Vienna una nave affonda il ministro

Vienna, una nave affonda il ministro Lo scandalo Lucona, dopo 11 anni, porta alle prime «dimissioni eccellenti» Vienna, una nave affonda il ministro Il socialista Karl Blecha avrebbe depistato l'inchiesta sul cargo, finito in fondo all'Atlantico, per incassare i 22 miliardi d'assicurazione - Nei guai anche il presidente dell'Assemblea nazionale NOSTRO SERVIZIO VIENNA — Il caso Lucona, lo «scandalo degli scandali», ha provocato la sua prima vittima politica, e la lista sembra destinata ad arricchirsi di altri nomi «eccellenti». E' toccato per primo al ministro degli Interni, Karl Blecha, socialista, rassegnare le dimissioni perché sospettato di aver ostacolato lo svolgimento delle indagini su un «giallo» che rischia addirittura di provocare una crisi di fiducia nella democrazia. La seconda testa potrebbe essere quella del presidente dell'Assemblea Nazionale, Leopold Gratz, anch'egli socialista, all'epoca dei fatti ministro degli Esteri e amico per la pelle di Udo Proksch, l'ineffabile protagonista di una storia che sembra partorita dalla fantasia di un autore di romanzi polizieschi. La vicenda risale al 1977, quando il mercantile Lucona esplose nell'Oceano Indiano, non lontano dalle Maldive, mentre trasportava sofisticate attrezzature per il riciclaggio dell'uranio, provocando la morte di sei marinai. n carico era stato assicurato, per un valore che all'epoca superava 122 miliardi di lire, da Udo Proksch, uno spregiudicato uomo d'affari d'orìgine tedesco orientale che, avvalendosi del suo prestigio di proprietario della celebre ex pasticceria imperiale «Demel», nel centro di Vienna, si era circondato di una «corte» (ufficialmente il Club 45) in cui figuravano i più bei nomi del mondo politico e finanziario austriaco. Subito dopo l'affondamento del Lucona, sorsero però i primi dubbi sulla vera natura del suo carico, che sarebbe stato costituito da rottami di ferro anziché da impianti di alta tecnologia. La «truffa» venne pian piano a galla, ma Proksch, che a suo tempo era stato abilissimo nel crearsi una rete di protettori ad alto livello, se la cavò sempre: anzi, dopo essere finito in carcere, riuscì addirittura a venirne fuori. E tutto questo con la complicità di chi? Blecha è sospettato di avere rallentato le indagini della magistratura, così come l'ex ministro della Giustizia Harald Ofner, mentre l'attuale presidente del Parlamento, Leopold Gratz, sarebbe riuscito addirittura ad ottenere dai servizi segreti romeni alcuni documenti — risultati poi falsi — per provare che a bordo del Lucona tutto era regolare. E Gratz più tardi, affermerà anche di aver visto egli stesso nel porto di Chioggia — da dove era partito il mercantile — i container con gli impianti di riciclaggio. La commissione parlamentare d'inchiesta cerca adesso di far luce sulle responsabilità di Blecha e Gratz. Il primo ha precisato che le sue dimissioni non vogliono significare alcuna ammissione di colpevolezza, ma intendono soltanto favorire le indagini, mentre il secondo, tornato proprio ieri da un viaggio in Estremo Oriente, ha fatto sapere che prima di prendere una decisione parlerà col Cancelliere Vranitzky e coi dirigenti del suo partito. Quanto all'allora ministro della Difesa, Karl Luetgendorf, sul cui operato a proposito di alcune transazioni d'armi, sempre sotto la regia di Proksch, erano circolate voci non proprio rassicuranti, si è ucciso nel 1981. n protagonista di tutta la storia, Udo Proksch, è intanto uccel di bosco. Qualcuno dice di averlo visto a Manila, in ospedale, impegnato a farsi «cambiare i connotati», mentre il settimanale Wochenpresse gli dedica la copertina con un Udo Proksch prende in giro l'Austria. D'altra parte, sono in molti a temere un suo ritorno, in particolare tutta la «P2 austriaca» (così la definisce Hans Pretterebner, autore del Caso Lucona, ormai diventato un best-seller) che gravitava intomo al Club 45. A livello politico, intanto, i democristiani chiedono a gran voce anche le dimissioni di Gratz, i liberali vogliono addirittura elezioni anticipate, mentre i socialisti, travolti ormai da uno scandalo dietro l'altro, rischiano di perdere credibilità. r.p.

Persone citate: Demel, Hans Pretterebner, Harald Ofner, Karl Blecha, Karl Luetgendorf, Leopold Gratz

Luoghi citati: Austria, Chioggia, Estremo Oriente, Maldive, Manila, Vienna