Grave per la malaria: un giallo di Guido Coppini

Grave per la malaria: un giallo Grave per la malaria: un giallo Una donna è ricoverata in coma all'ospedale di Genova - Forse una zanzara è arrivata dal Senegal in una valigia della nuora, ma come abbia resistito al nostro clima è un mistero GENOVA — Una signora di 68 anni, Teresa Rossello, abitante a Bubbio. nella Val Bormida astigiana, è ricoverata in gravissime condizioni al reparto malattie infettive dell'ospedale di San Martino. La diagnosi non lascia dubbi: malaria, da puntura di insetto, probabilmente una zanzara della specie «anofele». Nella notte, le sue condizioni sono andate leggermente migliorando, ma i medici esortano a non farsi troppe illusioni: 'Dobbiamo sperare che la paziente superi l'attuale fase critica». 'Quella specie di insetto — spiega il professor Fortunato Rizzo, primario del reparto malattie infettive del San Martino — ha una puntura micidiale, può lesionare reni e cervello. Ma non risulta che possa sopravvivere alle basse temperature europee». E allora, come è arrivato nell'alta Langa? E ci sono precedenti? Risponde il professor Rizzo: 'L'insetto può essersi infilato nella scatoletta contenente un souvenir portato dalla nuora della Rossello, che era stata in vacanza in Senegal: avrebbe resistito per la climatizzazione dell'aereo e per il tepore della scatola nella quale era contenuto. Precedenti? Tre casi, nella letteratura medica, che hanno però colpito persone le quali, lavorando in aeroporti, erano in contatto con passeggeri e merci provenienti dall'Africa». La «anofele» nella scatoletta convince molto poco. Ma vediamo come si sono svolti i fatti. Verso la metà dello scorso novembre Carla Paroldo, nuora della Rossello, va in vacanza in Senegal con amici. Rientra a fine mese e quattro giorni dopo accusa febbre alta. Viene sottoposta ad un test specifico che rileva un attacco di malaria. La signora viene dimessa dall'ospedale due giorni prima di Natale. La malaria aggredisce invece la suocera la notte di Capodanno ed ecco le prime perplessità. Intanto, la malaria—affermano i medici — non si trasmette per contagio da persona a persona. Inoltre il periodo di incubazione della malattia non è superiore ai venti giorni, e dal ritomo della Paroldo al malessere della suocera è invece passato più di un mese. Il rientro dal Senegal avviene la domenica sera. La signora Paroldo, che lavora in un'agenzia di assicurazioni, stende di fretta sul balcone gli indumenti che aveva in una borsa di tela. Lei abita col marito al primo piano, la suocera al piano terreno. Un insetto può essersi infilato in un abito, per cadere di sotto e pungere l'anziana signora? Colta dalla febbre la notte di Capodanno, la suocera viene prima visitata alla locale guardia medica, poi ricoverata all'ospedale di Acqui. Sembra affetta dalla «cinese» imperversante, ma un'attenta analisi diagnostica senza alcun dubbio un attacco di malaria, «f/n caso analogo a quello di Fausto Coppi», dice un medico dell'ospedale di Acqui, che dispone per il trasferimento della paziente al San Martino di Genova. Qui la Rossella arriva in coma. Sono ormai trascorsi diver-i si giorni dal primo malessere. «Afa non se ne può far colpa ad alcuno, i sintomi erano quelli dell'influenza», dice il professor Rizzo. Ma la ritardata diagnosi ha aggravato il male, accentuando la «malaria perniciosa cerebrale» fino a ridurre la signora instato di 'coma.n professor Rizzo rileva che il pericolo della malaria e di altre infezioni può dilatarsi a causa della frequenza degli spostamenti, delle vacanze in Paesi tropicali diventate ormai consuete per una certa fascia di italiani. Guido Coppini

Persone citate: Carla Paroldo, Fausto Coppi, Fortunato Rizzo, Paroldo, Rossello, Teresa Rossello

Luoghi citati: Africa, Genova