Nasce il club delle donne in politica «Siamo migliori dei colleghi uomini»

Nasce il club delle donne in politica «Siamo migliori dei colleghi uomini» Nel Consiglio comunale di Trieste, con esponenti di tutti i partiti Nasce il club delle donne in politica «Siamo migliori dei colleghi uomini» «Abbiamo più creatività e sensibilità» - Prima iniziativa: controllare il bilancio TRIESTE — "E' un tentativo di ridare credibilità, di provocare nuova fiducia nellapoliiica.finora gestita quasi esclusivamente dagli uomini, perché l'approccio delle donne è diverso, diverse sono la sensibilità e la creatività». Il «coordinamento delle consigliere comunali» di Trieste è stato tenuto a battesimo ieri in una conferenza stampa, con la benedizione del sindaco de, Franco Richetti. E' uno schieramento trasversale rispetto al partiti; ne fanno parte le dieci consigliere comunali sui. 60 componenti il consiglio. "Non mi sembra poco — ha osservato la socialista Ariella Pittoni — perché, pur con tutti i difetti, è un modo ottimo di cominciare ,a dare un segnale che in Comune qualcosa cambia». Ma la de Romanità Molinari mette in guardia: "Dobbiamo fare attenzione a non ghettizzarci. I problemi non sono maschili o femminili e dobbiamo affrontarli, pur con una logica visione diversa, in modo complementare. L'esperienza va affrontata con tolleranza per le idee degli altri». Le dieci protagoniste dell'.esperimento», uno dei pochissimi in Italia, sono tre de (Rosanna Poletti, Luisa Nemez e Romanità Molinari), tre pei (Antonia Zanin, Ester Pacor e Annamaria Kalc), unapsi (AriellaPittoni), due verdi «Margherita» (Gianna Brun Rizza e Antonietta Lima), una della lista verde pannelliana (l'on. Adelaide Aglietta). n pro¬ getto, approvato dalla giunta, andrà in consiglio per il sì definitivo. 11 «coordinamento» sarà un organismo a sé stante, con un fondo gestito in proprio. "L'iniziativa nasce dall'esigenza di avere — dice l'on. Aglietta—una sede di analisi e dialogo, di confronto, di scelta sui problemi politico-sociali del nostro tempo, con attenzione particolare a quelli della comunità triestina». Tre sono gli obbiettivi: formulare proposte e iniziative per migliorare la condizione femminile nella comunità, ponendo in evidenza che anche le donne fanno politica, «/orse in modo meno burocratico»; avviare un rapporto con le realtà sociali, produttive, amministrative in cui le donne abbiano posizioni di responsabilità; diventare strumento di informazione e confronto per quelle impegnate in politica. Le consigliere si sono proposte di dar vita a un «centro di ascolto» per prendere atto delle esigenze, esaminare il bilancio comunale e verificare in che modo i soldi vengono utilizzati. Ma alla conferenza stampa si è levata una voce subito definita «maschilista». Il < ommissario della federazione missina Sergio Dressi ha detto che il «coordinamento» è segno di debolezza: "Le donne credono di non poter fare politica senza mettersi assieme». Ma qualcuno ha commentato che -la sparata nasce dal fatto che tra i sei consiglieri del msi non vi sono donne». p.r.

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