Il fascino di Chanel numero 5 è tutto nelle aldeidi alifatiche

Come si è arrivati alle formule dei profumi più famosi e seducenti Come si è arrivati alle formule dei profumi più famosi e seducenti Il fascino di Chanel numero 5 è tutto nelle aldeidi alifatiche BENCHÉ' le conoscenze in materia di odori siano tuttora soltanto empiriche e il funzionamento dell'olfatto non sia ancora stato chiarito, negli ultimi cento anni la chimica ha dato un enorme contributo allo sviluppo dell'arte antichissima della profumeria. Fino agli ultimi decenni del secolo scorso i profumieri non hanno avuto a disposizione che pochi ingredienti d'origine animale o estratti da fiorì, agrumi, erbe, resine e legni aromatici. Questi componenti naturali, in parte usati ancora oggi, hanno il difetto di essere costosi; inoltre sono incostanti nelle qualità, perché risentono notevolmente della provenienza delle materie prime e di cambiamenti piccoli e incontrollabili nei processi estrattivi. Per di più l'approvvigionamento,/ in certi casi, può incontrare ostacoli improvvisi e quindi non è da considerarsi garantito. Esemplare è il caso dell'ambra grigia, che era un sottoprodotto dell'industria baleniera e fu vietata per ragioni conservazionistiche non molti anni fa. Si capisce dunque come, l'introduzione del primo ingrediente sintetico rivoluzionò la profumeria. Ciò avvenne nel 1882, quando Paul Parquet creò il profumo Fougère Royale per la Houbigant. Egli aggiunse all'acqua di Polonia la cumaruia (1 nella figura), sostanza a cui si deve l'odore del fieno tagliato da poco c per la quale William Perìòn, cinque anni prima, aveva inventato una sintesi conveniente. La parola francese fougère (felce) passò a indicare il nuovo tipo d'accordo. L'acqua di Colonia, il più tradizionale dei profumi, era nata due secoli prima dalla creativitfc. di Giampaolo Feminis, mereiaio ambulante di Ciana in Val Vigezzo (Novara) ; fu poi lanciata a Colonia (donde il nome) da un al' trovigezzìno, il famoso Giovanni Maria Farina di S. Maria Maggiore. Ora, con l'aggiunta del primo prodotto sintetico, si aprivano possibilità prima non immaginabili. Negli ultimi anni del secolo i chimici riuscirono a produrre per sintesi la vanillina (2) e gli iononi (di cui un esempio è il 3); la prima fece ì.ascere i moderni profumi orientaleggianti, il cui capostipite fu Shalimar di Guerlain (1925). A questa famiglia, tuttora viva, appartiene oggi Obsession di Calvin Klein. L'aggiunta degli iononi creò una variante con note di violetta (il greco ìon significa viòla);.questo téma,' già presente ih Vheùfè biette di Guerlain.(1912), è òggi ripreso da Oscar de la Renta. Nel 1917 il còrso Francois Coty creò Chypre, un profumo con cui voleva ricordare l'odore della sua terra nativa. La novità, rispetto a un tema vecchio di sette secoli (l'avevano importato i crociati e il nome deriva dall'isola di Cipro), sta nel più intenso odore di cuoio dovuto all'aggiunta di derivati della chinolina (4). Chypre è una famiglia oggi molto rappresentata e suddivisa in parecchi rami: ne sono membri, fra gli altri, Cabochard della Gres, Aramis di Lauder (per uòmo, con un più alto contenuto in chinoline), Macassar di Rochas (ancor più ricco in chinoline), alcuni prodotti Dior (Miss Dior, Diorella e, per uomo, Eau sauvage, Eau sauvage extreme, Jules), Diva di Ungaro, Ysatis della Lancóme e Montana della Beecham. Oltre a prodotti sintetici capaci di aggiungere note nuove ai profumi, la chimica prese sempre più a fornire altri per imitare e sostituire vantaggiosamente i componenti naturali. Cominciò così la trasformazione dei profumi da lusso dei ricchi in articoli di largo consumo. Verso la fine dell'800 furono prodotti surrogati sintetici del cosiddetto muschio del Tonchino, secreto del piccolo cervide asiatico Moschus mosckiferus, il cui principale componente*doroso è il muscone (5). I primi sostituti furono dei nitrocomposti aromatici (per esemplo il 6); oggi lo stesso muscone può essere prodotto per sintesi. L'alcol fenetilico (7) dell'olio ; di rosa divenne un, componente sintetico, e così anche il salicilato d'amile (8) dall'odore di trifoglio e l'idrossicitronellale (9) che entrò nella composizione di Quelques Fìeurs di Houbigant(1912). Gran parte della produ-, zìone sintetica era dovuta ai chimici francesi Leon e Xavier Givaudan, che nel 1895 impiantarono uno stabilimento nei pressi di Ginevra, dove oggi ha la sua sede centrale il colosso chimico che da loro ha preso il nome e rimane il maggior produttore mondiale di componenti per profumi. L'ingresso massiccio della chimica ebbe anche l'effetto di ridurre l'importanza del profumiere-artigiano; le aziende produttrici di componenti s'accorsero che creare profumi non era più un'arte difficile ed esclusiva come un tempo. Dunque, per aumentare i loro profitti, ^ so^° cho

Luoghi citati: Cipro, Colonia, Ginevra, Montana, Novara, Polonia