L'Ancona fa bottino
L'Ancona fa bottino L'Ancona fa bottino Il Cosenza gioca bene ma viene punito dai gol di Brondi al 20' e Vincioni alla fine di ADEUO PISTELI ANCONA—Smontate tutte le teorie calcistiche: giocare bene non paga. E il Cosenza, per la terza volta consecutiva, lo prova sulla sua pelle. Anche ad Ancona, quasi un monologo «rosso»; quasi una passerella tutta per la banda guidata da Giorgi ma a sorridere è l'Ancona di Cade. Brondi (20') e Vincioni (87') mettono un sigillo al risultato all'inglese ma saranno queste le due uniche con efusioni doriche. Adesso, ovviamente, sale in cattedra il famoso e mai contestabile motto: 'Chi vince ha ragione-. Tuttavia, ad Ancona la squadra di Giorgi, anche dopo due consecutive sconfitte, non ha mal pensa to di restaurare il classico e inossidabile «catenaccio» per cercare di interrompere la catena delle disgrazie. Anzi, dopo il superlativo calcio di punizione di Brondi e van taggio anconetano, 11 Cosen za si è rimboccato le maniche e grazie a quel signor centrocampo, alla sua verve e alla pericolosità di uomini che attaccano da ogni dove, ha ripreso a credere nella speranza. La ripresa disputata da Cozzella e soci è racchiusa in una sola parola: superlativa. L'Ancona in vantaggio avrebbe potuto mettere in fuga il suo levriero Lentini ed è stata invece costretta a ribattere colpo su colpo nella sua metà campo. Tanto era la spinta offensiva dei calabresi ma quando Padovano (al 58'), Caneo (60'), Urban (6i'j hanno trovato la giusta misura per inquadrare la porta anconetana, ci ha pensato Vettore (e il libero Ceramicola in una circostanza) a dire «no». Poi, quando tutto lasciava prevedere l'assalto a Fort Apache (Cosenza a tre punte e assoluta padrona del centrocampo) ecco improvviso il missile di Vincioni
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