Il viaggio nel mito delle Americhe lontane di Osvaldo Guerrieri
Il viaggio nel mito delle Americhe lontane Lo spettacolo del Teatro dell'Angolo all'Araldo Il viaggio nel mito delle Americhe lontane C, E'del buono nelle repliche. Il Teatro dell'Angolo riprende all'Araldo, a distanza d'un anno. Americhe di Nino D'Introna. Giacomo Ravicchio e Luca Valentino (da 13 al 15). E' uno spettacolo che segue le tracce d'un mito, il mito americano e quello del viaggio. Non a caso la scena è dominata da una strada che s'insinua tra due lande desertiche e si allunga verso chissà quale meta. In un angolo c'è una pompa di benzina, polverosissima, forse inattiva da chissà quanto: nella sua polverosità somiglia più a un reperto d'archeologia tecnologica, oppure è il simbolo stesso del viaggio, dell'andare finché c'è energia. Chi ha già visto lo spettacolo l'anno scorso sa che, dinanzi a quella pompa chiusa (è domenica), si ferma un rappresentante di commercio italiano che vuol vendere spaghetti all'intera America. Costretto a bivaccare, il Nostro trova al suo risveglio un ornitologo che con microfono cuffia e richiami cerca di captare il verso degli uccelli di passo. S'imbatte poi in una fotografa che parla soltanto spagnolo (l'America, si sa, è anche una babele di lingue) e infine incontra il benzinaio, un italiano che tempo fa cercava il suo Eldorado, ma non l'ha mai trovato. In uno spettacolo come questo la tipizzazione (il macchiettismo?) è quasi l'approdo obbligato. Ma i tre autori riescono a tener saldi i fili del gioco e senza sbavature, senza eccessive coloriture, disegnano il loro viaggio tenendolo miracolosamente in bilico tra metafora e realismo. Riproporre Americhe non è, per il Teatro dell'Angolo, riempire un vuoto di programmazione o un espediente per compilare borderò (indispensabili per ottenere i fondi ministeriali e per in¬ fluire sulla loro entità). Riproporre il già fatto, il già visto, il già collaudato è diventato, per l'Angolo, uno stile di lavoro. Da quante stagioni vengono riproposti, per esempio, Robinson & Crusoe e l'ormai celebre Pigiami? Il Teatro, tutto il Teatro, ci ha abituato per anni al trionfo dell'effimero, con spettacoli che durano una stagione o, nel più felice dei casi, due. Dopo di che, addio: nell'archivio della memoria. Non mandare in soffitta il proprio lavoro è, invece, il tentativo di creare un repertorio vivo, che si nutre dei suoi stessi stimoli. E' un po' quel che accade in editoria, la cui unica ricchezza è costituita dal catalogo. Bene, il Teatro dell'Angolo sta costruendo un catalogo, con benefici effetti sui rapporti con gli spettatori e sul costi. Il che non è poco. Osvaldo Guerrieri Un momento di « Americo» del Teatro dell'Angolo
Persone citate: Americo, Araldo, Crusoe, Giacomo Ravicchio, Luca Valentino, Nino D'introna, Robinson
Luoghi citati: America
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