Sacchi fa poker, ma il Diavolo resta nella nebbia
Sacchi fa poker, ma il Diavolo resta nella nebbia I quattro gol rifilati al Como non cancellano tutti i problemi del Milan che gioca con tanto cuore ma ragiona poco o niente Sacchi fa poker, ma il Diavolo resta nella nebbia Dopo 2' segna Van Basten, poi Simone fallisce il pareggio - Nella ripresa gol di Gullit, Virdis (su rigore) e Maccoppi (autorete) - Decisive le parate di Galli dal nostro inviato GIORGIO BARBERIS MILANO — Quattro gol scacciano la crisi e aiutano Sacchi a rimanere in sella, ma non rappresentano vera gloria: nella nebbia di San Siro che, nonostante al 56' vengano accesi i riflettori, rende i giocatori autentici fantasmi per tutto il secondo tempo, il Milan è bravo a sfruttare le occasioni, ma il punteggio è indubbiamente troppo severo per un Como la cui colpa maggiore, sullo 0-1, è di sciupare la palla del pareggio con Simone. Il ragazzo — forse tradito dall'emozione di giocare sul palcoscenico più famoso d'Italia — dopo essersi ben liberato in area, tarda eccessivamente a concludere permettendo così a Baresi di recuperare. La palla-gol sprecata da Simone capita al 24' ed è il primo affacciarsi comasco nell'area avversaria, dopo che l'avvio veemente del Milan, con pressing a tutto campo, ha fruttato dopo appena 2' la rete che sblocca il risultato, autore Van Basten con una zuccata su angolo di Donadoni, con Paradisi che colpevolmente rimane tra i pali. n Milan gioca con il cuore: l'assenza di Ancelotti fa sì che Sacchi avanzi Rijkaard a centrocampo con l'inserimento di Costacurta in difesa. E l'olandese si danna, cercando anche spesso la conclusione, ma mostrando con altrettanta frequenza imprecisione nei passaggi. E i suoi errori, spesso dettati dalla fretta, sembrano l'emblema di questo Milan che corre forsennatamente, ma non dà mai l'impressione di ragionare come dovrebbe. Il gol dovrebbe facilitare le cose ai rossoneri, complicandole al Como che, per di più, dopo appena 7' perde Todesco infortunatosi in uno scontro con Costacurta: ma, passata la sfuriata iniziale, non è così. A centrocampo sale in catte¬ dra Milton, che mai cerca di strafare e che però diventa un incubo per gli avversari, con le sue giocate lineari, con le sue aperture intelligenti, con i suoi guizzi in dribbling. Sbaglia Simone la sua quarta rete in altrettante domeniche ed è Galli che deve compiere un'autentica prodezza (39') per deviare in angolo un preciso colpo di testa di Giunta su traversone di Armoni. Il Milan non brilla più come in apertura e alcuni giocatori palesano limiti di condizione: Donadoni non lo si vede del tutto, Van Basten (se non fosse per il gol) idem, Gullit è l'ombra di se stesso, Maldini pure e gli altri vivacchiano. Soltanto Baresi nel dare sicurezza alla difesa ed Evani a centrocampo paiono avere qualcosa in più da spendere. Ma non è molto. La nebbia incombe e pare scoraggiare tutti, forse nella paura che la partita non arrivi al termine. E, difatti, dopo l'intervallo i giocatori diventano ombre alle quali non sempre si riesce a dare nome. Al 56' si accendono le luci, il risultato pare segnato nel minimo scarto, quando al 62' Gullit, servito da Baresi, si libera magnificamente di Centi infilando Paradisi con una saetta da posizione angolata. Albiero tenta il salvataggio in extremis, ma spinge solo più celermente la palla in rete. Per il Como è il ko, l'inizio di una disfatta immeritata, specie dopo che Galli respinge con uno splendido tuffo (62') un bel tiro di Invernizzi dal limite. E il Milan dilaga, complice anche l'arbitro Di Cola che punisce con il rigore (75') un «mani» di Colantuono su cross ravvicinato di Evani. Tira Virdis, subentrato a Donadoni pochi istanti prima, ed è il 3-0. Ma non basta. All'80' Gullit in mezzo all'area si volta e tira a rete. Paradisi para respingendo sui piedi dell'accorrente Maccoppi che infila la propria porta. Milano. Il primo gol rossonero realizzato da Van Basten
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