Catanzaro, digiuno finito

Catanzaro, digiuno finito Due gol di Palanca e Rispoli al Taranto Catanzaro, digiuno finito di ALFREDO GUALTIERI CATANZARO — Dopo 709' di astinenza, 11 Catanzaro va in rete col vecchio Palanca e fa suo l'incontro con il Taranto. I due punti sono venuti al termine di un incontro non esaltante, ma che i giallorossi di Di Marzio hanno vinto con merito per la maggior mole di gioco e per la superiorità tecnico-tattica che va anche al di là del risultato finale. Il Taranto era venuto a Catanzaro con il chiaro obiettivo di impedire ai locali d'aprire varchi nella sua difesa; gli uomini di Veneranda puntavano innanzitutto al risultato nullo anche per riscattare il capitombolo interno dell'ultimo dell'arnia L'obiettivo saltava dopo 34' quando Palanca, da circa 30 metri su tiro piazzato, infilava Spagnulo tuffatosi in ritardo. Saltavano a quel punto gli schemi di Veneranda, anche se la reazione, in verità evanescente, si bloccava sulla fascia centrale del campo, nell'occasione rinverdita da Di Màrzio con l'innesto dei giovani De Vincenzo e Civeriati. Erano ancora i giallorossi di casa a tentare, anzi, la via della rete ed al 40' Rebonato, lanciato sempre da Palanca, impegnava il portiere pugliese. Nella ripresa la musica non cambiava: il Taranto, nel tentativo di attaccare, allargava le maglie della difesa ed era il Catanzaro che si avvicinava al raddoppio, prima con De Vincenzo, al 64', e poi con Rebonato che al 73' si faceva togliere la palla del 2-0 da un provvidenziale intervento di Picei. Intanto Di Marzio, per non correre rischi, toglieva Civeriati e buttava nella mischia il giovane difensore Rispoli che, all'86', con grande astuzia, raccoglieva da Rebonato, s'infilava tra due avversari e, con un perfetto pallonetto, batteva Spagnulo per la seconda volta. Per il Catanzaro la fine di un incubo: spariti d'un colpo i tabù della marcatura e della vittoria interna.

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