Baresi raggiunge Trap

Baresi raggiunge Trap Per il capitano del Milan un traguardo storico Baresi raggiunge Trap Con 274 presenze in campionato, eguaglia il curriculum rossonero dell'allenatore • Il tecnico interista: «E' il migliore libero, solo Scirea bravo come lui» DAL NOSTRO INVIATO MILANELLO — 'Io come Trapattoni? E' un bell'accostamento, fa sempre piacere. Mi auguro di essere ricordato anch'io come il Trap: accidenti, sono proprio 273 partite? Come sono passate in fretta". Franco Baresi ha autentici «lampi di memoria» nel ricordare attraverso una semplice cifra dodici anni passati col Milan. Domani a Roma eguagllerà il primato di presenze di Giovanni Trapattoni: un traguardo per molti, ma per lui un autentico inizio visto che soltanto a maggio compirà 29 anni ed il motore non sembra logoro. Si' sa che Baresi, come il fratello Giuseppe, ha soltanto un'allergia: quella dei discorsi. Almeno fuori campo: perché giù nell'arena sa essere un capitano impeccabile, a costo di discutere con l'arbitro. Fuori è più difficile che esca dal banale. Un esempio. "E' un grosso onore essere paragonato al Trap perché è stato uno dei grandi del Milan, i tifosi gli vogliono sempre bene anche se ha guidato la Juventus ed ora l'Inter». Giovanni Trapattoni, al contrario, non è in difficoltà a fare complimenti ad un ragazzo in gamba come Baresi: "E' troppo facile parlare di un giocatore che non ha rivali nel suo ruolo in Italia e forse nel mondo. Se dovessi trovare un termine di confronto dovrei ricordare Gaetano Scirea che ho avuto tanti anni con me e dunque conosco a fondo. Scirea aveva un vantaggio, essendo nato come centrocampista: era più portato al gol di Franco. Questi è più solido, forse an¬ che più potente. Nel loro ruolo non hanno avuto rivali. Penso che il precursore, sotto questo aspetto, sia stato il cagliaritano Cera: Scirea e poi Baresi hanno dato un'interpretazione moderna al loro ruolo, anzi l'hanno personalizzata al massimo». — Nella classifica dei fedelissimi del Milan ma anche di altre società all'avanguardia, gli attaccanti sono poco rappresentati: come mal? ■'Nel loro settore si avverte con maggiore frequenza la necessità del ricambio. A 28 anni, in passato, le punte erano vecchie perché si è sempre chiesto loro di pedalare. Ora anche per gli attaccanti c'è stata una modifica al gioco: sono meglio appoggiati, difficilmente devono coprire mezzo campo come accadeva in un passato non tanto remoto». — Se dovesse cercare un calciatore analogo a Baresi fra i fedelissimi del Milan chi ricorderebbe? "Penso a Cesare Maldini. Ma l'attuale et dell'Under 21 era il tipo opposto: molto stilista. Franco non ha eguali per come esce dall'area col pallone incollato al piede, per come combatte sulla trequarti di campo. Franco è nato col mestiere; ha comincialo subito a fare il libero, a 20-21 anni, aveva già il tackle solido, era tempestivo nei recuperi. C'era il rischio che una fama prematura lo bruciasse: invece il ragazzo è andato in crescendo ed ora penso che abbia raggiunto il massimo della maturità. Attenzione, parlo di maturità, non di carriera perché il capitano del Milan, a mio avviso, può essere il leader dei rossoneri e anche della Nazionale ancora per tanti anni. Lui unisce alla potenza anche il gusto del gioco: non c'è fatica nella sua azione a conferma che è veramente nato per fare il libero». Una piccola differenza, in verità, esiste: Trapattoni ha disputato tutte le gare col Milan in A, per Franco c'è la parentesi di due campionati fra i cadetti. Stagioni da dimenticare per i motivi che tutti ricordano ma certe graduatorie non sottilizzano se si tratta di A o di B. La fedeltà si misura con gli anni e con il sudore delle partite. Oltretuttu proprio Baresi, in vista della retrocessione in B, aveva almeno cinque proposte di sistemazione nel massimo torneo: tutte le grandi società si erano mosse per averlo ma lui preferì accompagnare il vecchio diavolo all'inferno, per aiutarlo ad affrettarne il ritorno nel grande calcio. Giorgio Gandolfi

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