Per 7 nuove Province primo sì alla Camera

Per 7 nuove Province primo sì alla Camera Biella, Verbania, Lecco, Lodi, Rimini, Prato e Crotone Per 7 nuove Province primo sì alla Camera Voto favorevole in commissione - E Avezzano, delusa, scende in piazza ROMA — Primo sì all'istituzione di sette nuove Province: Biella, Verbania, Lecco, Lodi, Rimini, Prato e Crotone. Il progetto è stato approvato ieri, in sède referente, dalla commissione Affari Costituzionali; le sette città dovranno quindi attendere il voto dell'aula, dove incontreranno ancora una decisa opposizione da parte soprattutto dei 68 deputati che chiesero la revoca della «sede 'egislativa» alla commissione Affari Costituzionali per questo provvedimento. Particolarmente ostili il presidente dei deputati repubblicani Antonio Del Pennino e il radicale Massimo Teodori. Secondo l'esponente del pr, «l'istituzione di nuove province sarebbe un ulteriore atto dissennato contro gli interessi generali che darebbe un altro colpo al deficit pubblico-. E Del Pennino ha aggiunto: «Già si è manifestata la volontà di allargare a nove il numero delle nuove comunità locali da promuovere. Resta facile immaginare, se non sarà posto un freno, cosa potrà accadere ccn gli ulteriori passaggi in aula e al Senato-. Di parere del tutto opposto il responsabile enti locali del psi Giusy La Ganga, che ha ribadito la posizione favorevole dei socialisti. Posizione che, tra l'altro, è stata più volte espressa anche da un altro del psi: il presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, Silvano Labriola. Ma che cosa pensa di tutta questa vicenda rupi, cioè l'Unione delle Province d'Italia? Il vicepresidente Luigi Cure-io ha dichiarato: «Noi ri¬ teniamo che, prima di istituire delle nuove Province, occorre varare la riforma delle autonomie locali. La Provincia, così com'è attualmente, non serve agli scopi a cui è chiamata dalla Costituzione: quindi che significato avrebbe crearne delle nuove a queste condizioni?-. Oltre alle sette città «ammesse», c'era in attesa anche Avezzano. Ma la commissione Affari Costituzionali he rinviato la sua «promozione», in attesa che la Regione Abruzzo dia un parere chiaro in materia. Una soluzione che non ha certo soddisfatto i rappresentanti dei 37 Comuni della Marsica che dovrebbero far parte della neoProvincia e che presidiano da una settimana la piazza di Montecitorio. Ieri mattina, in attesa del voto della commissione, altre cinquecento persone erano giunte a Roma dalla Marsica su una quindicina di pullman. La piazza Montecitorio era interamente occupata da marsicanl «armati» di cartelli, striscioni, labari di tutti 1 Comuni, sindaci con la fascia tricolore, consiglieri regionali, sindacalisti. La polizia 11 ha tenuti a distanza, ma senza incidenti. Tutto si è risolto con qualche grido, qualche coro polemico. Pochi, e meno attivi, i delegati di Sulmona, l'altra città abruzzese in lista di attesa. Al termine di un incontro con alcuni parlamentari della commissione, il sindaco di Avezzano ha detto: «Noi non siamo qui perché altri vengano penalizzati in seguito alla nostra richiesta; riteniamo di avere tutte le carte in regola perché Avezzano sia considerata sullo stesso piano delle altre sette città di cui già si occupa la commissione-. L'assessore regionale abruzzese Mario Panunzi ha aggiunto: «71 nostro problema è che Avezzano, non avendo una rappresentanza politica diretta in Parlamento, non ha l'appoggio di deputati o senatori, nonostante che oltre 53 mila cittadini abbiano firmato una legge di iniziativa popolare per l'istituzione della Provincia». In tutti 1 Comuni della Marsica, intanto, ieri mattina dalle 11 alle 13 sono rimasti chiusi negozi, scuole, uffici ed esercizi pubblici a sostegno della richiesta di istituzione della nuova provincia. (Adnkronos-Ansa-Agi)

Persone citate: Antonio Del Pennino, Avezzano, Biella, Del Pennino, Giusy La Ganga, Luigi Cure-io, Massimo Teodori, Silvano Labriola