Benvenuti al souk della mattina in tv di Ugo Buzzolan

Benvenuti al souk della mattina in tv La fascia dalle 7 alle 12 affollatissima di proposte Benvenuti al souk della mattina in tv La base è la chiacchiera, ma ci sono anche i serial e tanti quiz Si parla molto dei programmi della sera, e si parla poco di una fascia affollatissima com'è quella della tarda mattinata e del mezzogiorno (sì, c'è pure quella della mattina presto, a partire dalle 7: sì, c'è chi è delegato a farla, e c'è persino chi la vede, ma è troppo presto, a quell'ora il flusso e l'assalto delle immagini sfuggono a qualsiasi umana capacità di ricezione e a qualsiasi lucido giudizio). Cosa c'è di mattina? C'è di tutto. La base è la chiacchiera, l'incontro, l'intervistina, il sofà con la gamba accavallata e la ciacola a ruota libera, il parere dell'esperto, la confidenza della divetta, i preziosi consigli della cuoca, gli ammonimenti della cultrice di piante, le ricette per essere elastici e seducenti, e l'oroscopo (che dalla tv ormai è stato ufficializzato e consacrato, guai intraprendere un'impresa o allacciare una relazione senza aver prima sentito dall'autorevole video di Stato cosa ci dicono gli astri). Non mancano gli ammaestramenti, i quadri minacciosi, i predicozzi terroristici. Adesso, ad esempio, è di moda sparare all'impazzata contro i fumatori, e allora ecco si scatena la campagna antifumo, c'è una distinta signora che stabilisce un parallelo tra la sigaretta e la droga, tra il fumatore e il tossicodipendente, e c'è l'intervistatore che gongola e insiste «Ma ci sono altri danni, vero? Gravissimi, irreversibili, dica, dica...', e altro che il buco nell'ozono e l'atrazina e gli scarichi industriali è delle auto, è la sigaretta che inquina il mondo. Tanto, di mattina, si può dire tutto quello che si vuole. Ma non c'è solo la ciarla sfrenata. Tra Rai e network c'è lo sceneggiato a puntate, c'è il film raro che nessuno vede, e Albertazzi che legge la Divina Commedia, e la rassegna di vecchie glorie della canzone, e non si contano telefilm e cartoons. Per arrivare poi al clou della mattinata, al culmine tonante, al galop finale: i sollazzi del mezzodì aperti dalle grida della Goggi che riesce sempre a trovare ospiti disposti ad entrare negli schiamazzi di «Via Teulada» e dalle grida di Funari che riesce sempre — ed è incredibile — a tro¬ vare gente disposta a prestarsi ai dibattiti di •Mezzogiorno è...'. E i network non stanno con le mani in mano, e ci danno dentro con la triade allucinante del quiz di Toffolo, di -Bis» con Bongiorno, de 'Il pranzo è servito» con Corrado. In mezzo, scariche di spot tra cui quelli mirati alla terza età, con l'anziano che, felice per la nuova dentiera d'acciaio, attacca a morsi fragorosi una mela che pare di cemento. Perché questa frenesia mattutina? A chi si indirizza? A chi giova? Sembrerebbe una lotta per l'occupazione soprattutto pubblicitaria degli spazi periferici, e una battaglia di concorrenza fra emittenti: in realtà si risolve in una massiccia e dispendiosa concorrenza al mezzo radiofonico, come se da parte della televisione in blocco, pubblica e privata, si fosse deciso di annullare la radio nel suo ruolo da sempre tradizionale e naturale — e facile alla fruizione, e gradevole che è quello della mattina, al servizio e a beneficio di chi non intende farsi rincitnillire e imbambolare tutto il giorno dalla tv. Ugo Buzzolan

Persone citate: Albertazzi, Bongiorno, Funari, Goggi, Toffolo

Luoghi citati: Mezzogiorno