Il fisco innervosisce Piazza Affari di Valeria Sacchi

Il fisco innervosisce Piazza Affari L'indice perde lo 0,02% ma la settimana chiude ampiamente in attivo Il fisco innervosisce Piazza Affari MILANO — L'indice finale non si è praticamente mosso (il Comit è terminato a 612,92, con una limatura dello 0,02%), la mattinata ha visto una partenza brillante ed un finale più in sordina, ma nel complesso la seduta ha confermato il buon tono del mercato e il prevalere della domanda. Del resto, nella settimana, il rialzo rimane superiore al 2%. Certamente hanno pesato sul parterre le incognite relative alla tassazione del capital gain. Ormai si può dire che Piazza Affari abbia accettato e digerito l'idea di questa tassazione, e in certo senso non vede l'ora di sapere a cosa va incontro. Ma l'aspettativa crea nervosismo. Sul capital gain ieri è intervenuto anche il presidente della Confindustria, Sergio Pininfarina, osservando che sarebbe un grave errore adottare misure come queste, quale impropria contropartita in un negoziato sindacale. Inoltre, Piazza Affari conti¬ nua a restare un mercato professionale: in attesa che i medi e piccoli investitori arrivino a rafforzare gli argini, il listino non può che avere l'andamento attuale: un po' su e un po' giù. La giornata di ieri ha visto in prima fila ancora Fondiaria, che ha chiuso a 77.400 lire ( + 1,24%), seguita da Generali, che si sono portare a 44.600 lire. Tranquilla invece Mediobanca, dopo il tourbillon dei giorni precedenti. Sono invece ritornate in auge le blue chips, come Fiat (10.150 lire) e Olivetti che ha confermato le 9500 lire, seguita da Cir che ha valicato quota 6000. Rimangono deboli le Ferfìn, ma in cambio è balzata su del 6,2% Auschem (ex Rol), sulla scorta della notizia che questa società verrebbe scelta come contenitore per la neonata Enimont. La voce è stata definita "priva di fondamento- dal gruppo Montedison, che peraltro ha confermato l'intenzione (già nota) di procedere in tempi brevi al collocamento del 20% del capitale di Enimont "attraverso un collocamento privato o pubblico, quest'ultimo senz'altro preferibile». Nei giorni scorsi effettivamente Gardini, Necci e Cragnotti hanno discusso con la Consob il problema di come arrivare alla quotazione di Enimont al più presto. Ma sembra che l'ipotesi di servirsi di una società marsupio già quotata (tipo Auschem) risulti assai macchinosa: non solo perché, con l'apporto di Enimont, cambierebbero completamente le caratteristiche di Auschem, ma perché questo tipo di percorso si presenta complicato e certamente più lungo. In realtà, la Consob ha poteri di deroga in casi speciali, e Enimont potrebbe rientrare fra questi. In Enimont, infatti, confluiscono una serie di società che hanno già alle spalle dei bilanci. L'orientemento sembrerebbe dunque essere quello di quotare diretta¬ mente il titolo Enimont, una via che offrirebbe maggiore chiarezza e trasparenza. Per restare in tema Enimont, ieri il consiglio di amministrazione della Montefibre ha deliberato di convocare per il 13 febbraio una assemblea ordinaria al fine di autorizzare il presidente Giuseppe Bencini ad assumere anche la presidenza di Enichemfibre, la società dell'Eni che, insieme a Montefibre, confluirà in Enimont. La doppia presidenza consentirà a Bencini di coordinare le attività dei due gruppi i quali, per motivi tecnici, non potranno essere accorpate in tempi brevi. Oltre ad Auschem, per il secondo giorno consecutivo si è portata in deciso rialzo la Selm ( + 5,04% ieri e +24,3% nella settimana), capofila del settore energia di Montedison. D motivo sembra legato al fatto che Selm sarebbe sul punto di cedere ad Enimont le produzioni nel settore della raffinazione, concentrando quindi l'attività sulle centrali idroelettriche e sui giacimenti petroliferi. Un'altra notizia che riguarda una società quotata è l'acquisizione da parte di Saffa (gruppo Bonomi) di una partecipazione del 25% nella Cartonnerie Tunisienne, principale società tunisina nella produzione di cartone patinato per imballaggi. L'operazione (che fa di Saffa il principale singolo azionista di Cartonnerie) è stata attuata insieme alla consociata spagnola Prat in cui Saffa è presente con il 33%. Questo affare consente tra l'altro al gruppo italiano un ràpido inserimento nel mercato nordafricano. Buone notizie vengono da Snia Fibre che, nel 1988, ha aumentato il proprio fatturato di oltre il 6%. Le stime, anticipate ieri dall'amministratore delegato della società, Giancarlo Berti, indicano un utile in linea con i dati relativi al primo semestre 1988. Valeria Sacchi

Persone citate: Bencini, Cragnotti, Gardini, Giancarlo Berti, Giuseppe Bencini, Necci, Olivetti, Prat, Rol, Sergio Pininfarina

Luoghi citati: Auschem, Milano