Bush dà fiato mi dollaro di Ennio Caretto

Bush dà fiato mi dollaro Il biglietto verde vola in Europa a 1345, poi intervengono le Banche eentrali Bush dà fiato mi dollaro Lo staff del Presidente già all'opera per il rilancio dell'economia: privilegiati i nuovi investimenti, scoraggiata la speculazione I governatori riuniti a Basilea, a Tokyo Borsa record DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — In una giornata favorevole al dollaro, che è arrivato a 1345 lire a 1,83 marchi, il presidente Reagan ha ieri presentato al Congresso il suo nono e ultimo bilancio di previsione, e il suo successore Bush ha prospettato una inattesa e importante ristrutturazione dell'industria Usa. L'ascesa della moneta americana è dipesa tuttavia più dalle crescenti aspettative dell'aumento dei tassi d'interesse che dai meriti del «budget», che non sono molti, o da quelli del piano Bush, che sono invece notevoli. E' opinione comune infatti che nel timore di una recrudescenza dell'in finzione, la Riserva Federale e le banche restringano il credito, n dollaro, che ha sfiorato anche i 127 yen, ha segnato il massimo dallo scorso 13 ottobre rispetto al marco, sebbene la Bundesbank sia intervenuta per frenarlo. Solo in tarda serata, a Wall Street, hanno cominciato a produrre i loro effetti i massicci interventi delle Banche centrali, avviati in mattinata sotto la regia della Bundesbank, n biglietto verde è così arretrato a 1334 lire e a 1,8190 contro il marco. Mentre da Basilea, dove da ieri sno riuniti i governatori delle banche centrali del «G 10», il presidente della Bundesbank Poehl ha definito «normale» la situazione, aggiungendo però che il marco deve risalire. In mattinata la borsa di Tokyo aveva toccato la sua vetta storica, mentre nello Sme erano riemerse nuove tensioni. Che disegno hanno tracciato Reagan e Bush? ri presidente uscente ha preparato un bilancio di previsione per l'ottobre '89 - settembre '90 inclusi che riduce il deficit dai previsti 160 miliardi di dollari dell'anno finanziario in corso a 92 miliardi di dollari. Nel quadro di spese primato — 1150 miliardi di dollari—Reagan ha contenuto l'aumento di quelle del Pentagono nel 2% in termini reali, e ha tagliato quasi tutte quelle sociali, con l'eccezione della lotta contro l'inquinamento nucleare e della lotta contro l'Aids. Il «grande comunicatore» ha rifiutato ancora una volta di ricorrere a nuove tasse, sostenendo che il bilancio verrà pareggiato nel '93 con le graduali riduzioni automatiche delle uscite stabilite dalla legge Gramm Rudman. Ma la maggioranza democratica al Congresso si è detta dubbiosa che ciò avvenga: 'Noi aspettiamo il bilancio di previsio¬ ne di Bush» ha dichiarato seccamente il leader del Senato George Mitcheli. Il presidente entrante ha evitato di interferire nell'ultima fatica economica di Reagan, che nell'81, quando era giunto alla Casa Bianca, si era trovato con il deficit più basso della sua amministrazione, 72 miliardi di dollari. Bush si è concentrato invece sui difetti strutturali dell'industria Usa, che negli ultimi anni si è lasciata guidare da un criterio suicidia: il massimo profitto a ogni bilancio trimestrale. Bush ha ammonito che in questo modo si perde produttività, si trascurano la ricerca e lo sviluppo, si ignorano i programmi a lunga scadenza, e si erode il livello di vita. Rendendo nota la bozza di un progetto tracciato dal ministro del Tesoro Brady, il «New York Times» ha riferito che una volta al potere Bush eserciterà forti pressioni sulle corporations, servendosi soprattutto dello strumento fiscale, n futuro presidente incentiverà i risparmi, che sono scesi al 3% del reddito, il minimo dei Paesi industrializzati. Agevolerà inoltre gli investimenti nei settori scientifici e tecnologici, quelli pluriennali, e cercherà di contenere i consumi interni e rilanciare le esportazioni. Il prossimo ministro del Bilancio Richard Darman, uno degli uomini Incaricati del progetto, ha accusato di cecità e ingordigia la -corpocrazia.' ossia i vertici delle corporations: 'Dobbiamo prendere esempio dai giapponesi che investono in media a trent'annU ha detto. Darman ha fatto capire che nel disegno di Bush rientrano anche la riforma dell'istruzione, e il risanamento della rete stradale e di tutti i supporti logistici per l'industria. Il responsabile delle varie iniziative sarà il sottosegretario al tesoro Pe-, ter McPherson che ha assun¬ to la direzione di uno speciale Gruppo di studio sulla competitività. Una delle molle del programma è la integrazione economica europea del '92. Bush teme che gli Stati Uniti restino schiacciati tra 11 Giappone e la Cee a cavallo del 2000. Proprio per modificare la rotta della corazzata America, che sotto Reagan ha navigato spericolatamente in acque spesso infide (basti pensare al crack della Borsa del 19 ottobre '87) Bush sarà tuttavia costretto a intervenire sul bilancio di previsione dell'89-'90. Ennio Caretto

Luoghi citati: America, Basilea, Europa, Giappone, Stati Uniti, Tokyo, Washington