come ci si difende dai gas nervini

ome ci si difende dai gas nervini ome ci si difende dai gas nervini ? AC ? ACÌT^rloLINA ACh )^ ima sostanza che^vSgS funzioni fisiologicheài.mépiatore chimico. Il si|b rilaicio permette la trasmissione ui un impulso nervoso qa un nervo (détto airejetìteià un altro o a una fibra musco1 are o a una ghianflolimbcrina. Essa è c|»nt|rjuta in piccolissime ;.ve$cìBole nelle espansiotjÉ 'yeltninali del nervo affeiepteje, una volta liberata, fce&Sn contatto con i recettó^iftesenti sulla membrana iéjjfeU'elemento (nervo, mbst^tS, ghiandola) a cui rimpulsofcpleve essere trasmesso. iA séguito i recettori devono rendersi di nuovo liberi. L'interazione fra essi e l'acetilcolina è reversibile, ma la presenza- massiccia di quest'ultima nelle loro vicinanze tende a tenerli tutti occupati. Interviene allora un enzima, l'acetilcolinesterasi (AChEr, che distrugge rapidamente l'ACh. idrolizzandola a colina e acido acetico. I composti chimici cne inibisconol'AChE non permettono l'idrolisi deU'ACh, la cui concentrazione cosi aumenta nelle vicinanze dei recettori, alternando la regolare trasmissione degli impulsi nervosi. Inibitori dell'AChE sono sia gli esteri dell'acido carbammico sia alcuni derivati organici dell'acido fosforico. Essi si legano all'enzima e, dal momento che se ne staccano molto lentamente, lo rendono inutilizzabile per na, sia riattivando l'Ache. Gli anticolinergici si fissano sui recettori che quindi non possono più ricevere l'ACh. anche se essa è molto abbondante dal momento che l'AchE è inutilizzabile; questi antidoti furono già studiati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. A riattivare l'enzima si prestano invece composti detti ossime, come l'N-metilpiridinio-2-aldossima metansolfonato (P2S), che lo liberano dall'agente nervino. Si è visto che la somministrazione contemporanea di atropina e P2S agisce contro il sarin e il VX, ma non contro il tabun o il soman, contro i quali è necessaria un'altra protezione. A questo scopo vengono usati esteri dell'acido carbammico, come la piridostigmina, anche se essi stessi sono inibitori dell'AChE. Essi devono essere somministrati preventivamente a un ipotetico attacco con nervini e hanno l'effetto di impegnare una parte dell'AChE e quindi di sottrarla a questi ultimi. Gli esteri carbammici la tengono bloccata solo per alcuni minuti, mentre la coppia AChE-nervino è stabile per ore. Se l'attacco temuto ha luogo, per un breve periodo tutto l'AChE è disattivato, parte dalla piridostigmina, parte dell'agente nervino; nell'attesa che l'AChE bloccato dalla prima si renda di nuovo libero, l'organismo deve essere sostenuto dall'atropina. Intanto il nervino non attaccato all'AChE viene disattivato dall'organismo: così non può più inibire l'enzima. Poiché la piridostigmina non penetra in modo significativo nel sistema nervoso centrale, probabilmente può essre assunta senza dare fenomeni collaterali, ma, d'altro canto, non combatte nemmeno lo stato confusionale causato dai nervini. Come antidoto sostitutivo, quindi, si sta studiando la fisostigrnina (alcaloide proveniente dal Physostigma venenosum (leguminosa africana un tempo nota come fava del Calabar), che penetra anche nel sistema nervoso centrale e potrebbe così impedire sia lo stato confusionale sia la morte. Come antidoto per eliminare le convulsioni e prevenire danni cerebrali si può usare il diazepam, noto sedativo. Per difesa contro attacchi con agenti nervini sono stati messi a punto dei kit per le truppe NATO. Essi consistono di compresse da 30 milligrammi di bromuro di piridostigmina, da prendere tre volte al giorno come profilassi, e di tre confezioni autoiniettabili contenenti una soluzione di atropina, P2S e diazepam, da usare ai primi segni di avvelenamento e da ripetere a intervalli di quindici minuti. Col trattamento descrìtto, i colpiti possono sopravvivere, ma non si riesce a evitare che abbiano bisogno di assistenza medica. Anna Buoncristiani propagazione dell'impulso ° o 0 IN CONDIZIONI NORMALI nervo afferente è>oé . o o o AVVELENAMENTO DA NERVINO TRATTAMENTO CON ANTIDOTI ESPOSIZIONE A NERVINO PREVIO TRATTAMENTO CON CARBAMMATI oo^o o ACh J~\ recettore £3 AChE J*^, agente j gè atropina ■ ossima c— carbammato A£ "f ^j"0 . r ^ disattivato l'ACh. L'avvelenamento è proprio dovuto alla stabilità della coppia AChE-nervino; il nervino non attaccato all'AChE è invece rapidamente disattivato nell'organismo. I primi segni di avvelenamento da inibizione dell'AChE sono contrazione della pupilla e aumento della salivazione; poi. in casi gravi, sopraf;giungono difficoltà respiratorie, tremori, disturbi gastrointestinali, incontinenza urinaria, cefalea, stato confusionale, coma e convulsioni. Questi sintomi sono seguiti da morte per blocco della respirazione. L'avvelenamento da agenti nervini, che appartengono alla categoria degli esteri fosforici, può essere trattato sia somministando farmaci anticolinergici, tipo l'atropi¬ cia a Gheddafi, di Gianni Fochi, ricercatore della Scuola Normale Superiore di Pisa / Gas nervini, antidoti e rimedi, della ì

Persone citate: Anna Buoncristiani, Gheddafi, Gianni Fochi