Coro di accuse contro l'arbitro

Coro di accuse contro l'arbitro L'espulsione di Benedetti contestata da tutto il clan granata Coro di accuse contro l'arbitro Il difensore: «Non meritavo di essere cacciato» - Sala: «Troppi fattori esterni hanno aumentato i problemi» T^Craverof1 «Perdonati i falli del Napoli» di PIERCARLO ALFONSETTI TORINO — Nessun dubbio: l'espulsione di Benedetti è stata ingiusta e ha gravemente compromesso le possibilità del Torino. La tesi, nell'ambiente granata, 6 proposta all'unanimità e, sia pure con differenza di toni, viene ribadita- da Sala così come dai vari giocatori. «Eravamo già in difficoltà — comincia l'allenatore — non ci volevano fattori esterni ad accrescere i nostri problemi. La decisione dell'arbitro ha scombussolato gli equilibri della formazione, tuttavia non ho alcun appunto da muovere ai ragazzi che si sono battuti con grande generosità. Ci sono in giro arbitri bravissimi a non ammonire proprio per evitare espulsioni affrettate, purtroppo non è stato il nostro caso». Cravero è tra i più arrabbiati. Ha una faccia stravolta. Al dolore per la frattura a un dito del piede, che da tempo lo obbliga a giocare previa somministrazione di forti analgesici, si è aggiunto quello per un violento pestone subito poco prima della fine. Ma l'espressione dolente non è da riferire soltanto agli infortuni, basta sentir parlare il giocatore per rendersene conto. «Non si può concedere un uomo di vantaggio a una squadra come il Napoli, eppure l'arbitro ci ha costretti a ciò. Meritata la seconda ammonizione inflitta a Benedetti ma la prima proprio non riesco ad accettarla. Senza contare altre valutazioni dell'arbitro che nei primi 20 minuti ha fischiato almeno quindici falli coniro di noi mentre irregolarità analoghe sul versante napoletano sono passate inosservate. o dopo soi gNon so proprio come spiegare un atteggiamento simile, tanto più che non siamo una squadra di picchiatori: Le prospettive, per il Torino, si stanno facendo fosche. «Per noi — continua Cravero — il campionato comincia veramente domenica contro il Pisa, al quale seguiranno Ascoli e Como. D'ora innanzi chiediamo soltanto di poter giocare in undici. Se poi perderemo, la gente avrà diritto di sbeffeggiarci e noi sentiremo il dovere di fare autocri¬ tica ma se ci costrìngeranno a batterci in inferiorità numerica che cosa potremo fare?». Pagate debolezze della società? «Non so neppure che cosa rispondere, tanto più che non è sicuramente il primo anno che ci succedono cose simili. Non ci piace lamentarci, chiediamo soltanto quello che ci spetta». La parola air-imputato-, Benedetti. «Non mi era mai capitato di essere espulso e non credo di essermelo meritato neppure questa volta. La prima ammonizione mi è stata inflitta soltanto perché, dopo che l'arbitro aveva fischiato un fallo, mi sono voltalo dicendo che non lo era. Tutto qui. Mi spiace molto, perché la decisione ha condizionato la partita e poi non sono un killer». Comi non vuole parlare («Troppe volte, parlando, ho subito squalifiche, meglio tacere») ma lo fa per lui Federico Bonetto. Il direttore generale del Torino è sintetico ma quanto mai significativo: «Siamo stati penalizzati dall'espulsione di Benedetti. Accresce il nostro rammarico il fatto che episodi analoghi a carico del Napoli non sono stati puniti: Per Benedetti cartellino rosso dopo soli 24 minuti di gioco

Persone citate: Ascoli, Benedetti, Comi, Cravero, Federico Bonetto, Piercarlo Alfonsetti

Luoghi citati: Como, Torino