«In Italia ho imparato un lavoro, ma parto umiliato»

«In Italia ho impanto un lavoro, ma parto umiliato » «In Italia ho impanto un lavoro, ma parto umiliato » Il racconto di Gilbert Kpan, originario della Costa d'Avorio, rivela otto anni di soprusi • Un artigiano lo pagava 50 mila lire il mese Licenziato da una ditta senza il denaro che gli spettava ■ Scoraggiato dice: «Ho chiesto aiuto a mia madre, torno alla mia terra» «7n Italia ho imparato un mestiere e di questo sono grato. Ma non vedo l'ora di partire perché ho sofferto troppe umiliazioni. Senza motivo». Gilbert Kpan, 35 anni, originario della Costa d'Avorio, scuote il capo, trattiene a stento le lacrime. E' a Torino dall'81, prima come studente del Bit, poi di un istituto professionale per specializzarsi in tecnica sanitaria, a spese dei genitori. Racconta: «Nell'82, mio padre, commissario di polizia, è stato ucciso, mia madre ha continuato ad aiutarmi: 1 guai s'iniziano quando il giovane decide di mettere in pratica quanto ha appreso a scuola, rinunciando all'aiuto dei famigliari. «Sono stato da un artigiano, mi dava 50 mila lire il mese, senza libretti né mutua». Resiste un anno, risparmiando su tutto. «Poi non ce l'ho più fatta, ho dovuto andarmene». n'16 maggio '87 viene assunto dall'impresa edile Gi e Gi, via Porta Palatina fl, e licenziato in tronco il 29 del mese successivo con una busta di 985 mila lire. Secondo Maria Rosa Vincenti e Luigi Paschero, dell'ufficio vertenze Fiora, gli spettano più di 4 milioni. La pratica finisce agli avvocati Pini e Braggion. Si arriva al 5 febbraio '88. Ancora Gilbert Kpan: «Mia madre si è ammalata, avevo bisogno di due milioni per il viaggio». Il titolare dell'azienda, Salvatore Giuliano, accetta la proposta di transazione e s'impegna a versare la somma entro 10 giorni. Invece, si rivolge al pretore, vanta un credito di 2 milioni come affitto di una stanza senza bagno. 11 pretore gli dà torto. Intanto Gilbert Kpan deve partire: l'avvocato Pini gli anticipa la somma, necessaria. L'esperienza successiva è altrettanto amara. In aprile il giovane africano entra alla Lanio, via Balme 47, che fabbrica impianti di condiziona¬ mento. «Facevo i progetti e controllavo i lavori; quando ce n'era bisogno guidavo anche il camion. Non esistevano né sabati né domeniche. Mi pagavano meno di un milione il mese». A luglio non arriva più neppure quella somma; a settembre Gilbert Kpan entra al Cto per un intervento chirurgico alla spalla. «A novembre mi sono dimesso perché non mi avevano più dato una lira». «Ce lo siamo visti tornare in ufficio disperato» dice Maria Rosa Vincenti. Aggiunge: «Ho telefonato al titolare, Antonio Tricoli. Mi ha risposto che si trattava di un equivoco, che era stato l'operaio a non volere ritirare lo stipendio. Ma quei soldi non sono mai saltati fuori». Che fare? Ancora una causa. «Ho anche chiesto aiuto a mia madre, appena arriva il denaro torno in Costa d'Avorio, con un mestiere, ma tanta amarezza dentro». Carlo Novara Gilbert Kpan, 35 anni

Luoghi citati: Costa D'avorio, Italia, Torino