Londra, il batterio è servito di Mario Ciriello

Londra, il batterio è servito Allarme per la listeria, che infetta cibi precotti e congelati: può essere mortale Londra, il batterio è servito DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Il 1989 s'è aperto con un'altra inquietante notizia dal fronte alimentare britannico. C'è un altro nemico nei supermercati, oltre quella salmonella che contamina tuttora troppe uova. Sono 1 batteri di listeria monocytogenes, che si annidano in cibi precotti e indi congelati. Le autorità non sottovalutano la minaccia, hanno già deciso che occorrono nuovi regolamenti. Un bambino è morto due ore dopo la nascita, perché la madre aveva mangiato, durante la gravidanza, cibo con listeria. Secondo cifre ufficiali, 23 persone furono uccise dalla listeriosi nell'87 e un numero simile sembra essere perito l'anno passato. E' stato il ginecologo Donald Gibb, del King's College Hospital, a rendere noto il dramma del bambino. All'inizio di dicembre, quando già era all'ottavo mese di gravidanza, la madre, una dottoressa, fu colpita dall'influenza. Perse l'appetito e, per ravvivarlo, si nutrì per vari giorni di gustosi formaggi francesi. Mangiò anche parecchi sandwich di pollo preparati da un negozio. La donna non si sentì bene, ma attribuì i malesseri ai postumi dell'influenza. Poi, d'improvviso, la tragedia. Un parto prematuro, un bimbo morente che spirò quasi subito. 'Facemmo l'autopsia — ha detto Donald Gibb —. Il neonato era pieno di listeria monocytogenes. Ne era pieno pure il grembo della mamma». I medici di King's College consigliano adesso le gestanti di evitare i formaggi molli francesi e svizzeri, non pasto¬ rizzati. Ma purtroppo non è questa l'unica fonte di preoccupazione, ve ne sono altre: e il governo ammette che occorrono indagini e iniziative immediate. Esperti e funzionari spiegano: «/ batteri di listeria possono sopravvivere e riprodursi a temperature assai più basse di quanto si immaginava un tempo. Non basta. Anche se i batteri sono stati uccisi, altre contaminazioni possono avvenire dopo la cottura e prima del confezionamento», n caso più tipico è quello dei polli precotti. Come ridurre i rischi? 1) Cuocere sempre il cibo. 'Radicalmente». Bisogna ammazzare i batteri. 2) Non conservare mai il cibo per più dì due giorni, dopo la cottura. 3) Evitare i prodotti precotti e congelati. 4) Evitare i prodotti non pastorizzati. Frattanto, continua l'«epidemia» di salmonellosi nelle uova: e la parola «epidemia» non è un termine giornalistico, l'ha usata Sir Donald Acheson, Chief Medicai Officer del governo. La domanda, che a un certo punto, verso metà dicembre, era crollata di ben il 50 per cento, comincia a riprendersi, ma è tuttora del 20 per cento sotto il livello normale. Molti negozi tentano di allettare i clienti, annunciando, con grandi cartelli, che le loro uova non sono contaminate, ma gli esperti esortano a diffidare di tale «pubblicità». Solo un'analisi po; trebbe stabilire la purezza del prodotto. Vittime allo stesso tempo della domanda e delle misure per debellare la piaga, le galline britanniche muoiono a migliaia. Ieri, il più importante produttore inglese di uova, Daylay Eggs, ha annunciato che gasserà, in questi giorni, 62 mila dei suoi 4 milioni e mezzo di galline. Complessivamente, in tutto il Regno Unito, ne periranno 800 mila, sempre ammesso che, tra gennaio e febbraio, il mercato cominci a stabilizzarsi. Per ogni gallina uccisa, il produttore riceve dal governo un indennizzo di una sterlina e 50 pence, 3540 lire. I timori attizzati dalla listeria acuiscono le difficoltà di un governo già severamente criticato per la sua condotta dinnanzi all'«epidemia» di sai-. monellosi. Il Times parla di 'imperdonabile confusione». I ministri non hanno ancora concordato una strategia precisa: confermano gli allarmi degli esperti ma, allo stesso tempo, li sdrammatizzano. In realtà, hanno ragione un po' tutti. Vero è che il rischio d'infezione è minimo, ma vero è che i casi di salmonellosi sono raddoppiati fra l'81 e l'87. Mario Ciriello

Persone citate: Donald Acheson, Donald Gibb, Eggs

Luoghi citati: Londra, Regno Unito