Arrivano gli uomini di Bush

Arrivano gli uomini di Bush Gli Usa abbandonano la «reaganomics» e preparano una rivoluzione in economia Arrivano gli uomini di Bush II neoeletto verrà affiancato da due «trojke» che sostituiranno i «corsari californiani» di Reagan - La prima sarà composta da Nicholas Brady, Boskin e dal finanziere Barman; la seconda da Yeutter, dal petroliere Robert Mosbacher e Carla Hills DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — George Bush non la chiama più la 'ìoodoo economica', l'economia del maleficio come fece nell'80. Lo hanno dissuaso otto anni di espansione e 19 milioni di nuovi posti di lavoro, e qualcosa gli è entrato nel sangue di cui non intende disfarsi,- per esempio il rigetto delle tasse. Ma ha ben chiare le modifiche che vuole imporre: la prima è di restituire al governo Usa il suo impegno sociale, l'altra è di seppellire l'unilateralismo globale' della superpotenza, e conferire così un volto umano alla reaganomics. Il miracolo economico, ha dichiarato alla prima riunione di gabinetto, non deve più penalizzare gli americani né i Paesi poveri. Gli uomini se li è scelti a questo scopo: nel giudizio del New York Times, essi forniscono al nuovo gabinetto H connotati della competenza e della moderazione» che mancavano ai corsari californiani di Reagan. La bushnomics, che dovrebbe riportare l'America ai valori repubblicani del capitalismo illuminato, si reggerà su due trojke, una di politica economica, l'altra di politica commerciale. La prima è formata dal ministro del Tesoro Nicholas Brady, coetaneo, compagno di scuola e vecchio amico del Presidente entrante; dal ministro del Bilancio Richard Darman, 45 anni, finanziere, secondo i mass media »ilfunzionario più capace e detestato di Washington»; e dal consigliere della Casa Bianca Michael Boskin, 42 ari- ni appena, professore alla Stanford University. Compongono la seconda troika il negoziatore dei commerci internazionali, Carla Hills, una delle due donne nel governo, un celebre avvocato che occupò il dicastero dell'Edilizia sotto Ford; l'uomo a cui ella subentra e che diverrà ministro dell'Agricoltura, Clayton Yeutter; il ministro del Commercio Robert Mosbacher, un energico petroliere texano. Elisabeth Dole, l'altra donna del nuovo governo, la prima di cui si parla come di un candidato alla presidenza, ci ha dichiarato che il programma di Bush *costituiràforse il massimo sforzo di razionaliz¬ zazione dell'economia americana e internazionale compiuto dalla fine della guerra». La signora Dole, moglie del capogruppo repubblicano al Senato, nominata da Bush ministro del Lavoro, ha asserito che "sul piano interno il governo sarà chiamato innanzitutto a ridurre il deficit del bilancio, ma ripristinando alcune delle strutture sociali smantellate da Reagan, impresa diffìcile senza un aumento delle lasse». «Su quello estemo» ha aggiunto -dovrà accentuare la collaborazione tra i Sette e l'assistenza al Terzo, mondo». Bush annuncerà il programma, ha concluso, a una sessione congiunta della Camera e del Senato, in cui modificherà il bilancio di previsione dell'89-'90 presentato giorni fa da Reagan. Alcune delle direttive della bushnomics sono già note. Il Presidente entrante si propone di tagliare le spese militari e di adottare un blocco elastico — è un'idea di Boskin — delle uscite statali meno urgenti; di incentivare i risparmi e gli investimenti a lungo termine — ricerca e sviluppo — nell'industria privata e di penalizzare quelli a brevissima scadenza con lo strumento fiscale, in modo da aumentare produttività e competitività; di frenare i consumi e di rilanciare le esportazioni; di mettere ordine a Wall Street con una riforma 'anche morale» della Borsa, ha asserito Elisabeth Dole. Bush mira al bipartitismo, ossia all'intesa del governo col Congresso, per cambiare il clima attuale, a suo parere troppo simile a quello dei ruggenti Anni Venti. Da Elisabeth Dole abbiamo anche avuto la conferma che la politica economica degli Stati Uniti sarà «più atlantica e meno pacifica» che con Reagan, portato dalla California a guardare più all'Asia che all'Europa. Bush e la maggioranza dei suoi uomini sono »easterners», ap¬ partengono al vecchio mondo che diffida del Giappone e vede invece nella Cee il suo interlocutore naturale. In questo dialogo, avrà anche voce in capitolo il nuovo segretario di Stato, l'ex ministro del Tesoro James Baker, l'eminenza griga dell'amministrazione. «7 problemi sono seri», ha ammonito la signora Dole, «e spesso sconfinano nei rapporti Est-Ovest. Non si tratta solo di coordinare le misure di macroeconomia, i mercati dei cambi, e via di seguito. Bisognerà anche liberalizzare maggiormente i commerci, e mettersi d'accordo su che cosa significherà l'integrazione europea nel '92, su come distribuire le spese della Nato, su come controllare l'export all'Urss». Bush ha delineato il nuovo approccio all'Europa nella riunione di gabinetto, tenuta giovedì, prima di partire per un weekend di pesca in Florida. I Sette si riuniranno a Washington a febbraio, e ad aprile ci saranno la Conferenza del Fondo Monetario e della Banca Mondiale, nonché quella della Nato. Bush metterà sul tappeto anche la soluzione del problema dei debiti del Terzo mondo. -Non chiediamoci tanto» ha affermato parafrasando Kennedy 'Che cosa gli altri possonfare per l'America, guanto che cosa l'America può fare per gli altri». E' la ricerca del consenso che risponde sia alla sua coscienza del pubblico servizio, sia alla persuasione che l'interdipendenza sia la realtà di oggi. Ennio Carette L'ombra di Reagan sui conti di Bush Il deficit commerciale cala.... ...e il debito estero aumenta f* previsioni) Miliardi di dollari 28 37 160 140 120 Miliardi di dollari 1981 82 83 84 85 86 87 88* 89* 1981 82 83 84 85 86 87 88*