«Violenza sessuale» sei deputali in aula di Francesco Santini

«Violenza sessuale» sei deputali in aula Sulla legge stanco avvio del dibattito alla Camera «Violenza sessuale» sei deputali in aula Resta lo scontro sulla procedibilità d'ufficio per gli abusi in famiglia ROMA — Montecitorio, ore 12: dieci deputati in aula, scolaresche in tribuna. E' all'esame la nuova legge sulla violenza sessuale. Parla il liberare Biondi. Si domanda come possano «suocera o vicini di casa» distinguere, in quella che egli definisce «la celebrazione coniugale del sabato sera», la violenza dal consenso, il sadismo dal masochismo per avvertire la polizia. «Sono perplesso — afferma — sulla procedibilità d'ufficio per i reati in camera da letto: vedo soltanto un'intromissione indebita nelle scelte personali. Sì lasci alla querela l'intervento del magistrato». Biondi, avvocato, alcune cadute di tono nel linguaggio, va subito alla sostanza della legge, al voto della Camera nei primi due giorni di febbraio. Gli scolari delle tribune sono dei bimbetti. in visita con le insegnanti, come accade ogni giorno. Ascoltano con attenzione. Nessuna malizia. Il parlamentare liberale è d'accordo nel collocare la violenza sessuale tra i reati contro la persona ma, da tecnico del diritto, apre il problema della qualificazione del fatto criminoso. A suo giudizio l'atto di libidine è diverso dall'atto sessuale vero e proprio. E ancora, mette in evidenza l'assurdità della legge. L'esibizionista che coinvolge il minore dopo averne carpito il consenso non sarebbe neppure imputabile. Ieri, primo giorno d'esame. Montecitorio non ha dato, in aula, il meglio di sé, almeno per quanto attiene alle presenze per una legge tanto importante. Nilde lotti ha presieduto la seduta per poi lasciare il compito ad Aniasi, ed i deputati, da 21 che erano, sono diventati soltanto sei. Dinnanzi al susseguirsi delle violenze che ogni giorno scandiscono, come veri bollettini di guerra, il numero delle vittime, in aula non s'è vista attenzione. I tecnici attribuiscono questa diserzione di massa a due elementi: la giornata del venerdì, considerata di fine settimana, che si somma a un tema che si dibatte da tre legislature: dieci anni esatti. Relatrice di maggioranza, la comunista Anna Pedrazzi. E' convinta che la Camera possa approvare una «buona legge» ed ha aggiunto: «Avremo il più ampio consenso, non la somma di adesioni stanche e strumentali, ma espressione vera di una volontà sentila e maturata largamente tra le donne e tra gli uomini che qui rappresentiamo». Senza riprendere l'iter tormentoso della legge, la relatrice di maggioranza ha illustrato le ultime modifiche della commissione Giustizia. Non ci dovrebbe più essere distinzione tra violenza carnale e atti di libidine violenti. Altra innovazione: il testo dispone la procedibilità d'ufficio per i reati di violenza sessuale. La violenza, inoltre, è sempre presunta quando i rapporti avvengono tra un maggiorenne e un minore di 14 anni. E ancora: un'aggravante per i rappporti con i bambini che non abbiano compiuto i 10 anni. Nessuna rilevanza penale, infine, tra minorennni che abbiano compiuto i 13 anni ed abbiano rapporti consensuali. Il punto di maggior frizione appare la sfera sessuale nell'ambito della famiglia e della coppia: il democristiano Nicotra ha detto che il suo partito non condivide la norma sulla procedibilità d'ufficio «al fine di difendere la libera scelta del coniuge». La tesi è quella che a volte la donna, per salvare la famiglia, la sua unione, sia libera di decidere autonomamente la possibilità di mettere in moto il potere giudiziario. Toni sfumati anche da parte dell'onorevole Casini che ha insistito sul tema della pornografia. La verde Laura Cima ha mostrato una certa insofferenza per il testo presentato in aula. Mellini. radicale, sulle stesse posizioni dei Verdi, ha affermato che si vuol chiudere troppo in fretta e che sono -improponibili le affermazioni di principio come quella che afferma che unica è la sessualità, unico deve essere il reato». L'accordo che si era raggiunto in commissione sembra spezzarsi. Si profilano nuove alleanze, ma la sensazione alla fine di un dibattito di facciata è che si arrivi, in qualche modo, ad approvare una legge che il Paese chiede da oltre dieci anni. Francesco Santini

Persone citate: Aniasi, Anna Pedrazzi, Biondi, Casini, Laura Cima, Mellini, Nicotra

Luoghi citati: Roma