Messina in crescita fa pari a Catanzaro

Messina in crescita fa pari a Catanzaro Nei primi 45' siciliani in evidenza Messina in crescita fa pari a Catanzaro Palanca e Rebonato, buoni spunti nella ripresa di FABIO BLASCO CATANZARO — Alla fine il pari è stato proprio giusto, anche se la vivacità complessiva della gara avrebbe meritato una divisione di punti senza un risultato a occhiali, ma con qualche gol per parte. Il Messina è stata la più bella squadra vista a Catanzaro. Per far di più, avrebbe avuto bisogno di maggiore convinzione. La punta di diamante degli ospiti è il solito SchiUaci, a cui manca la giusta collaborazione per tradurre in moneta contante il gran lavoro delle sue retrovie. Il Catanzaro non ha brillato come al solito, riuscendo tuttavia a contenere al meglio i pericoli proposti dai giallorossì siciliani. La compagine di Di Marzio ha praticato un calcio pratico, pur non riuscendo ad esprimere migliore qualità di gioco a centro campo in particolare. Sacchetti e Civeriati non sono riusciti a cucire il gioco, mentre sono mancati gli inserimenti sulle fasce. Primo tempo a favore del Messina. Il vento soffiava alle spalle dei peloritani che dimostravano buona facilità di manovra. L'intesa fra i reparti degli ospiti era ineccepibile e le combinazioni risultavano veloci portando gli avanti a trovarsi spesso in occasione di fare gol. Così, al 7', Zunico compiva un buon intervento su iniziativa di Modica, mentre al 22' si produceva in un autèntico capolavoro andando in uscita sull'isolato Mossini. Ma altri pericoli il Messina li aveva portati in apertura con Lo Sacco ed al 4' con Grandini. Il Catanzaro si affacciava in avanti su iniziative di contropiede: al 16' con veloce azione di Borrello-Palanca e Rebonato; al 24', a seguito di un calcio d'angolo battuto da Civeriati, la squadra di casa colpiva la parte superiore della traversa. Nella ripresa parevano non cambiare le cose: al 46' era Di Fabio che dal limite faceva esplodere il suo destro su cui metteva una pezza il solito Zunico. Rispondeva al 53' Rebonato che si ripeteva di testa due minuti dopo su deliziosa proposta di Palanca. Al 70', ancora lui, il vecchio Palanca, bruciava dalla lunga distanza le mani a Ciucci a cui la sfera sbatteva miracolosamente sulla traversa. AU'80' era Rebonato che ci andava vicino.

Luoghi citati: Borrello, Catanzaro, Messina