Le ragazze entrano in campo e vincono

Le ragazze entrano in campo e vincono Le donne «padrone» del video sportivo spiegano come si conquista la professione Le ragazze entrano in campo e vincono L'«altra metà del cielo», nella sua marcia verso la conquista della parità, si sta lentamente appropriando di un campo che sembrava esclusivo terreno del maschio: quello del «parlar di sport» alla tv, non solo con saltuarie apparizioni, ma come giornaliste, intervistatrici e responsabili di 'dibattiti e rubriche: ! ' ' ' ' E' véro che iri passato dal piccolo schermo c'erano già state figure femminili a introdurre temi e ospiti in materia di sport. Ma si trattava essenzialmente di ex atlete, che al pubblico offrivano una specifica «consulenza» del loro passato nell'attività agonistica. Così è stato per Lea Pericoli, indimenticata campionessa, di tennis, che seguiva e segue, per Telemontecarlo, gli appuntamenti più prestigiosi. Oppure per Mabel Bocchi, che, partendo dal basket giocato e «parlato», è riuscita ad arrivare alla «Domenica sportiva». E ancora Paola Pigni, ex primatista del fondo e mezzofondo, o Novella CalJigaris, grande atleta del nuoto, che dalle vasche è passata a offrire la sua collaborazione negli studi tv. . Invece le nuove leve sono donne che allo sport si sono appassionate e ne parlano con il piglio della giornalista. Ci sono diversi livelli in questo calderone di «donne e sport»: dalle presentatrici e conduttrici di un programma alle giornaliste a tempo pieno (che sono il contraltare televisivo delle .donne che scrivono di sport sulla carta stampata- Nel primo : caso la vera «star», queUa"che'ha aperto nuove strade, è Maria Teresa Ruta. Arrivata dallo spettacolo, come presentatrice di varietà (tipo «Italia mia»),è sta_ ta per molti mesi (prima della recente maternità) una delle conduttrici della «Domenica sportiva», accanto a Sandro Ciotti, del quale è stata spalla ideale. Ricorda: »/o avevo una base sportiva, perché avevo fatto atletica. Ma forse sono stata più fortunata di altre colleghe che già seguivano lo sport in tv private. Quando si è trattato di interessarmi a livello giornalistico di calcio ho dovuto fare tutto uno sforzo di documentazione'. La presenza di una donna nel programma sportivo più seguito dagli italiani è stata dibattuta per molti mesi in sede Rai, alla fine c'è stato l'ok. Le orme di Maria Teresa Ruta sono state seguite da giovani promésse, come lei belle, vivaci e competenti, ognuna con una forte personalità, che nulla hanno che vedere con le vallette tipo «belle statuine», il cui unico compito era di sorridere dagli schermi. All'attenzione degli spettatori si stanno imponendo personaggi come Antonella Clerici, di «Oggi sport» su Raidue (accanto a Gianni Vasino) e Roberta Termali, che conduce ogni venerdì «Forza Italia» con Zenga e Mosca su Odeon tv (un'emittente che vanta anche altre donne nella redazione sportiva, come Paola Ferrari, bella e brava, «calciofila», molto nota in Lombardia per aver curato il programma «Milan-Inter»). Come sono arrivate al giornalismo sportivo? Dicono «per caso». Come Antonella Clerici. "Premetto — afferma — che lo sport, nella mia famiglia, è sempre stato di casa. Sono stata indirizzata a qualsiasi tipo di sport, in particolare allo sci e al nuoto. Al giornalismo sportivo sono arrivata un po'per caso. A Telereporter, la prima tv in cui ho lavorato, i programmi sportivi erano ì più seguiti e condurli era un po' il premio dosvo aver fatto gavetta come annunciatrice e come conduttrice di giochi per bambini. Sono stata poi a Òdeon tv e a Raitre (per Semaforo gial¬ lo)'. O come Roberta Tarmali che racconta: "Agli inizi seguivo un programma di ippica per la tv, poi ho cominciato ad appassionarmi allo sport fino a condurre la rubrica attuale. In realtà io faccio ancora una parte più "femminile", la parte tecnica è a carico di Zenga e Mosl-o». I rapporti con le colleghe? Antonella Clerici si arrabbia perché c'è chi ha voluto far sorgere una polemica: «E' chiaro — sostiene ■■- che se uno mi chiede: "Ti piacerebbe fare la domenica sportiva?" rispondo che è il "sogno nel cassetto di tutte le giornaliste sportive". Ma questo non vuol dire che io intenda fare la guerra a qualcuno, non è nel mio carattere "tagliare le gambe" a un altro. Semplicemente che mi sento pronta a farlo. Tra l'altro devo dire che Maria Teresa Ruta è molto brava e ha aperto molte strade a chi è venuta dopo'. Roberta Termali non ha invece problemi: "Ottimi, in particolare con Maria Teresa Ruta e Antonella Clerici, che stimo molto ognuna nel proprio ruolo'. Sul lato della giornalista «full time», l'esempio più noto è quella di Ivana Vaccari, del Tg3. Entrata-in Rai nel '79, ha fatto gavetta nella sede di Pescara e poi è stata trasferita a Roma, dove curava il settore degli esteri. E' approdata allo sport grazie a Biscardi, che la volle in studio durante i collegamenti in diretta con Los Angeles, alle Olimpiadi del 1984. "Sono appassionata di sport—dice Ivana—; Ho fatto dieci anni di nuoto agonistico, e anche ora vado a sciare e gioco a tennis». Difende la fatica del suo impegno ("Non mi limito a leggere, ma scrivo e i servizi hanno tutta una "cucina redazionale" alle spalle), nessun problema con i colleghi maschi («se lavori ti apprezzano»), ottimo il rapporto con atleti e squadre: "Non ho mai avuto un rifiuto — sostiene —. E non perché mi propongo loro come donna, bensì perché li seguo, faccio domande tecniche e non vado in cerca di scandaletti-. E conclude: "Quello sportivo non è un giornalismo di serie B. E' certo che bisogna farlo in modo intelligente, senza fossilizzarsi, ma restando a contatto con la realtà. E bisogna imparare dai colleghi più anziani, chiedendo consiglio e ascoltandoli prima di aprire bocca...'. Paolo Querio

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Los Angeles, Mosca, Pescara, Raitre, Roma, Telereporter