Processo alla chimica

Processo alla chimica Conferenza di Parigi: paure e speranze dell'umanità Processo alla chimica La conferenza di Parigi, alla quale hanno partecipato 150 Stati, ha messo sul banco degli acccusati le micidiali armi create dalla chimica che, come scienza, è nata meno di tre secoli fa liberandosi dall'abbraccio con la magia c con l'alchimia. La chimica si è sviluppata come la sorella più giovane della fisica. Ma ora, com'è stato esattamente notato, l'incubo della guerra nucleare è già storia di ieri dopo i promettenti accordi raggiunti dalle due superpotenze che hanno imboccata la strada del disarmo nucleare. Perciò al banco degli imputati è stata ora chiamata la chimica, che, pur essendo tanto giovane, ha fatto passi giganteschi specialmente nel presente secolo. Ci sono stati i miracoli e i prodigi della chimica che hanno modificato sensibilmente il riostro modo di vivere e che avevano accesa, e finora alimentata, la speranza che l'umanità avrebbe avuto una vita migliore grazie al sicuro moltiplicarsi degli anzidetti miracoli e prodigi. Ora questa muscolosa ed orgogliosa scienza è già sotto accusa. La crudele guerra del Golfo tra Iran e Iraq ha riportato sulla scena le armi chimiche all'uso delle quali neppure la seconda guerra mondiale volle ricorrere pur se gli arsenali dei principali contendenti ne erano stracolmi. L'umanità civile ha assistito atterrita alle atroci sofferenze e alle immani distruzioni provocate dalle suddette armi contro inermi popolazio¬ ni civili. Se le operazioni di quella guerra sono state finalmente sospese, ciò è potuto accadere ed è accaduto anche per la reazione della coscienza del mondo, mossa e commossa dall'ingiuria inflitta all'umanità con l'uso delle armi chimiche. La conferenza di Parigi, felicemente conclusa con la decisione di apprestare strumenti diplomatici intesi e idonei a proibire sia la fabbricazione che l'uso delle suddette armi, si spiega e giustifica anche con riferimento ai sentimenti di esecrazione e di condanna suscitati nella maggioranza dei popoli e degli Stati dall'uso delle armi chimiche che ha caratterizzato la fase finale della guerra fra Iran e Iraq. C'è oggi un nuovo fattore della politica internazionale che è la coscienza del mondo dalla quale nessuno può prescindere, quale che sia la sua forza materiale. La chimica è sotto accusa non solo per le armi da essa inventate e prodotte, ma anche per altre sue invenzioni che sono parte integrante ed essenziale dell'odierna società industriale. La fascia di ozono che protegge il pianeta dai raggi ultravioletti è stata bucata dalle esalazioni degli idrocarburi cloro fuorati la cui produzione è in stretta connessione causale con la chimica. Ncll'87, a Montreal, è stato sottoscritto un accordo internazionale per limitare la produzione e l'uso degli idrocarburi proprio per tentare di salvare lo strato di ozono che circonda la Terra testimoniando che la comunità internazionale ha preso finalmente coscienza dei pericoli che minacciano l'integrità stessa delle condizioni di vita sulla Terra e di cui gli uomini sono nello stesso tempo gli agenti patogeni, per la crescente applicazione della loro tecnologia chimica, e le vittime destinate a soccombere per i suoi effetti. C'è chi ritiene che l'odierna paura della chimica, dovuta anche alle sue audaci incursioni nel campo della biogenetica, non sia che l'ultima versione dell'odio irrazionale nei confronti della scienza e della tecnica ritenute colpevoli di avere distrutta e di distruggere sempre più l'incontaminata natura, e in efSalvatorc Valitutti (Continua a pagina 2)

Persone citate: Valitutti

Luoghi citati: Iran, Iraq, Montreal, Parigi