Scappano Enichem e Philips

Scappano Enichem e Philips BASKET ■ Dietro le regine d'inverno perdono terreno Allibert e Benetton Scappano Enichem e Philips I livornesi respingono facilmente la Vismara priva di Benson -1 milanesi vincono a Fabriano - Cinque squadre a 4 punti dalla coppia leader A Varese la Ipifim sciupa tutto nel finale dal nostro Inviato CURZIO MALTESE VARESE — L'Ipiflm ha chiuso 11 girone d'andata così come l'aveva inaugurato: buttando al vento una glande occasione. Alla prima giornata, in casa contro una Cantù in tono minore, la squadra di Asti aveva regalato i due punti. Ieri contro l'cugini lombardi della Divarese ha concesso il bis (non fatevi Ingannare dal finale 8675: fino a sei minuti dalla fine i torinesi erano sopra di tre punti). Metteteci pure la partita graziosamente offerta all'Enlchem, che pure non ne aveva bisogno, e vedrete che la differenza porta l'Ipifim, che poteva sognare i playoff, a tenersi aggrappata col denti al ramo dell'Ai. Gli uomini di Gianni Asti (e Asti stesso) hanno fornito un campionario completo di come tante piccole distrazioni, tante «sciocchezze», sommate, possano fare assieme una grossa stupidaggine. O anche una enorme, come la retrocessione in A2. Proviamo a elencarle. Innanzitutto i tiri liberi: l'Ipifim ne ha segnati 13 su 23 (contro i 21 su 26 dei varesini). Altri 4 punti i prodighi torinesi li hanno regalati dalla panchina, alla quale sono stati fischiati due tecnici (2' e 30') per le plateali proteste di Asti prima e poi di Caglieris, che come dirigente sembra assai più agitato che da giocatore. Il resto lo hanno fatto la presunzione di Bargna, capace di forzare all'assurdo il tiro proprio nei momenti più delicati della gara, e la confusione mentale di Evans. H caso dell'americano meriterebbe un discorso a parte. Giocava e segnava molto finché Asti non gli'ha spiegato che a 33 anni, dopo 8 di Nba, avrebbe dovuto cambiare mestiere e fare il playmaker puro. Cosi oggi Evans non è un regista, anzi a volte ostacola Vidili, ma in compenso centra il canestro una tantum (4/15). Infine complimenti al carattere delle squadra tutta. A 6' dalla fine, sul 72-69, la zona dei torinesi si è liquefatta, permettendo a Sp.cchetti e Ferraiuolo di realizzare canestri come se ne vedono nelle amichevoli giovanili. Lo ha ammesso alla fine anche un Asti arrochito dalle urla lanciate per un'ora agli arbitri: «Il male di trasferta di questa squadra è che non crede in se stessa. Quando è in vantaggio si perde. Mi auguro che questa partita serva a riflettere. E' lontano da Torino che dobbiamo guadagnarci la salvezza. A cominciare da Cantù e Roma-. Raddoppiamo gli auguri di Asti, ma ci sembra che all'ipifim manchi proprio l'uomo in. grado di comandare la squadra nei momenti cruciali. Uno come Romeo Sacchetti, che ha giocato un primo tempo penoso ma nel finale, quando la battaglia si è accesa, ha firmato i punti decisivi. Evans è talmente fuori fase che certo non può dare ordini agli altri, Vidili deve crescere, Morandotti è ancora uno (splendido, magnifico, galat- tico) solista. Così all'Ipifim non basta che appunto Morandotti si confermi il miglior italiano del campionato con un'altra prova da americano (23 punti, 10/14 al tiro, 5 palle recuperate, 3 contropiedi irresistibili), né che il nanone Kopicki continui a reggere sulle sgraziate ma poderose spalle mezza difesa e neppure che 11 gioco della squadra rimanga piacevole, a tratti spettacolare. Per giocare la pallacanestro ci vuole orecchio, come direbbe Enzo Jannacci, ma ogni tanto servirebbe anche un po' di testa. Abbiamo lasciato in fondo un po' di cronaca, slmile a tante altre già raccontate quest'anno. Avvio a handi¬ cap (0-8), col primo canestro, naturalmente di Morandotti, soltanto dopo 3'15", ì&b. la Divarese non sembra in serata e l'Ipifim, grazie anche alla zona, riaggiusta tutto al 10' (20-18) e regge la danza fino al riposo (42-41), sempre con Morandotti in prima fila. Con lui c'è Kopicki, mezzo Vidili, un quarto di Fuss. Nella ripresa Isaac rilancia Pittman, spedito in panchina dopo 5' e 3 falli (alla fine prenderà 16 rimbalzi: chi ha detto che è una palla al piede?), e il «malato» Vescovi. I padroni di casa arrivano al 58-50, poi esce Thompson ed è il crollo. Si segnala, in negativo, Ferraiuolo. L'Ipifim raggiunge l'aggan¬ cio e il sorpasso. Sembra fatta, invece comincia la caduta libera, gli errori in serie di Bargna, il declino di Morandotti. La Divarese nel finale può così dilagare, ma la partita l'hanno buttata via i torinesi, che devono recitare il mea culpa. Pagelle — Divarese Va (30/65): Boselli sv (1/2), Sacchetti 6,5 (6/15), Vescovi sv (1/1), Thompson 7 (9/15), Pittman 6 (3/6), Caneva 5,5 (2/7), Ferraiuolo 5 (4/13), Rusconi 6,5 (2/4), Tombolato sv (2/2). Ipifim To (29/61): Evans 5 (4/15), Bargna 4,5 (2/10), Vidili 6 (4/7), Nicola sv (2/2), Governa sv, Fuss 6 (1/4), Kopicki 6,5 (6/9), Morandotti 7,5 (10/14). Arbitri: Zanon e Cazzare 5,5.

Luoghi citati: Asti, Caneva, Cantù, Fabriano, Roma, Torino, Varese