Bufera sui vertici Cariplo

Bufera sui vertici Cariplo Mazzotta (de) non ottiene dal consiglio la sconfessione di Cantoni (psi) Bufera sui vertici Cariplo Banco Santander e rapporti tra Carìplo e Ibi - A tarda sera ancora in corso l'agitata riunione del vertice - Il segretario regionale democristiano rifiuta l'invito a dimettersi MILANO —- E' stata una brutta giornata per Roberto Mazzotta. Il presidente (de) della Cariplo, protagonista di un lungo scontro con i vertici dell'Ibi, ha incassato ieri un paio di colpi che rischiano di offuscarne l'immagine e di alimentare ulteriori polemiche sulla gestione della più grande cassa di risparmio del mondo. Mazzotta, infatti, non è riuscito a convincere il comitato esecutivo e la Commissione centrale di beneficenza (11 consiglio di amministrazione) della banca a scrìvere una lettera di biasimo nei confronti di Giampiero Cantoni, presidente della controllata Ibi, reo di aver osato criticare il vertice della Cariplo per il comportamento tenuto nella trattativa con il Banco Santander. Come è stato annunciato poco prima di Natale, la Cassa lombarda e il Santander hanno raggiunto un'intesa per uno scambio di partecipazioni del 30% a livello di controllate, Ibi e Banco Jover. Il secondo colpo incassato da Mazzotta è altrettanto duro. Nel consìglio della Carìplo è entrato Carlo Matteo Uslenghi (psi) al posto di Giuseppe Vimercati (de): con questo ricambio la de perde, per la prima volta, la maggioranza assoluta nell'organismo decisionale della banca a vantaggio degli altri partiti laici. La novità è di grande importanza In quanto, anche se il numero dei democristiani rimane alto (9 su 19 consiglieri), rischia di modificare sostanzialmente gli equilibri intemi alla banca e le stesse linee di gestione. Le tensioni dei giorni scorsi sono sfociate ieri nella riunio- ne della Commissione di beneficenza che, iniziata attorno alle 17,30, è proseguita fino a tarda sera. Due i punti all'ordine del giorno, entrambi spinosi: ratifica dell'accordo col Banco Santander e rapporti tra Cariplo e ibi. Ma il confronto, anzi lo scontro, tra Cantoni, banchiere di area socialista amico di Bettino Craxi, e Mazzotta sull'affare Santander si è arricchito negli ultimi giorni di alcune manovre che, apparentemente, non hanno nulla a che vedere con la sana e rigorosa conduzione di una banca pubblica. Offeso per le crìtiche di Cantoni. Mazzotta ha fatto pressioni su alcuni consiglieri democristiani dell'Ibi affinché rassegnassero le dimissioni. Il fedele Sandro Molto ari, direttore generale della Cariplo, ha seguito l'indicazione del suo presidente, ma è stato l'unico. Il segretario regionale de, Gianstefano Frigerio, ha ricevuto telefonicamente da Mazzotta «l'invito» a lasciare il consiglio dell'Ibi, ed ha replicato con un secco no. Se, per ipotesi, si fossero dimessi i consiglieri di nomina de (sono 8 su 13) il consiglio dell'Ibi non avrebbe avuto più i «numeri» per poter operare. Giunti a questo punto del la lunga partita, 11 quadro de ve essere completato con al cuni tasselli politici di assolu to rilievo. Mazzotta, ex con sole di Ciriaco De Mita a Milano, diventato presidente della Carìplo per meriti acquisiti sul campo (politico e non certo bancario), è stretto alleato del presidente della Regione Lombardia, Ta bacci, il quale, a causa della crisi nel pentapartito che dura ormai da quattro mesi, sarà sostituito da Enrico De Mita alla guida della giunta, n declino della stella Tabacci e le difficoltà di Mazzotta sono quindi sfruttate da alcuni «amici» democristiani che stanno su altre sponde. Soprattutto in questa fase delicata che prelude al congresso nazionale de. Rientra in questa logica di schieramenti il «no» opposto da Frigerio al' la richiesta di Mazzotta di dimettersi dal consiglio dell'Ibi e la silenziosa fronda di Camillo Ferrari, vicepresidente della Cariplo, anche lui de, alla gestione Mazzotta. Rinaldo Gianola

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