Diego: «L'Inter ha già paura»

Diego: «L'Inter ha già paura» Malgrado i dolori alla schiena, l'argentino lancia la sfida Diego: «L'Inter ha già paura» Maradona: «Vogliamo recuperare lo svantaggio, ma temo che Trapattoni non adotti una tattica coraggiosa» - Sui dissapori con Bianchi racconta: «Problèmi riormali che vengono dilatati» di FABIO VERGNANO TORINO — n guerriero ferito ancora una volta non si è arreso. Maradona è così, discutibile finché si vuole per certi suoi atteggiamenti, ma anche professionista esemplare, -attaccato al Napoli e pronto a qualunquesìa«riflcio per il bene della squadra. Così quando ieri mattina Bianchi gli ha chiesto se^se la sentisse di giocare, Dìeguito ha risposto: «Mister, non sto meno male di sabato né di venerdì. In campo sarò rigito come nella partita di coppa con l'Jlscoli, ma non mi tiro indietro. Devo ringraziare il dottor Acampora che mi ha fatìo^un'iniezione antidolorifica, ma il problema rimane e da oggi i miei guai sono identici a prima». \ Diego — bontà sua—rifiuta gli inni all'eroismo: «Non esageriamo, se deva giocare lo faccio e ringrazio chi nono-^l stante tutto mi dà fiducia, anche i compagni che hanno pazienza e capiscanola miei problemi. Per ifJIapoli^m4reirfn\ campo anche con una gamba sola, ma in certi casi si rischia di essere più di danno che di aiuto alla squadra. I compagni, la gente, vanno rispettati». E' stanco, malandato, ma ha ancora tanta grinta. A tutti Maradona avrebbe voluto dedicare un gol, anche per dimenticare la brutta esperienza di Roma, ma in certe condizioni è difficile persino reggersi in piedi, figuriamoci segnare. Ammette Diego: «Ho sbagliato molto, troppo e mi spiace. E non è neppyure colpa dì Ferri, che come al solito ha giocato una parti¬ Jf l a \ ta onesta. Sabato sera ho parlato con mia figlia Dalmita che mi ha detto al telefono: Torino gol, Torino gol. Ci ho provato soprattutto per lei, ma quel Marchegiani ha fatto cose incredibili. Al posto delle mani cosa aveva, una calamita? Su quella palla che mi ha dato Carnevale, ho visto il portiere granata già a terra e mi sembrava quasi che dormisse, invece ha arraffatto il pallone compiendo una vera prodezza. Pazienza. Per fortuna in squadra abbiamo un super bomber come Careca che non perdona». Dopo il vantaggio il Napoli ha avuto altre palle-gol e non è riuscito ad aumentare il bottino soprattutto per merito di Marchegiani. Ma ha dimostratro di essere una squadra in salute. Maradona conferma: «Anche se l'arbitro non avesse espulso Benedetti la nostra superiorità sarebbe venuta fuori lo stesso. JDopo questa vittoria il Napoli è una f squadra rinfrancata, convinta delle proprie possibilità. Vincere in maniera fortunosa non ci piace. Vincere invece come oggi fa piacere. Sul gol di Careca ho fatto i complimenti a Corradini, perché è cosi che deve giocare, non solo da difensore, ma deve avere il coraggio di uscire fuori dall'area per cercare lo scambio con gli altri. Comunque il Torino non ha alcuna colpa, i meriti sono tutti del Napoli. Quando zinchiamo così è dura per chiunque superarci: Un messaggio all'Inter che domenica scenderà al San Paolo per Eie .lare la prima partita-verità del campionato. Diego, che ieri mattina ha ricevuto lo -<bic1- cletta del goleador», lo speciale premio che ogni anno l'industriale torinese Gianni Savio offre al re dei cannonieri, non si fa pregare ed anticipa la super sfida: «L'Inter deve sapere che noi vogliamo recuperare in fretta il terreno perduto. Sarà una bella partita, aperta e divertente se l'Inter non verrà a Napoli con l'intenzione dì chiudersi. Purtroppo però conosco bene Trapattoni e so che con tre punti di vantaggio non adotterà una tattica troppo corag0osa. Quanto a me non posso garantire nulla. Spero che il dolore passi in settimana, altrimenti giocherò ancora una volta con l'aiuto del dottor Acampora». Maradona sembra rassegnato al suo calvario come alle polemiche che puntualmente esplodono ogni volta che il Napoli si trova di fronte a difficoltà impreviste. La vittoria di ieri è servita anche per far dimenticare, almeno fino alla prossima sconfitta, che fra il tecnico e la squadra i rapporti non sono per nulla idilliaci. Maradona non nega divergenze con Bianchi: «Secondo me Bianchi a volte dice cose che non sono giuste e quindi gli rispondo. Se tra noi ci fosse completa incompatibilità, uno dei due dovrebbe andarsene, ma per fortuna non è così. Pensarla in maniera diversa dal proprio allenatore non significa scatenare polemiche. Io lo rispetto, lui mi rispetta. Il problema è che ogni volta C'è chi si diverte a tirare fuori la "rivolta di maggio", mentre invece qui c'è un gruppo di professionisti che cercano di fare il proprio dovere per il bene del Napoli. Il resto non conta».

Luoghi citati: Napoli, Roma, San Paolo, Torino