Mira Lanza, esposto al magistrato La Cgil accusa sindacalista Uil

Mira Lanza, esposto al magistrato La Cgil accusa sindacalista Uil Mira Lanza, esposto al magistrato La Cgil accusa sindacalista Uil Chiesta un'indagine alla procura della Repubblica - Si parla di una fattura di oltre 53 milioni che sarebbe stata saldata al rappresentante Uil - Azienda in crisi, lavoratori da tempo in lotta GENOVA — A che titolo la «Mira Lanza» ha corrisposto 53 milioni e 100 mila lire a Gianni Cadei, segretario provinciale della Uil per il comparto chimico? La domanda è contenuta in un esposto inoltrato alla procura della Repubblica da Antonio Camini lo, segretario delia federazione chimici-Cgll di Genova. Caminito chiede alla magistratura di 'aprire un'indagine sui motivi del passaggio di una consistente somma di danaro fra un sindacalista ed un'azienda nei confronti della quale i rappresentanti dei lavoratori lottano da tempo per difendere posti in pericolo». | Ma c'è stato veramente questo «pagamento»? Per ora, siamo soltanto nell'area di sospetti imbarazzanti. Al¬ legata all'esposto c'è la fotocopia di fatture emessa dal sindacalista Cadei alla Mira Lanza, assieme alla presunta prova di avvenuti pagamenti, fino ad oltre 53 milioni. 'Si dà il caso—aggiunge la denuncia. — che il signor Gianni Cadei non abbia mai svolto attività di agenzìa o simili da comportare da parte della Mira Lanza emolumenti, e di quella rilevanza». L'esposto avanza anche il sospetto che possa esistere il reato di falsa fatturazione. Ma si rimane sempre nel campo delle illazioni. Cadei può essere al centro di un'indegna azione compiuta contro diluì. Non si sa chi abbia inviato le copie delle fatture, né da dove siano usciti gli originali. Una manovra per screditare il sindacato? E' un'ipo¬ tesi da non trascurare. Gianni Cadei avrebbe potuto svolgere attività di piazziste o rappresentante per la Mira Lanza, emettendo fatture per le sue prestazioni. Formalmente, nessun reato. Ma è difficile definire corretta l'attività del sindacalista e il lavoro retribuito per l'azienda da lungo tempo al cèntro di vertenze di lavoro. Quella che viene definita -la strana fattura» di Cadei non sorprende l'ambiente del sin-, dacato chimici dove si ricorda che qualche tempo fa proprio Cadei era stato invitato dalla Cgil-chimici a lasciare il suo incarico, essendo risultati 'comportamenti lesivi dell'immàgine del sindacato». Cadei non si dimise, né il suo sindacato (la Uil) lo invitò a farlo. Questo silenzio ha indotto la Cgil a prendere posizione, una volta acquisita la copia delle fatture. -Una decurione sofferta, adottata a tutela dell'immagine del sindacato e ad evitare che si possa generalizzare sull'attribuzione di eventuali responsabilità», dicono alla Cgil. n caso è tanto più imbarazzante considerando la lenta agonia della Mira Lanza di Genova, smantellata nella sua fabbrica, con licenziamenti (150 gli ultimi) che hanno tolto alla città un'impresa leader nella chimica. Ma un'azienda che sta per scomparire può permettersi di liquidare fatture per somme di quella entità? E, per di più, ad un sindacalista? Spetterà ai magistrati accertarlo. g.c.

Persone citate: Antonio Camini, Cadei, Caminito, Gianni Cadei

Luoghi citati: Genova