistero che l'apertura dei mercati europei del 1993 sia oggetto di una lotta feroce fra le case automobilistiche: e non è difficile prevedere che la strategia dei giapponesi passi anche e soprattutto attraverso lo sport, veicolo trainante d'immagine per quanto riguarda la tecnologia, le prestazioni, l'affidabilità. A fare diga contro la preve¬ dibile invasione, in prima linea rimane la Lancia, campione mondiale in carica con la Delta per quanto riguarda le marche e con Miki Biasìon fra i piloti. Qui si inserisce anche un altro discorso che però riguarda il fattore umano: il corridore veneto ha interrotto una lunga tradizione favorevole agli scandinavi ed ai nordici in genere. E bisogna dire che la Casa italiana insiste sulla sua politica latina, visto che per Montecarlo ha rinunciato a Markku Alen, puntando con la squadra ufficiale del team Martini sullo stesso Biasion, e sui francesi Saby (vincitore lo scorso anno) e Didier Auriol, quest'ultimo al suo debutto sulla Delta integrale. Ci sono poi anche la Bmw con una M3 affidata a Duez e l'Audi che punta le sue carte su Paola De Martini (90 Quattro), campionessa europea donne, pronta a lanciarsi sulle tracce dell'ormai mitica Michelle Mouton. Da non dimenticare la Renault con una 5 Gt turbo per Oreille. Fatto un quadro in linee generali, il Montecarlo di quest'anno sembra avere ritrovato lo smalto di un tempo, con tantissimi spunti che continuano a far grande la corsa più prestigiosa. Ci sono i vecchi contro i giovani, i primi in trincea con i vari Waldegaard (che compie 21 anni di Montecarlo, con un esordio datato 1968), Mikkola, Salonen, seguiti dagli uomini del momento, guidati da Biasion, favorito d'obbligo ma seriamente impegnato dal fuoriclasse Juha Kankkunen, dal compagno di squadra Saby, dall'emergente Auriol. I teenagers (per modo di dire perché nei rally si matura sempre oltre i 25 anni) hanno U loro alfiere in Alex Fiorio che avrà un compito allo stesso tempo interessante ma non facile, quello di portare al debutto la Delta integrale 'del Jolly Club dotata di frizione a comando elettronico, sofisticato sistema d'avanguardia. Per il resto il ricco «Monte» vive come sempre sul suo fascino come la famosa «notte del Turini», sulla grande sfida fra «gommisti», con la Michelin a fianco della Lancia e la Pirelli accanto alla Toyota, sulle incertezze meteorologiche, sul suo pubblico strabocchevole. Non mancano neppure le curiosità: Dario Cerreto, campione d'Italia, ha un navigatore d'eccezione nel telecronista Gianni Vasino, 52 anni e molta giustificata paura (ma anche il pilota ha un bel coraggio). Una telecamera posta sulla loro Delta porterà le immagini in diretta e differita su Raduno e Raidue. Poi le battaglie fra gli equipaggi privati, quelle accesissime nel gruppo N (da seguire il campione del mondo Ga•ban, su Lancia Delta), delle classi minori, delle trazioni normali e di quelle a quattro ruote motrici (la Mitsubishi le ha anche sterzanti q schie ra Ari Vatanen, vincitore della Parigi-Dakar). Questo rally è durissimo. Ma non ha scoraggiato i veterani: in corsa anche Georges Houel, 75 anni suonati, che già nel 1952 era considerato «vecchio» pila guida della sua Austin. Stavolta però ha scelto, anche lui, una Delta integrale. Cristiano Chiavegato