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Il caro petrolio (per ora) non fa paura all'Italia Il caro petrolio (per ora) non fa paura all'Italia dalla redazione romana ROMA — n petrolio ha cominciato l'anno alla grande (a New York venerdì il West Texas Intermediate ha chiuso addirittura a 18,48 dollari, una cifra che non toccava da 18 mesi) ma per ora l'Italia sembra non risentirne. Anzi beneficia ancora (fino a quando?) dell'epoca felice del greggio a buon mercato: nell'88, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Unione Petrolifera, si sono risparmiati circa 2000 miliardi di lire rispetto all'anno precedente. La fattura energetica degli 11 undici mesi dell'88 ammonta infatti ali mila miliardi, contro i 13 mila spesi nell'87. tiri petrolio «osi conveniente1 Ha'sptatoVérsb-' l'alto i consumi energetici nel nostro Paese: più 1,4 % tra l'87 e 1*88, grazie soprattutto al buon andamento del gasolio auto ( +4,8 per cento) e della benzina (+2,2 %). In flessione, invece, i consumi di gasolio per riscaldamento (-16 %) e di olio combustibile (-7,2). Una contrazione legata al diverso profilo del movimento scorte. La voce petrolio continua a dare una mano ai nostri conti con l'estero. Ed è una tendenza che fortunamente sembra destinata a mantenersi anche nell'89, sia pure con qualche tensione in più. I listini internazionali del greggio stanno infatti attraversando una delicata fase di assestamento. Le più recenti previsioni danno il petrolio a circa 18 dollari il barile. Ma nessun osservatore teme un ritorno del caro petrolio, n rischio di un nuovo shock non esiste. Franco Reviglio, presidente dell'Eni, fa presente che il petrolio a 18 dollari, considerata l'inflazione, costa sempre meno del '73, prima della grande crisi. Per il momento, i dati dell'Unione Petrolifera registrano una discesa del prezzo del petrolio. Nel novembre scorso il costo del greggio si è attestato sulle 125 mila lire la tonnellata, con una flessione di ben il 24 % rispetto allo stesso mese dell'87. • ALISARDA - La flotta Alisnrda sarà presto arricchita di sei nuovi aerei «MD 8?. '..ella McDonnel Douglas. L'acquisto comporta un investimento di circa 300 miliardi di lire, le consegne cominceranno in estate.