Perde i gradi: era alpino solo nel cuore

Perde i gradi: era alpino solo nel cuore Perde i gradi: era alpino solo nel cuore Vent'anni di sacrifìci a favore delle penne nere messi in crisi da un'accusa: «Era solo un sergente di fanterìa» - Si profila anche il rìschio di una denuncia per abuso di titolo RECCO — Non c'era cerimonia patriottica che non lo vedesse col cappello da alpino, anche in estate. Organizzava raduni, partecipazioni a manifestazioni in centri di montagna, pellegrinaggi. Fu fra 1 primi a recarsi ih aiuto delle popolazioni del Friuli colpite dal terremoto. "Nel Qolfo Tìgullio bastava parlare di alpini per richiamare subito la figura di Mario Bearzi», dice un ex ufficiale delle penne nere. Ma Bearzi, 70 anni, piglio giovanile, da anni responsàbile del gruppo Recco Golfo " Paradiso dell'Associazione Nazionale. Alpini, la gloriosa divisa non l'avrebbe mai indossata. Vent'anni da alpino senza esserlo? Lo afferma Renzo Less presidente dell'Ana genovese: 1-Il signor Mario Bearzi è stato indotto q di¬ mettersi dalla sua carica nel Golfo Tìgullio in quanto siamo venuti a conoscenza che lo stesso non ha mai fatto parte delle truppe alpine». Insiste invece Mario Bearzi: •Mi sono dimesso solo perché ho ritenuto fosse giunto il momento di un ricambio, ma qualcuno ha ricamato su questo fatto», il caso pone subito una domanda: possibile che Bearzi abbia spinto 11 suo amore per gli alpini (fino a duri impegni e a sacrifici) solo spinto da amore per il Corpo? O perché circostanze della sua vita gli avevano impedito di farne parte? Raccontano, soci dell'Ana in Liguria: -Diceva di aver appartenuto al battaglione "Gemono", di aver vissuto l'affondamento in Adriatico del "Galilea" che riportava gli alpini in patria, di essere stato ufficia¬ le, di aver ricevuto una medaglia sul campo. Sono stati fatti accertamenti in tutte le sedi, ma nulla è risultato vero». Ma Bearzi non poteva essere diventato ufficiale degli alpini durante la Repubblica di Salò? Lo stesso Bearzi ha smentito questa'ipotesi. H controllo della situazione militare dell'ex presunto ufficiale risulta ineccepibile, ma assai meno eroico: servizio in fanteria nella «Brigata Sassari», congedato come sergente. Ma le smentite' non nascondono che Mario Bearzi, come responsabile del gruppo alpini del Tigulliò, ha svolto in maniera esemplare il suo compito. Un po' come il medico senza laurea di Cui gli assistiti difendono la professionalità è la dedizione. Ecco, il signor Mario Bearzi voleva la «laurea» in alpino e non avrebbe esitato a inventarsi un passato. Ha anche studiato molto: 'Conosceva alla perfezione le campagne degli alpini, i nomi dei reparti, la vita del Corpo», dicono a Recco dove nei confronti di Bearzi si incrociano perplessità, ma non rancori. Il molto presunto alpino non si scoraggia: «Ci vorrà del tempo, qualche persona che può ricordarmi è scomparsa, ma riuscirò a dimostrare di aver sempre detto la verità». La difesa sembra però molto fragile. L'episodio potrebbe facilmente concludersi con le dimissioni, ma sembra probabile uno strascico giudiziario; una denuncia per usurpazione-di titolo; una denuncia che può essere formulata d'ufficio. g. cop.

Luoghi citati: Friuli, Liguria, Sassari