Catena elettronica per reclusi in casa di Luciano Genta

Catena dettronica per reclusi in casa Catena dettronica per reclusi in casa La Terra in bilico Lo scaffale I in avanti della tecnologia impiegata in questo genere dì sorveglianza. Si riferiva per esempio al sistema «Hawk», creato dall'americana Marconi Electronic Devices (Medi). «Hawk» si basa su due sistemi di controllo: il «programme contact» e la segnalazione continua. Il «programme contactconsiste di tre elementi: un apparecchio simile a un orològio da polso legato al braccio, al torso o alla gamba del «prigioniero», un ricevitore zione icircuiti del bracciale: cosi questo non ha bisogno di batter|e. Un segnale radio i^^o^e Rinviato al ricevipo.r^'<jhé;-a;]sua volta lo manda all'ufficio lungo la linea teiéfónjc* In tutto ci vuole meno.'dl.un secondo. Il bracciale pesa solo 16 grammi, non ingombra, resiste all'acqua ed è molto affidabile. Il sistema di segnalazione continua ha bisogno di un bracciale simile, dotato di una batteria ricaricabile che invia un segnale regolare. Questo segnale è raccolto da un ricevitore che ha un'autonomia di circa 60 méjiri. Se il prigioniero abbandona: questo spazio, l'unità manda un segnale al computer che registra l'infrazione. La Medi sostiene che questo nuovo sistema ha superato gli inconvenienti dei precedenti apparati di segnalazione continua. La .nuova unità ricarica le batterie-' dell'apparecchio da polso senza che occorra aprirlo. Dalla Florida, dove lavora il giudice Edward Fine, arrivano altre notizie a favore di questi sistemi di confinamento elettronico. Secondo Fine, che gestisce uno dei più grandi programmi americani in questo senso, l'arresto casalingo costa un decimo dell'arresto in prigione. Non solo. Sembra che sia di grande beneficio psicologico per i criminali. .,, [,.' -, Paul Abraham* Copyright «The Financial Times» e per l'Italia «La Slampa» in Gran Bretagna LA natura non si vince sènon ubbidendole», diceva Bacone, e nella sua favola utopistica, Nuova Atlantide, ora riproposta a cura di Luigi Punzo dall'editore Delotti, scriveva che era necessario, per «amplificare i confini dell'umano dominio», conoscere «le cause e i movimenti segreti delle cose». Altrimenti il «dominio» si sarebbe trasformato in «distruzione». Il monito del filosofo è più che mai attuale. Nel suo ultimo saggio II pianeta in bilico (Garzanti), Gian Battista Zorzoli ricorda che fin dalla rivoluzione neolitica l'attività produttiva dell'uomo ha avuto tra le sue conseguenze l'inquinamento della Terra. E' illusorio pensare a armonici equilibri perduti. Poiché non esiste (almeno per noi) una natura al di fuori della storia, non basta proporre' una salvaguardia, una difesa statica dell'ambiente. Non c'è ecologia senza economia. Per «risanare e valorizzare» il pianeta, cercando di soddisfare le nòstre esigenze senza compromettere i diritti delle generazioni future, ci occorre più scienza (nessun luddismo antitecnologico e antihdustriale) e nel contempo più- polìtica (non esistono soluzioni neutre Purtroppo il dibattito sull'ambiente troppo spesso è «inquinato» da reazioni emotive, accusa Mario Silvestri nel suo scrupoloso studio su 11 futuro dell'energia (Bollati Boringhieri). In particolare Silvestri esamina foriti è forme, bisogni passati e futuri, modi e tecniche di produzione dell'energia. Difende senza remore il nucleare di fissione (metterlo al bando «è frutto di ignoranza, non di prudenza»), invita a non illudersi troppo sui tempi è i costi del nucleare di fusione, ■'smitizza le energie "alternative <q«*Ua so-lare «non è assolutamente competitiva»). - Le pagine di Silvestri sono così, fitte di formule e cifre, che il solo sfogliarle potrebbe intimorire il profano. Ma la sua scrittura è nitida e concreta e il libro compendia la chiarezza di un buon manuale di fisica (sarebbe utile ritrovailo sui banchi di scuola) e il vigore di un . pamphlet. Silvestri distribuisce critiche senza risparmio tra i verdi e il ministro del'Ambiente Ruffolo, i sindacati e i partiti, i suoi colleghi scienziati. E dimostra che non sono sufficienti le.petizioni pregiudiziali contro il nucleare e la civiltà industriale per essere «ecologi e progressisti». (Del resto, la storica inglese Anna Bramwell si è spinta a includere tra i. padri dei verdi tedeschi il ministro dell'Agricoltura del Terzo Reich, Walter Darre, del quale ha ricostruito vita e idee nel saggio Ecologia e società nella Germania nazista, tradotto da Reverdito). Da parte loro i verdi di casa nostra non sembrano temere l'accusa di essere ormai un arcipelago sempre più frastagliato e multicolore (si veda ad esempio l'utile, bibliografia Verdeuropa, pubblicata da La Rivisteria, una rassegna ragionata dei periodici italiani e stranieri sull'ecologìa, con schede tematiche). Al di là dell'eclettismo filosofico, un minimo comune denominatore resta l'impegno a sviluppare VEducazione ambientale fin dalla scuola di base, come propone il manuale di Flavia Caruso, edito da Zanichelli. Se la Terra è un «pianeta irritabile» — titolo di un apocalìttico romanzo di Volponi del decennio scorso — conviene non provocare oltre la sua pazienza. Nell'88, «ci siamo giocati l'Austria», ricorda un grande manifesto murale del Wwf per denunciare la distruzione delle' : foreste tropicali. Nell'89 sarebbe bene 1 nònlttendere un'altra copertina àiTime per nuove commemorazioni. | collocato nella suarabitaziojs ne e un personal Computer | posto nell'ufficio dfcontrol' lo. In questo -sistema,11 Per_ sonai computergerjera delle chiamate telefoniche casuali nel corso del periodo di «prigionia». Quando il prigioniero alza ia cornetta del ! telefono, sente ain: messagli gio registratoiche gii chiede I di confermareila suttpresen; za. Ed è costretto aapassare j il «bracciale» a circarun censi timetro dal ai ricevitore «Hawk». -x ;i< • iII ricevitore»mette in fun¬ ..lllllOw CsCK.il ZC Luciano Genta

Luoghi citati: Austria, Florida, Germania, Gran Bretagna, Italia