«Breznev fece piangere Kruscev»

«Breznev fece piangere Kruscev» Settimanale russo narra come nel '64 cambiò il potere al Cremlino «Breznev fece piangere Kruscev» NOSTRO SERVIZIO MOSCA — Per la prima volta sulla stampa sovietica compare il testo quasi integrale deW'Ultima parola di Nikita Kruscev», che permette di ricostruire l'atmosfera della storica seduta del Comitato centrale che nel '64 cambiò il volto del potere al Cremlino. «Credo di essere l'unico ad avere il testo originale di quell'ultimo discorso di Kruscev al Presidium del Comitato centrale che decise il suo pensionamento», ha dichiarato al settimanale Argumenti e Fakti l'ex membro del Politbjuro ed ex primo segretario del partito in Ucraina Piotr Shelest. n controverso premier sovietico appariva 'depresso», ma trovò le forze per dire che non «si sentiva di lottare contro i suoi compagni del partito» e che «si sarebbe ritirato senza dare battaglia». -Respingo — aggiunse Kru¬ scev — fa maggior parte delle accuse. Dite che ho accentrato nelle mie mani due incarichi' il posto dì Primo segretario del Comitato centrale e quello di Presidente del Consìglio dei ministri. Avete dimenticato che non sono stato io a cercarlo. Qualcuno di voi, per esempio Breznev, ha insìstito molto prima di convincermi. Credo che la mia bontà e il fatto che mi fido troppo degli uomini siano i miei difetti principali Ma voi non mi avete mai parlato dei miei difetti, mi avete sempre appoggiato, avete sempre detto di sì. Vuol dire che siete poco coraggiosi e non siete stati fedeli ai vostri principi». Scusandosi dei suoi modi villani (una volta aveva fatto piangere Breznev dandogli del • ionnullone») Kruscev riconobbe di aver dato prova di mancare 'del tatto necessario nei confronti degli stu¬ diosi dell'Accademia delle scienze». Ma anche in quelle circostanze drammatiche l'anziano premier rimase fedele aHa sua tradizionale irruenza e passò al contrattacco accusando la scienza sovietica di «restare indietro rispetto all'Occidente nonostante enormi investimenti che il popolo le garantiva a costo di duri sacrifìci». Dopo aver illustrato 1 punti principali della sua politica estera Kruscev disse: «So bene che è il mio ultimo discorso politico, una specie di canto del cigno. Non ho intenzione di parlare al Plenum del Comitato centrale, ma vorrei piuttosto rivolgermi al Plenum con una richiesta...». 'Breznev non lo lasciò nemmeno finire la frase—ricorda Piotr Shelest — e gli disse in modo categorico:"Non sarà mai"». 'Capisco che d'ora in avanti sarà tutto come dice Lei — rispose Kruscev che scoppiò a piangere —. Sono pronto a tutto, se insìstete firmerò subito le mie dimissioni, sono pronto persino a lasciare Mosca. Sono comunque sicuro che verrà il tempo in cui la storia dirà parole oneste su quel che sta accadendo in questa sala». Piotr Shelest, che, in pensione, sta scrivendo le memorie, contesta la tesi dello storico Roy Medvedev secondo cui ideatore del complotto fu l'ideologo del partito, Suslov. -n discorso che doveva mettere sotto accusa Kruscev nella seduta del Presidium — ha spiegato — doveva essere letto da Breznev, ma all'ultimo momento ebbe paura. Michail Suslov della congiura non sapeva niente; quando gli chiesero di leggere le accuse a Kruscev impallidì e balbettò: "Ma che fate? Volete scatenare la guerra civile?"». v. s.

Luoghi citati: Mosca, Ucraina