«Domani golpe» (e il Perù trema)

«Domani golpe» (e il Perù trema) I militari scaricherebbero Garda «Domani golpe» (e il Perù trema) Vargas Uosa al Presidente: Ormai latiti NOSTRO SERVIZIO LIMA — Di fronte alla crisi economica e alla violenza che mette in perìcolo la democrazia, "il presidente Garda sembra avere abbassato la guardia... Questo lascia supporre che è forse il primo interessato alla rottura dell'ordine costituziona-, le: dissimulerebbe la gravissima situazione di scacco in cui è venuto a trovarsi, lo trasformerebbe in vittima e gli assicurerebbe un avvenire in un Paese che ha condotto alla soglia della distruzione. Non dobbiamo permetterlo». E' in questi termini, estremamente duri, che lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, leader del movimento d'opposizione di destra Libertad, ha fustigato il capo dello Stato. Gli chiede di riprendere in pugno il timone nel momento in cui le voci di colpo di Stato si fanno precise: il periodico Semana Economica ha anticipato che potrebbe aver luogo domani. Uno dei vecchi capi dell'esercito, tra i più influenti, stimato per la sua moderazione, il generale a riposo Slnesio Jarama, direttore dell'Accademia militare Caem, ha appenda dichiarato, da parte sua, al settimanale conservatore Oiga: «La situazione è incontrollabile... Non vogliamo donuxre la fame con fucili p pallottole... Se questo governo ha sbagliato, riducendo il popolo in miseria, questo popolo deve revocarlo. E', per me, l'essenza del modello democratico... Se ppr tre anni un governo ha costruito la sventura di venti milioni di peruviani, ha violato la Costituzione. Il popolo non può rimanere con le mani in mano accettando di farsi distruggere giorno dopo giorno». Vargas Llosa ha criticato in particolare l'«cmenteismo» del capo dello Stato. «No, signór Garda — ha dichiarato —: non possiamo permettere il crollo della democrazia peruviana: Vargas Llosa ha affermato che si opporrebbe al golpe e che non propugna più le dimissioni del Presidente o le elezioni anticipate, come reclamano diversi settori dell'opposizione. Questo perché — ha aggiunto — «.mi sembra troppo facile mandare in rovina un Paese e scappar via: che si bruci sino infondo». Inoltre, di fronteiall'insicurezza dilagante e agli assassinii di stranieri, la cooperazione tecnica e umanitaria — un campo in cui lavorano circa cinquecento non-peruviani — sta squagliandosi poco a poco. Per il movimento guerrigliero d'ispirazione maoista Sendero Luminoso, i tentativi di sviluppo portati avanti dal volontariato estero sono •l'oppio del popolo». In seguito all'assassinio, il 3 settembre, di due francesi del Cicda (Centro internazionale di cooperazione per lo sviluppo agricolo), Corinne Seguin e ThomasPélissier, la maggior parte degli organismi hanno richiamato i loro tecnici a Lima o nei capoluoghi regionali: ottanta abbandoneranno definitivamente il Paese questa settimana, annuncia Oiga. '■ La prima vittima straniera di Sendero Luminoso è stato il cittadino Usa Constantin Gregory, ucciso nel giugno '88 nella Sierra di Huancayo insieme a un peruviano, Gustavo Royas: specialista in opere di rimboschimento, lavorava per l'Agenzia internazionale per lo sviluppo (Aid). Il progetto europeo per lo sviluppo agricolo di Pampas, nella regione dì Puno, cofinanziato da Francia, Germania e Grecia è ugualmente paralizzato da quando Sendero Luminoso l'ha incluso tra i suoi obbiettivi, giusto prima di Natale: due peruviani sono stati tjecìsi. L'organizzazione norj.' governativa Procad, gestita dai gesuiti a Huancayo, s'è asua volta ritirata da questa regione andina nel centro del Paese dopo una serie dì minacce e attentati contro le sue installazio- ^ Nifeole Bonnet Copyright di «Le Monde» e per l'Italia de «La Stampa»

Persone citate: Bonnet Copyright, Constantin Gregory, Corinne Seguin, Mario Vargas Llosa, Sendero Luminoso, Vargas, Vargas Llosa

Luoghi citati: Francia, Germania, Grecia, Italia, Lima, Perù, Usa