Sportello mobile in banca di Francesco Bullo

Sportello mobile in banca I II sindacato disposto a trattare su flessibilità e produttività Sportello mobile in banca | Il 1° febbraio parte la trattativa sul contratto nazionale - Ma il vero confronto si giocherà negli integrativi ROMA — I banchieri e chi li : rappresenta (Acri e Assicredito) hanno giocato d'anticipo dando la disdetta al contratto nazionale. Ora sono pronti al confronto diretto con le organizzazioni sindacali (le hanno convocate per il 1° febbraio) che invitano a misurarsi su terreni, in gran parte Onora inesplorati, còme quelli dell'incentivo legato al merito e alla produttività, della flessibilità e della mobilità, del ripudio di vecchie incrostazioni che legavano automaticamente gli incrementi salariali all'anzianità, e infine degli aumenti in busta paga in rapporto agli utili realizzati da gli istituti di credito. Una «rivoluzione copernicana» per la quale, dal presidente dell'Abi Barucci a quella della Banca Nazionale del Lavoro Nesl, hanno indicato i cardini sui quali deve girare la risposta alla sfida europea del '93. ili sindacato non è stato preso in contropiede e su questi temi non ha messo sul tappeto problemi pregiudiziali, ma non rinuncia ad avere garanzie. 'Nessuno di noi — spiegano — si sogna di diventare la Firn (n.d.r. l'ex sindacato unitario dei metalmeccanici) degli Anni 90. Non siamo però disposti a svendite fallimentari. 1 problemi esistono, affrontiamoli insieme sema barare, con estrema trasparenza*. Ma vediamo le novità di questa sfida che vede il sindacato sostanzialmente unito, «pronto a discutere, non a subire*. : MOBILITA' — Le banche la chiedono a livello territoriale e interaziendale. Vuol dire la disponibilità non solo a cambiare ufficio, filiale, ma anche a trasferirsi in settori diversi. «Va bene — dice Sergio Ammarinati, segretario generale dei bancari casi — purché sia contrattata. Sediamoci a un tavolo e valutiamo le esigenze, le condizioni e il rapporto tralé con¬ venienze aziendali e gli'interessi individuali. Senza questo scambio resteremo al palo*. »Il problema l'avevamo già affrontato nell'84 — dice Nicoletta Rocchi, leader della Fisac Cgil — mai risultati ci hanno deluso. Il problema si pone ora in termini nuovi Un esempio: la Commerciale vuol raddoppiare i punti di vendita con lo stesso numero di dipendenti; discutiamone*. Lo stesso vale nei casi di scorporo di attività ('Creazione di servizi informatici, la costituzione del servizio "guardia mia" da parte della Bnl ecc.»). 'Solo trattando col sindacato — insiste Rocchi — si possono trovare soluzioni, anche dolorose, caso per caso. La sede però è quella aziendale, dove chiediamo nuovi e maggiori spazi a livello di integrativi. Molte grandi banche si stanno già muovendo su questa strada. Speriamo che sappiano farlo anche i "vecchi" dell'Assicredito*. 'Cerio siamo disponibili — spiega Elio Porino, segretario dei bancari Ull — ma molto dipenderà dall'atteggiamento della nostra controparte, dal ruolo che intendono riconoscere al sindacato. Le soluzioni o le troviamo insieme o non le troviamo*. 'La mobilità, come il parttime — aggiunge Luigi Marmiroli, numero uno della Fabi—non sono tabù. Vanno finalizzati alla difesa dell'occupazione. Comunque non daremo mano libera alle aziende*. STIPENDIO E CARRIERA — Le banche in linea di massima sono pronte a pagare per efficienza e produttività, ma chiedono in cambio di spezzare la catena che lega gli aumenti salariali alle promozioni, al grado gerarchico. *Siamo dell'idea — dice Rocchi —che le vecchie strutture gerarchiche vadano superate individuando aree di professionalità più'vaste; che valorizzino le mansioni. Le situazioni presentano un ventaglio ampio che varia da azienda ad azienda. Forse è più facile trovare una soluzione volta per volta, nei singoli istituti*. •La struttura gerarchica va rivista — sostiene Marmiroll —. Noi puntiamo ad un riconoscimento delle professionalità, individuali e della categoria, Vuol dire maggior trasparenza: inventiamo sistemi a livello aziendale che premino l'efficienza, d'intesa col sindacato, al posto delle maggiorazioni "ad libitum"*. Anche Ammannati è d'accordo: 'La progressione di carriera, legata all'anzianità, è superata. Dovremo trovare a livello aziendale criteri obiettivi e verificati per agganciare la professonialità al salario». UTILI — E la scommessa su una quota di busta-paga legata a produttività e utili dell'azienda? 'Nulla in contrario — afferma Porino —, è un modo per superare gli scatti automatici d'anzianità. Ma ne riparleremo al momento dei contratti integrativi: non credo infatti che in sede nazionale le banche possano presentare ipotesi omogenee*. 'Benissimo — dice Marmiroli — recuperiamo efficienza e produttività, ma senza lasciare spazi alla discrezionalità delle banche*. 'Siamo interessati — risponde Rocchi — noi come le aziende alla sfida del '93, della concorrenza a tutto campo. Ma non si può fare di ogni erba un fascio, ne parleremo al momento degli integrativi. Intanto verifichiamo la disponibilità degli istituti di credito a nuove relazioni sindacali*. Conclude. Ammannati: -CI sto a legare parte degli aumenti salariali agli utili dell'azienda se questa consente un controllo al sindacato e ci spiega perché un certo anno ci sono stati più o meno guadagni*. Francesco Bullo

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