Tre Re Magi e una focaccia di Sandro Doglio

Tre Re Magi e una focaccia Tre Re Magi e una focaccia Arrivano i Magi e ci portano la focaccia: punto e basta. Nella tradizione della nostra gastronomìa, la festa dell'Epifania non ha infatti piatti particolari, né usanze di banchetti, né cibi tìpici. Non c'era neppure l'abitudine di andare al ristorante: è festa di famigHn attorno al preserie (e, chi ce l'ha, al camino, a cui si appendono le calze che si riempiranno di dolcini, caramelle, frutta, al limite un pezzetto di «carbone dolce»). Venendo dopo le grandi abbuffiate di Natale e Santo Stefano, e dopo il cenone di Capodanno, nel bilancio della famiglia resta poco da spendere, e il frigorifero è ormai vuoto di avanzi, tutti saggiamente già riciclati durante la prima settimana dell'anno. ' La focaccia, dunque: che altro non è che una «schiacciata» di pane soffice, un po' dolce; è in genere rotonda, oppure tagliata a forma di galletto p di stella: un pezzo di bravura del fornaio, che sa colorarla con lo zucchero e — a richiesta—vi nasconde dentro la fava secca (bianca o nera, secondo le abitudini) per dare una piccola sorpresa ai' bambini: premio o piccola penitenza. (In altri paesi, la festa dei Magi, e dunque la focaccia, è invece pretesto per la cosiddetta «festa del Re»: nella tavolata di fornir/Ha chi trova la fava bianca ha diritto a mettersi In testa la corona dorata di carta e detta legge; chi trova la fava nera deve stare al gioco e far penitenza). A Torino, un tempo, quasi tutte le panetterie avevano per l'Epifania la «specialità» della focaccia: accettavano prenotazioni fin da Natale, e 11 sottile pane ' dolce rotondo veniva fatto largo quanto chiedeva il cliente, a volte anche mezzo metro di diametro e più Adesso che il pane lo fanno spesso in una «centrale», e le panetterie sono diventate quasi tutte rivendite, la focaccia per la famiglia bisogna andarla un po'a cercare con il lanternino. Un buon negozio, che ha mantenuto forno acceso e specializzazione anche di focaccia, si trova ancora sotto i portici di piazza Statuto (panetteria Assom); le sue vetrine in questi giorni offrono focacce e focaccette di tutti 1 tipi e di tutte le forme, piccole e grandi, a forma di ammali odi stelle. Usanza più povera ancora—che tuttavia si trova persino ripresa in certi ristoranti per chiudere 1 pasti di questi giorni. — è quella delle frittelle di mele, oppure quella delle cosiddette risol", (tipiche del Cuneese, come racconta il bel libro «La cucina di Madonna Lesina», edizione l'Arciere di Cuneo), che altro non sono che bugie, cioè frittelle, però ripiene di marmellata. E con la focaccia — come con tutti i dolci—si beve Asti Spumante. Che piace anche ai bambini Sandro Doglio

Persone citate: Assom

Luoghi citati: Cuneo, Torino