Balestre-Peugeot, guerra per la Parigi-Dakar

Balestre-Peugeot, guerra per la Parigi-Dakar RAID Il presidente della Fisa critico con i francesi che vogliono portare al successo Vatanen invece di Ickx Balestre-Peugeot, guerra per la Parigi-Dakar «II sorteggio ridicolizza non solo la casa automobilistica ma anche la corsa» - Il ds della squadra transalpina adduce ragioni dì sicurezza - Ieri la tappa vinta dal finlandese che ha recuperato 3' al belga - Picco (secondo fra le moto) rafforza la sua leadership TIMBUCTU — La ParigiDakar continua la sua marcia difficile ed eccitante. Ma il raid che ieri ha visto il terzo successo consecutivo di tappa per Vatanen fra le auto e di Peterhansel nelle moto, in una delle frazioni più impegnative dell'intera maratona, si è ammosciato, almeno per quanto riguarda l'alta classifica e quindi il successo finale. La Peugeot ha fatto il vuoto alle sue spalle (terzo è Tambay con la Mitsubishi Pajero a 3 ore e 42'). Ma soprattutto è stata la decisione di Jean Todt, ds della «armada» francese, forte di 60 persone per l'assistenza, di sorteggiare la vettura che sarebbe arrivata per prima a Dakar. E' uscito fuori il numero di Ari Vatanen, a scapito di Jackie Ickx che pure era al comando della classifica. Todt ha giustificato la sua scelta per motivi di sicurezza. «/ nostri piloti sono entrambi bravissimi — ha detto — ma nella loro battaglia testa a testa, staccati di pochi minuti corrono troppo rischi. Era giusto fermarli in qualche maniera e poiché erano quasi alla pari dopo metà corsa, ho provveduto mediante sorteggio». La risposta dei piloti è stata ov¬ viamente contrastante: 'Sarei passato comunque davanti ad Ickx», ha detto il finlandese. 'E' stata una decisione un po' affrettata mentre controllavo ancora la corsa», ha replicato il belga. Ma alla fine della tappa condotta praticamente insieme con Vatanen che ha guadagnato quasi 3 minuti solo nel finale, entrambi sono apparsi piuttosto demoralizzati. In effetti un risultato deciso a tavolino toglie gli indubbi meriti del primo e lascia la bocca amara al secondo. La vicenda comunque non ha lasciato indifferente il presidente della Fisa, Jean Marie Balestre, al quale non è parso vero di poter prendere la palla al balzo nella sua ormai annosa polemica con la Peugeot. Da Parigi ha tuonato: 'La decisione presa a testa o croce, e con grande eco nella stampa, ridicolizza non solo Peugeot, ma anche la Parigi-Dakar. Ritengo che essa faccia offesa a tutti i partecipanti e allo sport automobilistico. Posso dire due cose: se lo scorso anno Vatanen è stato considerato il vincitore morale della gara, quest'anno, nello stato di costrizione in cui si viene a tro ■ vare, sarà il vincitore immo¬ rale della competizione. In secondo luogo posso assicurare che metterò allo studio, fin dalla settimana prossima, un nuove regolamento per rafforzare la difesa dei valori morali nelle competizioni automobilistiche. Spero che ai commissari sportivi vengano affidati poteri particolari per sanzionare qualsiasi manovra o intervento che possa falsare il risultato 0 il valore sportivo». Per quanto riguarda le moto, l'italiano Franco Picco su Yamaha, classificandosi secondo alle spalle di Peterhansel, ha rosicchiato un bel margine di vantaggio sul suo diretto rivale in classifica, il francese Lalay (Honda). Picco ora è al comando della classifica con 15 minuti di distacco. Disavventura per le Cagiva di Orioli, Terrazzi e De Petri che hanno ottenuto 1 migliori tempi di tappa, ma non essendo passati ad un controllo di passaggio dopo 500 km, sono stati penalizzati di 3 ore compiendo un gran passo indietro nella graduatoria. La tappa di ieri ha messo a dura prova i concorrenti per ragioni di «navigazione» ed a tarda sera molti di essi non avevano ancora passato il traguardo. r.m.

Luoghi citati: Dakar, Parigi