Maradona si arrende, stop per dieci giorni di Vittorio Raio

Maradona si arrende, stop per dieci giorni Il Napoli perde l'asso argentino a Genova e nei due incontri con l'Ascoli di coppa e campionato Maradona si arrende, stop per dieci giorni I medici gli hanno imposto l'alt, i dolori alla schiena sono sempre più frequenti - «Non posso andare avanti, così, mi fermo mio malgrado e penserò a curarmi» ha detto il capitano azzurro - Romano, Carannante o Neri al suo pos4o - Riéntro previsto a Pisa, il 5 febbraio NAPOLI — n Napoli partirà starnar.».- per Genova senza Maradona. Il capitano resterà a Napoli per intensificare le cure: i dolori alla schiena sono sempre più frequenti. «La situazione si sta protraendo da troppo tempo — ha osservato il medico sociale — meglio che Diego abbia deciso di fermarsi. Ha assoluto bisogno di dieci giorni di riposo». n fuoriclasse argentino salterà tre partite: quella di dopodomani con la Sampdoria e le due successive con l'Ascoli: mercoledì nel retourmatch di Coppa Italia e l'ultima domenica di gennaio al San Paolo per la 15a di campionato. Meglio giocare tre gare senza il sudamericano che continuare a disporre di lui ma in condizioni precarie. Diego riusciva ad esprimersi come sempre con coraggio ma la percentuale di rendimento era medio-bassa. •Giocherò a Genova anche se sarò al 30per cento», aveva affermato lunedì sera, durante il programma televisivo • le lo vede protagonista su Culaie 10, a Napoli. Ieri ha >. nbiato idea. A nulla sono valsi il riposo e le cure del dottor Acampora e del mas¬ saggiatore Cannando. Maradona ha riconosciuto che i medici hanno ragione: «Sorto costretto a fermarmi per forza, mio malgrado. Non posso andare avanti con questi dolori. Mi blocco per dieci giorni e penserò solo a curarmi». Quale occasione migliore per sapere se davvero il Napoli è Maradonadipendente? Boskov sarà certamente felice. Una preoccupazione in meno dovendo affrontare un Napoli assetato di punti nella rincorsa all'Inter. Bianchi, invece, avrà qualche problema in più. Tanto perusare un eufemismo. •Erano molti mesi — ha affermato il tecnico partenopeo — che il ragazzo non riusciva ad allenarsi bene. Negli ultimi tempi lo si è visto poco, quasi mai. Era prevedibile che prima o poi fosse costretto a fermarsi nonostante la sua buona volontà». Una tegola sul capo del trainer che già aveva altri problemi da risolvere. Careca e De Napoli, solo ieri, hanno ripreso ad allenarsi a tempo pieno, giocando anche la rituale partitella. Più delicate le condizioni di Ferrara. Ieri ha svolto lavoro differenziato. Ma chi sostituirà Marado¬ na? Nei compiti, nessuno. Nessuno al mondo è in grado di essere... Maradona. C'è quindi da chiedersi chi prenderà il posto in squadra. Potrebbe essere Romano oppure Carannante. •Presto per rispondere a questa domanda — ha detto Bianchi —. Romano? Francesco sta lavorando bene ma ha ancora bisogno di lavoro specifico sul pallone. E'fermo da quattro mesi per il nolo infortunio alla tibia. Non c'èfretta». Non è quindi trascurabile una diversa soluzione. Giocare con uno dei centrocampisti più avanzato ed inserire il fluidificante Carannante. Non è da trascurare neanche l'impiego dell'ultimo arrivato, Neri, n ragazzo, che rassomiglia a Domenghini, già si è fatto valere all'esordio a Verona ed in Coppa Italia contro l'Ascoli. Insomma, Romano, Carannante o Neri al posto di Maradona. Diego dovrebbe rientrare a Pisa il 5 febbraio, sedicesima giornata. n Napoli volerà stamane verso la Liguria. A Rapallo effettuerà un allenamento oggi pomeriggio e quello di rifinitura domattina. Vittorio Raio

Persone citate: Acampora, Boskov, Careca, De Napoli, Domenghini, Maradona