Boom di iscritti negli istituti di teologia Amore per la materia o ricerca di lavoro? di Marco Tosatti

Boom di iscritti negli istituti di teologia Amore per la materia o ricerca di lavoro? Le scuole di scienze religiose in Italia sono ormai 141 e raccolgono oltre dodicimila alunni Boom di iscritti negli istituti di teologia Amore per la materia o ricerca di lavoro? Dal 1990 per insegnare religione sarà necessario un «magistero» rilasciato da istituti autorizzati dalla Santa Sede o dalla Cei CITTA' DEL VATICANO — E' il boom della teologia: oltre dodicimila alunni frequentano 141 istituti di scienze religiose in Italia, in parte per amore della materia, ma sicuramente anche in vista di un'occupazione, aperta dall'Intesa fra Chiesa e Stato. A partire dall'anno scolastico 1990-1991 infatti, per insegnare religione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado sarà necessario un 'magistero' o un diploma in scienze religiose, rilasciato da un Istituto approvato dalla Santa Sede o dalla Conferenza Episcopale Italiana. E nel conto di queste accademie, che occupano circa 1500 docenti, mancano le cinque università Pontificie, le 4 facoltà teologiche e una trentina di centri teologici, tutti abilitati a rilasciare la 'patente' per l'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche. L'esplosione è iniziata nell'86, quando un po' dovunque, ma specialmente nel Sud, su iniziativa delle diocesi o di organismi religiosi gli Istituti hanno cominciato a proliferare. Il fenomeno è stato così sorprendente da cogliere di sorpresa anche gli esperti, e difatti i dati disponibili non sono completamente aggiornati. Campania, Marche e Calabria sono le regioni più prolifiche, ma la diffusione è nazionale, tanto che in un incontro di qualche settimana fa fra esponenti della Conferenza Episcopale Italiana e la Congregazione per l'Educazione cattolica si è deciso di non riconoscere, almeno fino a dopo il 1990, nessun nuovo Istituto Superiore di Scienze Religiose. Gli Istituti Superiori (36) sono in pratica delle Università: alla fine dei corsi, quadriennali, si consegue il 'magistero', valido per insegnare religione nelle scuole pubbliche. Gli Istituti di Scienze (non superiori), a cui basta il riconoscimento della Conferenza Episcopale, conferiscono dopo tre anni un 'diploma' che consente di insegnare nelle scuole pubbliche solo se accompagnato da una laurea civile. Le altre strade che apriranno questa carriera sono il titolo accademico di una Facoltà approvata dalla Santa Sede o un certificato di studi teologici compiuti in un Seminario maggiore. Nell'86-87 gli iscritti erano 9212; di questi circa 2000 insegnavano religione nelle scuole, e la grandissima maggioranza (8502) era costituita da laici. Quest'anno gli iscrìtti sono aumentati del Z09c, le donne sono in maggioranza, e si calcola che il 10-15% del totale siano religiose. L'età media è piuttosto alta e così pure la presenza di laureati, che oscilla dal 15 al 18%, e di alunni con diploma di maturità. 'E'prevedibile — scrive «Settimana», la prestigiosa rivista dei Padri Dehoniani di Bologna — che la loro azione diventi dominante nel prossimo decennio ai fini di tutta la problematica dell'insegnamento della religione, tenuto conto dell'andamento del numero di vocazioni sacerdotali e di un progressivo disimpegno dei sacerdoti in tale campo. Non pochi responsabili sono seriamente preoccupati: nel 1990-1991 si riuscirà a far fronte alle domande di insegnamento della religione cattolica nella scuola forniti di adeguato titolo?: L'accesso agli Istituti è aperto a tutti. Tre sono le aree principali di studio: teologia, filosofia e scienze umane. La Conferenza Episcopale ha attivato una commissione per valutare la reale consistenza dei singoli Istitu¬ ti, per razionalizzare la materia. 'La loro fioritura — afferma Pino Scabini, Preside dell'Istituto Superiore «Ecclesia Mater- di Roma — risponde anche a un bisogno sentito e diffuso di cultura teologica, di ulteriore maturazione da parte dei laici e delle religiose; sembra ingiusto attribuire il tutto alla ricerca di un posto di lavoro'. Marco Tosatti

Persone citate: Mater, Pino Scabini

Luoghi citati: Bologna, Calabria, Campania, Citta' Del Vaticano, Italia, Marche, Roma