E adesso si parla di scudetto

E adesso si parla di scudetto I nerazzurri: «A Lecce una tappa fondamentale verso il tricolore» E adesso si parla di scudetto Trapattoni dribbla il discorso: «Abbiamo solo interpretato bene la partita» - Brehme: «Meritiamo il successo finale» - Diaz: «Macché crisi, ho avuto solo un po' di sfortuna» di SALVATORE GENTILE LECCE — L'Inter festeggia Capodanno con una vittoria, fortemente voluta, anche se la trasferta di Lecce imponeva una-tripla nei pronostici. Questo il primo giudizio di Giovanni Trapattoni. 'Come all'Olimpico anche qui la gara era apertissima ad ogni risultato — dice l'allenatore interista — per di più il pareggio sembrava il risultato più logico visto come stava andando la partita. Ma il non aver perso la testa nei momenti in cui il Lecce ha creato le sue più grosse occasioni, quando ha colpito la traversa e in occasione della strepitosa respinta di Zenga sulla punizione del secondo tempo, è un punto di merito dei miei ragazzi». 'La forza dell'Inter — continua Trap — è s>. la la volontà di insistere fino alla fine e di cercare comunque il massimo, sfruttando il minimo errore degli avversari. Mazzone ed i suoi avranno ragione a rammaricarsi, però devo sottolineare che l'Inter ha saputo interpretare bene la partita, contro un Lecce che non ha mai mollato'. ■ n presidente Pellegrini rifiuta garbatamente di commentare con i giornalisti la partita. Ma sprizza gioia da tutti i pori. 'Parlate con loro*, dice indicando gli spogliatoi da dove giungono le voci festanti dei giocatori. 'Sono loro i protagonisti, gli artefici del successo — aggiunge Pellegrini — è bene parlare con loro*. I giocatori, dopo aver brindato al successo, escono dallo stanzone: hanno fretta di salire sul pullman chèli porterà all'aeroporto di Brindisi da dove raggiungeranno Milano, in tempo per festeggiare insieme alle famiglie la notte di fine anno. Il tedesco Brehme è festeggiatissimo dai tifosi, che comunque sono riusciti ad intrufolarsi fin sotto gli spogliatoi. 'Con questi sono tre — dice in uno stentato italiano—perché è mio anche il gol segnato a Pescara, che invece fu considerata un'autorete di Junior. Sono felice per il mio rientro in squadra e soprattutto per il 1989. Spero che il nuovo anno porti ali 'Inter lo scudetto. Lo meritiamo davvero*. Anche Ramon JJiaz è felice per come si è concluso l'anno. "Non sono mai stato in crisi — dice — mie mancata solo un po' di fortuna in alcuni momenti. A Lecce, contro una provinciale, l'Inter ha trovato gli stimoli giusti per consolidare il primato in classifica. Ora vogliamo continuare a vincere*. Walter Zenga cerca di guadagnare al più presto un posto in pullman: l'influenza che lo ha tenuto in ansia alla vigilia lo consiglia di evitare le ventate gelide della sera. E' molto contento, anche perché sa bene di aver salvato il risultato. 'Quando si vince si è sempre soddisfatti — dice — però devo ammettere che avevamo paura prima dell'inizio della gara. Questo Lecce è davvero una squadra grintosa e molto forte sul proprio campo. Le componenti di una partita però sono tante: una traversa, un rimbalzo fasullo, una svista arbitrale, un infortunio. Però l'Inter mi sembra abbia meritato questa vittoria*. Anche Ferri è convinto che questa partita segna una tappa fondamentale nel cammino dell'Inter. 'Oli anni scorsi faticavamo — dice — in questo campionato invece siamo più continui, anche in trasferta. Prima contro squadre come il Lecce, che interpretano benissimo il pressing, avremmo finito con il subire e perdere. Adesso, invece, riusciamo a controbattere*. Ecco Mandorlini, una vecchia conoscenza dell'allenatore Mazzone: insieme sono stati nell'Ascoli. 'Abbiamo subito il colpo di testa di Baroni — afferma — però poi abbiamo sempre tenuto noi il pallone. Io, Ferri e Bergomi siamo stati sempre a centrocampo: la pressione è stata costante».

Luoghi citati: Brindisi, Lecce, Milano, Pescara