Le palafitte del Garda

Le palafitte del Garda Le palafitte del Garda ASirmione, sul lago di Garda, è stato inaugurato presso il Castello Scaligero il nuovo Centro Tecnico di Archeologia lacustre del ministero dei Beni Culturali Per l'occasione Luigi Fozzati, responsabile del Centro e Ispettore del Servizio Tecnico per l'Archeologia Subacquea di Roma, ha curato — in collaborazione con le Soprintendenze della Lombardia e del Veneto e i Musei locali — una Mostra didattica di Archeologia Subacquea, con particolare riferimento al lavoro svolto nel primo anno dal Servizio Tecnico per l'Archeologia Subacquea. In questa cornice, l'operazione «Garda 88», coordinata dallo Stas e dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico, ha visto all'opera i sommozzatori del Centro Carabinieri Subacquei di Genova. Scopo dell'operazione era l'ispezione dettagliata dei fondali archeologici del bacino meridionale del lago e la documentazione fotografica, cinematografica e geologica dei siti per costituire una banca-dati relativa al territorio gardesano. La Mostra permette di vedere, per la prima volta esposti insieme, alcuni significativi reperti della civiltà delle palafitte: punte di lancia, frecce in osso, asce in bronzo; ornamenti femminili come spilloni, fermagli, braccialetti; suppellettili di cucina e resti alimentari. Sin dal 1830 uno studioso veronese, P. P. Mattinati, aveva segnalato il ritrovamento di materiali preistorici nel ter¬ ritorio di Peschiera; le ricerche ebbero però un inatteso sviluppo nel periodo risorgimentale: durante lavori di fortificazione della cittadella da parte del Genio Austriaco furono infatti riportati alla luce dalle draghe, presso rimboccatura del Mincio, resti di un abitato palafitticolo e testimonianze della vita quotidiana di popolazioni vissute nell'età del Bronzo. In mostra a Sirmione i reperti della civiltà del bronzo installata sulle rive del lago: punte di lancia, frecce in osso, asce in bronzo; fermagli, braccialetti, spilloni; suppellettili di cucina, resti alimentari Lo sfruttamento delle torbiere portò poi nel 1872 alla scoperta di un insediamento ancora più antico presso Desenzàno, quello di Polada. Questo nome, Polada, viene usato da allora per designare una fase culturale del periodo del Bronzo primitivo, quattromila anni fa. Da allora c'è stata una serie di scoperte lungo tutto l'anfiteatro morenico twnacense: a Lavagnone, Cavriana, Lazise, nel laghetto del Frassino, dove Franco Mezzena nel 1957 ha identificato frammenti di vasi e pietre scheggiate che risalgono al Neolitico. Con l'Introduzione di apparecchi respiratori ad aria, è iniziata anche nel Garda la ricerca subacquea. Nella prima fase, verso il 1970, operatori volontari hanno partecipato a missioni archeologiche a San Felice del Benaco e Bor di Pacengo (Gruppo Tecnico Subacqueo Gorgonia). Tuttora, nonostante la disponibilità di operatori professionali del Centro Carabinieri Subacquei, si chiede la collaborazione dei subacquei sportivi. La piaga dei tombaroli è nata parallelamente al boom turistico del lago e al proliferare di campeggi lungo la costa. Negli ultimi anni molto materiale di interesse archeologico è stato saccheggiati dai turisti italiani e stranieri. Per questo motivo il curatore della Mostra di Sirmione ha voluto una vetrina vuota, che coinvolgesse il visitatore nel problema: un avviso in cinque lingue spiega che il Centro conta di poter completare presto anche quello spazio con materiali «restituiti». «L'invito a restituire oggetti importanti non è caduto nel vuoto — dice Fozzati — Ci sono stati consegnati già più di 800 reperti: ciò dimostra che la gente collabora, quando vede atti concreti a tutela del patrimonio comune». Luigi Gr iva

Persone citate: Fozzati, Franco Mezzena, Luigi Fozzati, Peschiera, Stas

Luoghi citati: Cavriana, Genova, Lazise, Lombardia, Roma, San Felice Del Benaco, Sirmione, Veneto