Agnolin, l'abile
Agnolin, l'abile Primo piano Agnolin, l'abile ROMA — A Gigi Agnolin è permesso tutto, soprattutto sbagliare, perché l'autorevolezza che lui pone nell'errore riesce quasi a far cambiare idea a chi è nel giusto. E poi l'arbitro sommo capisce per primo dove ha mancato, non indulge nel compenso immediato, arma dei deboli, inventa interventi a sorpresa, usa gii episodi del gioco per farsi dimenticare, sa gestire la recita calcistica con esperienza e intelligenza tanto da uscire poi sempre con una sufficienza Resta, Agnolin, il numero uno, e di gran lunga nel nostro non entusiasmante panorama arbitrale, ma da qualche tempo errori ne commette più del consueto, e anche decisivi come a Napoli, quando diede via libera al primo gol degli azzurri e alle polemiche di Sacchi sul fuori gioco. H fatto è che quand'è lontano dai grandi avvenimenti intemazionali il nostro si lascia andare nella dieta, più che correre trotterella, e per lui il pallone diventa un oggetto che viaggia lontano. Ci vorrebbero sempre Pecci e Andrade per agevolarlo un pochino, ma ci sono anche Caniggta e Voeller, o semplicemente 11 Giannini di sabato. Su quella falciata in area sul regista della Roma, valutata da lontano come un tuffo alla Di Biasi, Agnolin non ha mostrato incertezze, ma l'errore deve averlo avvertito. Mentre c'era qualche protesta, la palla è Alata lontana per uno scontro Tempestilli-Camevale: scontro col pallone in mezzo, poi scontro senza pallone, poi inizio di rissa. Finalmente, dopo un minuto buono, Agnolin è intervenuto: gesti autorevoli, i 2 reprobi platealmente isolati e puniti e via al gioco. L'obiettivo era stato raggiunto: l'attenzione era stata distolta dal rigore non dato. Per essere padroni del campo bisogna però anche inventarsi una punizione per proteste, quelle di Ferrara, ed è mancato un pelo che non venisse il gol da Policano, applaudire il guardalinee che segnala un fuori gioco difficile, dar dello sciocco a Crippa che non sfrutta la regola del vantaggio, mandare a quel paese Carnevale che vuole un mani, forse reale, ma Involontario. L'unico errore che riesce difficile perdonargli è l'aver ignorato un'entrata spaccagambe (12*) di Renica, ultimo napoletano, su Voeller che lo aveva ormai saltato: lasciando passare interventi del genere si condiziona 11 risultato e si mette in gioco l'incolumità dei calciatori. g.vigL
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