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I coniglietti di Zoff Primo piano I coniglietti di Zoff FIRENZE — n tridente straniero della Juventus ha fallito un'altra volta la prova, anche se nell'occasione fiorentina l'assenza di una punta vera ha complicato ulteriormente le cose a Laudrup, Barros e Zavarov. Il piccolo Rui si è accorto subito che nessuno dei suoi si azzardava ad entrare in area avversaria: i due biondi, il danese e il sovietico, hanno piedi deliziosi ma anche tanta paura di rischiarli nel tackle. Così Barros per mezz'ora ha creato i più seri pericoli alla difesa toscana. Ma, segnato il gol del vantaggio, anche il portoghese è finito nel gruppo di un centrocampo votato al contenimento, mentre Mauro e Zavarov rientravano spesso. Il danese in attacco si è fatto vedere soltanto sulla sinistra, facendo l'ala proprio nella partita in cui (perla mancanza di una punta centrale) lo stare larghi non serviva a nulla. Insomma, Zoff ha preteso forse troppo dai suoi coniglietti stranieri (Barros escluso: è persino andato a commettere falli sui difensori), e non ha funzionato l'impostazione tattica che con tanti centrocampisti chiedeva coraggio negli affondo per offrire sbocchi offensivi decenti. Tanto che Landucci sarebbe da «senza voto- se non avesse dovuto tuffarsi nel primo tempo per fermare una conclusione del solito Barros (sul gol non ha colpe). I problemi di cuore sono stati cosi evidenziati in una partita che i bianconeri hanno deciso di considerare pareggiata già nell'intervallo, non affondando più un colpo nella ripresa. Altobelli era rimasto a casa. Buso rimasto in panchina. E' vero che il ragazzo ha fallito un gol apparentemente facile contro la Roma, ma poteva trovare spazio se nel secondo tempo si voleva organizzare almeno una parvenza di gioco d'attacco. Torna Barros sugli scudi, e non solo per carattere: Laudrup e Zavarov sono troppo molli, al momento fra i due ne basta uno solo. Anche se con Altobelli il gioco della Juve trova una logica che ieri è mancata forzatamene. Eriksson voleva dei Rambo e li ha trovati. Zoff sicuramente non si aspettava l'evanescenza improvvisa di una squadra che solitamente lotta e non si culla sul pareggio. b. per.