L'ultimo mistero del «Bounty»

L'ultimo mistero del «Bounty» Duecento anni fa nel Pacifico meridionale l'ammutinamento più famoso della storia della marineria L'ultimo mistero del «Bounty» Una vicenda che non ha ancora chiarito quale sia il vero eroe: il rude capitano Bligh o il giovane ufficiale Fletcher Christian? La storia di mare divenuta la più leggendaria fra tutte le storie di uomini e navi negli oceani compie duecento anni, come la rivoluzione francese. E' la storia dell'ammutinamento della nave di Sua Maestà Britannica Bounty, In un punto imprecisato nel Pacifico meridionale, a Sud-Est delle Figi. Quando gli ammutinati più famosi della marineria, guidati dal secondo ufficiale di rotta Fletcher Christian, abbandonano 11 comandante del brigantino Bounty, William Bllgh, su una scialuppa lunga meno di otto metri, con diciotto uomini che scelgono di seguirlo in una disperata scommessa sulla sopravvivenza in mezzo al Pacifico, è 11 28 aprile 1789. Quel giorno a Parigi la più grande rivoluzione della storia sta scendendo nelle strade alla vigilia dell'assemblea degli Stati Generali. Erano passati appena una decina d'anni dai lunghi viaggi nei Mari del Sud del più grande marinaio di tutti 1 tempi, James Cook, che aveva disegnato le prime carte precise degli arcipelaghi di isole sparsi come schegge di sabbia e corallo in quel vasti spazi vuoti della Terra, mal. esplorati prima dagli europei Cook era stato ucciso dagli indigeni alle Isole Hawaii il 14 febbraio del 1779. Uno dei subalterni di Cook era William Bligh. Risulterà poi che lo scontro con i nativi di Kowrowa, in cui Cook aveva perso la vita, era stato provocato dall'inopportuna decisione di Bligh di usare le armi, con la conseguente morte di un capo indigeno. La tragedia del Bounty si svolge in un immenso scenario che ha 11 fascino dell'esotismo più sfrenato. Cieli, mari e terre dai colori mai visti, climi dal tepore dolcissimo, cibo abbondante e la seduzione delle donne polinesiane incredibilmente disinibite per i costumi inglesi. Forse per questo in due secoli la storia del Bounty ha fatto scrivere migliaia di pagine. Altre se ne scriveranno per il duecentesimo anniversario. E ci saranno ! altri film. Oggi, un aspetto singolare della straordinaria vicenda può essere l'effetto mutevole che fece sui contemporanei, a mano a mano che venne conosciuta, con conseguenze che durano ancora. Chi è l'eroe? Il giovane gentiluomo I Fletcher Christian o il rude 1 capitano William Bligh? Per i contemporanei, quando arrivarono a Londra le prime notizie dell'ammutinamento e soprattutto quando un anno dopo vi ritornò Bligh, il 14 marzo 1790, non c'erano dubbi che l'eroe era il comandante. Fu anche ricevuto in udienza dal re Giorgio III, onore ben raro per un semplice tenente di vascello. Della navigazione di Bllgh per 3616 miglia con una piccola barca in mail sconosciuti, il Gentleman's Magozine serisse: «La sua abilità marinaresca appare tanto ineguagliabile quanto l'impresa sembra superare il limite del possibile». Su questo non ci si sbagliava certo, Bligh era un abilissimo ufficiale di rotta, uno dei più bravi fra quelli che avevano affinato la scienza della navigazione a fianco del grande Cook. Il suo viaggio di sei settimane dall'Isola Tofua a Timor per il temibile Stretto di Torres, con diciotto uomini ammucchiati in un'Imbarcazione di circa sette metri e mezzo che sporgeva soltanto di diciassette centimetri dall'ao qua, fra tempeste e bonacce, con scarsissimo cibo e pochissima acqua, resta un capolavoro della marineria. Fiducia in sé stesso o incoscien za? In quelle terribili condizioni, la professionalità di Bligh arriva all'estremo di tenere un perfetto diario di bordo, con l'accuratezza di continuare a tracciare linee di rotte e annotazioni che possano essere utili ad altri navigatori. Cook aveva solennemente stabilito la regola che, potendolo fare, era imperdonabile lasciare ai posteri un tratto di costa terrestre non tracciato. In questa vicenda entra anche una novità della tecnologia del tempo, un fatto di cui non si parla mai. L'introduzione e l'uso nella navigazione di cronometri perfezionati ha reso possibili i viaggi intorno al mondo dei velieri di Cook e di Bllgh su rotte prestabilite. E' un nuovo cronometro, messo a punto pochi anni prima dal carpentiere John Harrison, a dare agli ufficiali di rotta l'ora esatta del meridiano «0», quello di Greenwich, compensando i ritardi e gli anticipi dovuti soprattutto ai cambi di temperatura e all'umidità. Quando il 28 aprile 1789 la barca sovraccarica di lealisti sta per staccarsi dalla nave, Christian ha una curiosa premura per un ammutinato, ma tipica da navigatore allievo del maestro di navigazione Bligh. Gli getta il proprio sestante e le tavole nautiche: 'Questo vi basterà per ogni scopo!», urla il capo della ribellione, mentre i suoi soci lo incitano ad ammazzare il capitano. E premurosamente aggiunge: «Il sestante è buono...». Come si dimostrò in seguito. Bligh seppe sempre dove si trovava nella sua disperata navigazione. E' perfino in grado di annunciare agli esausti compagni che il giorno dopo avvisteranno la costa australiana E così fu. «Le calamità del comandante Bligh» e -L'attaccamento delle donne di Tahiti ai marinai inglesi» furono i titoli di due balletti rappresentati con successo al Royalty Theatre in quel periodo. A fine estate uscì la relazione del comandante Bligh, stampata dall'editore reale Nicol, con il titolo 'Un viaggio nei mari del Sud intrapreso per ordine di Stia Maestà allo scopo di far pervenire l'albero del pane alle Indie Occidentali», un altro successo. Come risvolto di storia economica dell'epoca coloniale, si sa, l'avventura del Bounty era conseguenza dell'idea di trapiantare alla Glamaica un carico di piante vive di alberi del pane da Tah-ti per utilizzarne i frutti simili a banane, nutrimento a buon mercato degli schiavi africani. Gli schiavi lavoravano nelle piantagioni di canna da zucchero e tabacco che davano profitti ingenti. Nonostante tutto, 1 capitalisti inglesi che avevano finanziato lo sfortunato viaggio assegnarono a Bligh una ricompensa di 500 ghinee per gli sforzi da lui compiuti per salvare la nave. A testimonianza del tenace spirito d'impresa britannico, fu messo subito in cantiere allo stesso scopo il progetto di un nuovo viaggio, che il comandante Bligh (ormai soprannominato «Albero del pane») compì nel 1792 con la nave Providence. Le piante questa volta arrivarono sane e salve alla Giamaica, ma ri- sultò che agli schiavi quei frutti non piacquero mai e alla fine l'impresa passata attraverso una tragedia risultò un totale fallimento. Ma una nave era andata perduta e, come stabiliva il regolamento della Marina, l'operato del comandante venne giudicato da una corte marziale dell'Ammiragliato, che si riunì il 22 ottobre 1790 a Spit head a bordo di una nave, come usava, la Royal William. Fu la prima delle tre corti marziali che furono tenute per il Bounty e ne derivò altra popolarità per Bligh, definito vittima di un complotto e assolto da ogni responsabilità. Nessuno parlò degli meidenti dovuti ai suoi eccessi di severità a bordo. n vero processo avrebbe dovuto essere quello contro il ribelle pirata Fletcher Christian e i suoi, che l'Ammiragliato non dubitava di catturare presto d tardi. Già la nave Pandora era in allestimento per dargli la caccia. Ma subito ci fu un'altra corte marziale, questa volta su denuncia dello stesso Bllgh per insubordinazione contro due dei sopravvissuti, tornati con lui in Inghilterra. Il verdetto gli fu soltanto parzialmente favorevole, perché ci furono testimonianze su disordini provocati dalla spietata disciplina che imponeva all'equipaggio. Incredibilmente per le regole della Royal Navy, la perdita della sua nave lo aveva fatto diventare un eroe nazionale. Aveva anche avuto l'agognata promozione a capitano di vascello. L'opinione pubblica inglese del tempo è formata da un piccolo gruppo di persone influenti. Quelli che sanno come stanno le cose sono pochi Tutti gli altri ne parlano per sentito dire, chiacchiere da osteria o racconti di vicini che hanno parenti per mare. Come accada non si sa. Eppure un'opinione pubblica così sommariamente informata e prevalentemente analfabeta, con gazzette lette in una ristrettissima cerchia, a un certo punto cambia parere sull'appasslonante caso del Bounty. Tutti si schierano con simpatia a favore di un Fletcher Christian bollato come pirata e scomparso nel nulla, contro colui che viene definito il valoroso comandante William' Bligh per la sua eroica impresa. E' piuttosto misterioso, ma succede, n mutamento di opinione si verifica proprio mentre cominci ano a circolare, anche fra i colleghi di Bligh, voci di episodi com¬ promettenti sul suo modo di governare la ciurma. Avviene ancor più quando si verifica un altro dramma del mare, il naufragio della Pandora inviata nei Mari del Sud a cercare gli ammutinati. Il comandante Edward Edwards ne stava riportando in catene verso l'Inghilterra un gruppo catturato a Tahiti. Dopo mesi di caccia si era dato per vinto e rientrava senza Christian, sparito insieme al Bounty nell'immensità del Pacifico, quando mandò la sua nave a incagliarsi sui micidiali scogli dei poco conosciuti Stretti di Torres. In qualche ora la Pandora affondò. -Quattro degli ammutinati andarono perduti con la nave», fu scritto laconicamente nella relazione sul disastro e la corte marziale non chiese particolari, ma si sapeva che i prigionieri della Pandoia erano stati tenuti incatenati in una specie di grossa botte. Soltanto a una parte di essi le catene erano state tolte poco prima che la nave affondasse. Il comandante della Pandora si rivelò di una malvagità senza pai-agoni. Fu detto che a confronto Bligh, con tutta la sua mania per la disciplina, era un agnellino. Dieci sopravvissuti dell'ammutinamento e del successivo naufragio furono riportati in patria da un'altra nave dopo cinque anni da quando ne erano partiti con il Bounty, il 18 giugno 1792.1 crudelissimi maltrattamenti inflitti da Edwards a questi prigionieri furono ben presto sulla bocca di tutti. I racconti di tante brutalità fecero da cornice alla corte marziale che si riunì tre mesi dopo per giudicare gli ammutinati. Presieduta dal comandante in capo Hood, si svolse nel quadrato della nave Duke ancorata a Portsmouth. ct Fra i dieci prigionieri, tre risultarono subito scagionati da una deposizione scritta di Bligh e uno si sarebbe salvato perché era un violinista cieco. Tre invece erano immancabilmente destinati all'impiccagione, perché da tutte le deposizioni risultava la loro ribellione con le armi. Ma c'erano anche dei casi dubbi. Al momento dell'imbarco di Bligh e dei suoi fedeli sulla lancia, un certo numero di marinai contrari alla ribellione erano dovuti restare ccn gli ammutinati a bordo del Bounty per non fare affondare la barca già sovraccarica. Ma a Tahiti quelli della Pandora non avevano fatto distinzione fra ammutinati e no. Edwards aveva incatenato tutti quelli che aveva trovato. L'impiccagione dei tre condannati a un pennone della nave ammiraglia Brunswick avvenne fra grande eccitazione di migliaia di spettatori. Altri due condannati a morte sui quali c'erano dubbi se avessero partecipato all'ammutinamento, scamparono alla forca perché la stessa corte raccomandò al re dì concedere loro la grazia. Naturalmente erano ufficiali. Da questi due giovani ufficiali graziati, di nome Heywood e Morrison, vennero al comandante Bligh i peggiori guai per la sua reputazione. Bligh li aveva descritti colpevoli 'come gli altri farabutti», ma invece erano stati risparmiati e poi saranno anche promossi. Quarant'anni dopo Peter Heywood concluderà un'onorata carriera con il grado di ammiraglio. Fu soprattutto alla colpevolezza o innocenza di questi due gentiluomini che il pubblico si appassionò. Finalmente, alle sedute della corte marziale, nelle abili testimonianze di Heywood e Morrison e con le conferme di uomini salvatisi con Bligh, saltarono fuori episodi di crudeltà disumana del comandante verso l'equipaggio in nome della disciplina. Fu ascoltata anche la miserevole storia della scomparsa di alcune forme di formaggio dalla cambusa del Bounty. Bligh le aveva mandate alla famiglia prima della partenza e poi aveva fatto frustare a sangue un marinaio accusandolo del furto. Ma' di tutto questo che mutò in maniera drammatica il giudizio del pubblico sul caso del Bounty, al momento il comandante Bligh non seppe nulla. Si trovava dall'altra parte del mondo, nella solita Tahiti a caricare sulla Providence le sue piante da portare alla Giamaica. Prima che Bligh ritorni dal suo viaggio, tutta l'Inghilterra Conosce la nuova e meno nobile immagine del comandante del Bounty, rivelata dalle prove sul suo comportamento umorale e ingiusto portate davanti alla corte marziale. Dal che conseguiva che gli ammutinati non erano, come si diceva, marinai di Sua Maestà divenuti all'improvviso pirati per malvagità. C'erano stati maltrattamenti odiosi. I giudizi sull'origine elevata, la sensibilità e l'istruzione di Fletcher Christian, ora prevalevano sulle accuse di perfidia e pirateria. In realtà, questo era anche conseguenza dell'offensiva contro Bligh scatenata negli ambienti della Marina Beale dalle influenti famiglie dei giovani gentiluomini Christian, Heywood e Morrison per togliere dai loro nomi la macchia di infamia dell'ammutinamento dei loro rampolli. Bligh non era certo un santo, aveva abusato nevrotica¬ mente della sua autorità, aveva mentito e taciuto fatti importanti davanti alla corte marziale. Ma la campagna contro la sua reputazione fu pesante e venne ben guidata soprattutto dal fratello del latitante Christian, Edward, avvocato di professione, che pubblicò un libello con storie agghiaccianti sulla brutalità del comandante Bligh. Il peggio fu quando al suo ritorno Bligh tentò di difendersi con una sua pubblicazione ed Edward Christian gli rispose con altre ancor più schiaccianti rivelazioni convalidate addirittura da amici di Bligh. Il capitano di vascello Bligh ha una numerosa e benestante famiglia che lo consola, ma vive a lungo tempi duri, isolato e malvisto nella Marina. Ritornano per lui momenti di gloria militare quando viene elogiato da Nelson per il coraggio dimostrato negli scontri con la flotta olandese nelle acque di Copenaghen nel 1801. Ma per la seconda volta viene costretto a sbarcare dalla sua nave in un momento di ribellione di tutta la bassa forza della flotta. Poi altra corte marziale, per una nuova ribellione. Questa volta sono i suoi ufficiali della Warrior a essere accusati di insubordinazione. Ma le ingiurie di Bligh che provocano il processo sono simili a quelle contro Christian. L'Ammiragliato gli infligge un solenne rimprovero e soltanto la sua straordinaria abilità di marinaio gli fa ridare un comando. Alla fine ci sarà ancora una corte marziale. Sta per concludere la camera in Marina come vice ammiraglio e gli viene proposta una carica degna del suo grado, governatore del Nuovo Galles del Sud, nell'Australia da poco popolata di galeotti e malviventi. Ci va e il suo solito stile ingiurioso si scontra con i capi del presidio militare che fanno soldi nel proibitissimo commercio di rum. Lo depongono e io imprigionano fino a quando, in una pausa delle guerre contro Napoleone, dall'Inghilterra vengono a liberarlo e lo riportano in patria nel 1810. Anche nell'ultima corte marziale deve continuare a difendersi per aver usato modi offensivi contro coloro che accusa di ammutinamento in Australia. Nemmeno ora ha tutte le soddisfazioni richieste, ma finalmente viene promosso ammiraglio. Muore nel 1818 a sessant atre armi. Non si sa esattamente quando, però è certo che un po' dopo i 60 anni, William Bligh venne a conoscenza della tragica conclusione dell'odissea degli ammutinati del Bounty, avvenuta fra il 1792 e il 1793 nel loro rifugio della sperduta isola di Pitcairn, a metà strada fra Tahiti e l'Isola di Pasqua. Non è rimasta traccia di come accolse la notizia. Più di vent'anni prima, nel 1767, era forse stata la mancanza di un buon cronometro a far segnare in modo sbagliato sulle mappe dallo scopritore, Philip Carteret, le coordinate di Pitcairn. -Un grande scoglio disabitato», l'aveva descritta nella relazione. Come si sa, nell'isola sperduta si nascosero gli ammutinati in fuga con le donne tahitiane e gli indigeni polinesiani imbarcati con loro. Quando Christian, che possedeva un cronometro preciso, capì di avere davanti alla prua proprio Pitcaim, non ebbe dubbi. L'errore nelle carte favoriva il loro nascondiglio. A meno di un caso assai improbabile, nessuno poteva più trovarli. E fu così. Alcune delle navi che gli davano la caccia avevano veleggiato in vista di Pitcairn senza sospetti supponendola disabitata. Erano passati ben diciotto anni quando proprio per caso il 29 settembre 1808 il veliero americano Topaz di Boston, proveniente da Capo Horn a caccia di foche e in cerca di acqua e cibi freschi, gettò l'ancora nell'unica baia di un'isola non segnata sulle carte. Il comandante Folger non sapeva che i locali la chiamavano Baia del Bounty, perché vi si era ancorato il brigantino che era stato di Bligh, che poi li era stato deliberatamente incagliato e distrutto dalle fiamme. Quelli del Topaz dovettero passare da una sorpresa all'altra. Videro una canoa con alcuni giovani partire dalla breve spiaggia e manovrando abilmente sulla forte risacca degli scogli accostare sottobordo alla loro nave. Sorpresa maggiore, quei ragazzi parlavano in inglese. Un po' strano, ma inglese. Il giovane più alto e forte, chiaramente un mulatto, disse di chiamarsi Venerdì Christian, che quella era Pitcaim e che era abitata dai discendenti dell'equipaggio del Bounty. Sceso a terra, Folger fu portato davanti a un uomo bianco di mezza età che pareva il capo. Era John Adams, l'ultimomarinaio del Bounty e anche l'unico maschio rimasto vivo dopo la strage di una quindicina di anni prima, seguita alla furiosa piccola guerra civile che per questioni di donne era scoppiata fra i fuggiaschi bianchi e i polinesiani. Adesso c'era pace nell'isola. Dopo il disastro, il marinaio che per la sua turbolenza era stato chiamato un tempo «Temerario Adams», aveva ripescato nella memo¬ ria le proprie conoscenze di religione e si erano tutti convertiti a un cristianesimo un po' speciale, del quale egli era il pastore. I ragazzi arrivati piccoli a Pitcairn frattanto avevano a loro volta generato altri figli e la. comunità stava crescendo, piena di bambini come Folger poteva vedere. Adams gli raccontò tutto ciò che nessuno aveva più saputo dopo l'ultima partenza del Bounty da Tahiti. Dev'essere stata un'avventura memorabile quel viaggio della baleniera Topaz con la sosta a Pitcairn, ma passarono altri cinque anni prima che l'isolamento dei discendenti dell'equipaggio del Bounty venisse rotto per sempre e la loro storia conosciuta nel mondo. Nel 1813 Folger aveva fatto arrivare una sua lettera all'Ammiragliato inglese da Nantucket, ma il suo scritto era stato protocollato e dimenticato negli archivi. Poi nello stesso 1813 furono due navi inglesi, Brìton e Tagus, in rotta verso le coste del Sud America, a riscoprire Pitcairn e i suoi strani abitanti. Avvenne la stessa scena dei giovani che parlavano inglese sottobordo del Topaz cinque anni prima. Questa volta Adams, che da marinaio ammutinato aveva minacciato il comandante Bligh con il suo coltellaccio, apparve ai visitatori come un uomo già avanti negli anni. Passata la paura iniziale di trovarsi di fronte ad ufficiali inglesi, Adams rifece il racconto completo del Bounty e dei suoi uomini, di sicuro con qualche correzione che lo riguardava. La sua storia venne raccolta e trasmessa con una relazione all'Ammiragliato. Questi inglesi si mostrarono gentili. Nella relazione si diceva che sarebbe stato disumano e crudele arrestare Adams e portarlo in patria per impiccarlo, togliendo a quella bella comunità la saggia guida che i suoi gli riconoscevano. Questa volta l'ammutinamento del Bounty era davvero finito, il mondo sapeva tutto. O forse no. Per certi studiosi del caso, resta il mistero del perché William Bligh si fosse accanito tanto ferocemente, dopo la partenza da Tahiti, nell'offendere pubblicamente Fletcher Christian. Fino a quel momento lo ha sempre protetto e favorito a scapito di altri. Improvvisamente lo umilia al punto di far sprofondare il giovane ufficiale nella disperata incertezza se disertare o prendere la nave con la forza, comunque per liberarsi della brutalità di Bligh. Viene data una spiegazione possibile, ma senza prove che risultino dagli atti. A Tahiti come si sa l'equipaggio intrattiene rapporti di promiscua intimità con le donne, notoriamente libere di scegliere i loro partner senza suscitare gelosie nei maschi locali. Sono ragazze bellissime e • Fletcher Christian nei mesi che sta a terra si accoppia fissamente con la più bella di Tahiti, alla quale dà il nome di Isabella. Diverrà madre del giovane Venerdì di Pitcairn e di altri figli di Christian. Quando avviene l'ammutinamento Bligh ha 34 anni e Christian ne ha 22. Ora, ci si domanda: di che tipo era la protezione privilegiata e paterna di Bligh per Christian? E' l'ultima ipotesi sulla tragedia. E si suppone che la rabbia di Bligh derivi dalle abitudini di omosessualità più o meno tollerate nei lunghissimi viaggi, sicuramente diffuse nelle marine dell'epoca, specie in -quella britannica. Certo Bligh e Christian parevano intimi amici, ma non si saprà mai se fu l'appassionata convivenza del più bell'ufficiale del Bounty con la più bella ragazza di Tahiti a scatenare la tragedia. Franco Pierini Un errore nelle carte dell'Ammiragliato permise ai ribelli e alle tahitiane che li avevano seguiti di vivere indisturbati su un'isola sperduta. Poi un giorno una nave Usa gettò l'ancora nella baia e su una canoa si avvicinarono dei ragazzi che parlavano uno strano inglese. Erano i discendenti degli ammutinati. Li governava l'ultimo sopravvissuto, il «temerario Adams». 10' 30' 40' 1000 .2000 3000 "i . 4000 5000 . _ Miglia terrestri misurate sull'Equtìon ■ «* °^, <W£. NUOVA GUINEA*. • • * TIMOR.... ? i^y...LJ$F*s& W . 28 Aprile 1789: ammutinamento a bordo 14 Giugno 1789: arrivo a Coupang AUSTRALIA 28 Maggio 1789: avvistala la Grande Barriera Corallina h» v. ISOLE FRIENDLY^!».- Oceano Pacifico TASMANIA^ NUOVA ZELANDA Il percorso compiuto da Bligh e dai suoi fedeli, pari a 3616 miglia, il più lungo mai compiuto a bordo di una lancia scoperta, testimonia le grandi capacità marinare del capitano Gli ammutinati del «Bounty» abbandonano in pieno Pacifico il capitano Bligh e i suoi «fedeli»