«Per Rabta prove insufficienti»

«Per Rabta prove insufficienti» Bonn: gli Usa non hanno mostrato nuovo materiale utilizzabile in tribunale «Per Rabta prove insufficienti» «I documenti consegnati ai nostri esperti attestano solo che imprese tedesche e di molti altri Paesi hanno fornito prodotti chimici alla Libia» -1 Servizi segreti avrebbero avvertito il governo già nell'80, quando al potere erano i socialdemocratici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Sulla questione Rabta, e sul coinvolgimento di imprese della Repubblica federale, il governo di Bonn continua a trincerarsi dietro l'insufficienza di prove. Ieri sono tornati dagli Stati Uniti gli esperti tedeschi dopo il loro scambio di informazioni con gli americani: ma secondo il portavoce Frìedhelm Ost questi ultimi non hanno fornito materiale utilizzabile in giudizio. Insomma dall'incontro non sarebbe emerso niente di nuovo. In un suo comunicato, il portavoce fa presente che i nuovi documenti presentati dagli americani attestano che «un certo numero di imprese tedesche e di molti altri Paesi europei hanno fornito prodotti chimici alla Libia». Inoltre i servizi degli Stati Uniti fanno sapere che 'alcuni fra i prodotti immagazzinati nello stabilimento dì Rabta permettono di produrre delle armi chimiche». Conclusione di Ost: 'Un primo esame dei documenti presentati dalle autorità americane mostra che essi non apportano elementi nuovi e non costituiscono prove utilizzabili davanti ai tribunali». E' ormai un leitmotiv, che il governo utilizza anche per contrastare l'offensiva dell'opposizione. Alle critiche del presidente socialdemocratico Vogel, che chiede 'la verità» sull'affare Rabta, Ost ha risposto: come giurista Vogel dovrebbe sapere che un indizio informativo non è una prova valida. n portavoce dice anche che fin dall'inizio degli Anni Ottanta il governo federale aveva ricevuto rapporti dai Servizi, attorno a progetti per la produzione di gas da com¬ battimento nel Medio Oriente. E' un'allusione politicamente insidiosa: perché all'inizio del decennio, precisamente fino all'autunno '82, al governo c'erano i socialdemocratici. Sul fatto specifico di Rabta, secondo il settimanale Der Spiegel il governo sapeva fin dall'86. Finora il governo ha parlato di rapporti specifici dei Servizi a metà dello scorso ottobre. Comunque sia, perché un cosi lungo silenzio? Risposta ovvia di Ost: «Per non rischiare di compromettere l'inchiesta». Sono risposte che non placano le polemiche: e non a caso esponenti di un partito di governo, il liberaldemocratico, chiedono un'indagine parlamentare. Stretta d'assedio all'interno e all'estero, la Cancelleria sottolinea anche l'ormai accertata internazionalità della vicenda. Non soltanto impre¬ se tedesche, ma anche imprese di molti altri Paesi sono coinvolte nell'affare Rabta. In un'intervista televisiva, Ost ha parlato di 'Paesi vicini». Anche Jozef Oedopt, lo spedizioniere belga arrestato a Anversa, dice che i prodotti sospetti che lui avviava in Libia, contraffacendo le bolle di accompagnamento, provenivano 'praticamente da tutta Europa». Sulla stampa belga si è anche fatto un generico riferimento a imprese italiane. E un settimanale americano, Business Week, parla di tredici Paesi coinvolti. Ne cita uno, la Svizzera. Molte fra le imprese coinvolte nella vicenda agivano infatti, secondo Business Week, dietro il paravento di società di comodo basate nella Confederazione Elvetica. Inoltre una società di Zug, la Ibi Engineering, in collaborazione con la Preussag tedesca avrebbe fornito ai libici un impianto per la potabilizzazione di acqua salata. Sede dell'impianto: Garian, a cinque chilometri dal controverso impianto di Rabta. Come indica la sigla, la Ibi è una delle società controllate da Ihsan Barbouti, il tecnico iracheno che molte fonti collocano al centro dell'affare. Un'altra società di Barbouti, che aveva sede a Francoforte dove sei mesi fa è andata in liquidazione, è sotto inchiesta in Germania come la ormai celebre Imhausen di Lahr. Nell'ufficio del consulente fiscale tedesco dell'iracheno è stato trovato materiale di molto interesse, sul cui contenuto peraltro gli inquirenti sono ermeticamente riservati. Barbouti ha avuto un ruolo di primo plano anche nell'allestimento delle fabbriche irachene di gas da combattimento: quei gas che sono entrati in azione contro 1 villaggi curdi della montagna, dove hanno fatto migliaia di morti. Ora questo misterioso personaggio è introvabile: si dice che gli agenti del Mossad israeliano fossero sulle sue tracce, e che lui si sia precipitosamente rifugiato in un Paese dell'America Latina. a. v.

Persone citate: Frìedhelm Ost, Ihsan Barbouti, Jozef Oedopt, Vogel