Le irresistibili discese di Brehme
Le irresistibili discese di Brehme Primo piano Le irresistibili discese di Brehme DAL NOSTRO INVIATO LECCE — Andreas Brehme, l'uomo-partita di Lecce. L'Inter e Trapattoni lo aspettavano a braccia aperte da 24 giorni, da quando s'era fermato con il Bayem, a San Siro, per uno strappo muscolare nella gara di ritorno per gli ottavi di finale di Coppa Uefa. E quell'allucinante sconfitta, che aveva messo clamorosamente 1 Inter fuori dall'Europa dopo la grande impresa di Monaco, era scaturita in seguito all'infortunio del biondo terzino, uno dei protagonisti all'andata. Trapattoni gli aveva perfino rimproverato di essere ingenuamente uscito subito dal campo, anziché accasciarsi sul terreno in attesa del soccorso di medico e massaggiatore e di aver lasciato la squadra in dieci proprio nell'azione del primo gol di Wohllfarth sul quale il Bayem aveva costruito l'incredibile rimonta vincendo per 3-1. Ma Brehme, tedesco tutto d'un pezzo, si era preoccupato delle sue condizioni avendo già sofferto in passato di analoghi infortuni: anche per questo la Sampdoria, che l'aveva opzionato prima dell'Inter, vi ha rinunciato preferendo ingaggiare Viktor e Carboni. La prognosi era di 45 giorni ma. bruciando i tempi, Brehme è tornato in campo dopo poco più di tre settimane ed a Lecce è stato il matchwinner. «Avrei firmalo per un pareggio, ma poi ho capito che poteva¬ mo vincere ed ho schiacciato il piede sull'acceleratore-, diceva il terzino goleador. Dopo aver domato prima Vanoli e poi il bravo Conte, Brehme ha trovato campo libero stilla fascia sinistra e ha messo a frutto freschezza ed esperienza sussidiando un centrocampo che aveva visto il suo connazionale Matthaeus in ombra per 45', grazie all'asfissiante marcamento di Enzo, e Berti impegnato più nel lavoro di interdizione, alternandosi su Vanoli e Conte, che di rilancio. Poi, calato il Lecce, sono cresciuti Matthaeus, Berti e soprattutto Brehme. Con il Lecce in ginocchio, ormai incapace di coprire ogni settore del campo come aveva fatto per oltre un'ora, l'Inter ha trovato in Brehme la carta vincente. Con uno scatto irresistibile, Andreas ha fatto il vuoto, si è smarcato sulla sinistra ricevendo palla da Baresi e, in piena solitudine, ha scodellato sotto porta il cross del primo gol di Diaz. Poi ha coronato la magnifica prestazione con una rete superba: un bolide, di destro, da fuori area, assolutamente imprendibile per Terraneo. E' la seconda rete in campionato anche se Brehme se ne accredita tre. rivendicando quella di Pescara, attribuita invece a Junior (come autogol), ma è forse la più importante. Se l'Inter ha vinto a Lecce ed ha allungato il passo sul Napoli è grazie alla marcia in più di Brehme, il Cabrini di Amburgo, b. b.
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