Perché restano senza padrone tanti miliardi delle Lotterie

Perché restano senza padrone tanti miliardi delle Lotterie Molti perdono i biglietti, altri non si accorgono di aver vinto Perché restano senza padrone tanti miliardi delle Lotterie Dopo sei mesi il denaro va all'erario • Ancora pochi giorni per incassare 1600 milioni di «Monza» ROMA—All'indomani della pioggia miliardaria di Fantastico, altri 1600 milioni sono in cerca di un padrone. Potrebbe sembrare uno scherzo e invece questa incredibile cifra rappresenta l'ammontare complessivo dei sedici biglietti vincenti della Lotteria di Monza 1988 non ancora riscossi n 18 gennaio prossimo, informa il ministero delle Finanze, scadrà il termine per la presentazione all'incasso di questi biglietti. H regolamento della lotteria prevede infatti che la richiesta di pagamento dei premi debba avvenire entro 180 giorni dalla pubblicazione dei numeri vincenti sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo tale data i possessori non avranno più dirit¬ to alla vincita. Tra i sedici biglietti c'è anche quello da un miliardo (serie AI 61134, venduto a Milano). I rimanenti 600 milioni sono suddivisi in tre premi di seconda categoria da 80 milioni l'uno (venduti a Vicenza, Firenze e Milano) e da dodici premi di terza categoria da 30 milioni l'uno (tre a Milano, due a Roma e gli altri a Firenze, Bolzano, Bologna, Modena, Verona, Novara e Torino). Non è però un record di distrazione. Lo scorso anno mancava all'appello 11 biglietto da 1 miliardo 800 milioni del terzo premio della Lotteria Italia, abbinata al Fantastico di Celentano. Dopo l'annuncio emesso 1112 luglio '88 dal ministero delle Finan¬ ze che informava dell'imminente prescrizione della vincita, il distratto possessore ha fi; .Jmente ritrovato il biglietto serie M 814957 e l'ha spedito a Roma per l'incasso tramite una banca bolognese. Ma non ha ancora ricevuto una lira perché al ministero stanno compiendo gli accertamenti necessari anche sulla tempestività della presentazione del biglietto. Per ora la più alta vincita non incassata resta quindi quella della lotteria di Merano: un miliardo che nessuno si è ricordato di riscuotere. Complessivamente nell'86 non sono stati ritirati premi per 15 miliardi di lire. Anche nell'87 e nell'88 nessuno ha reclamato biglietti vincenti per parecchi miliardi (manca però ancora la cifra esatta). Al ministero dicono che ciò è dovuto a vari fattori: «C'è chi non controlla il tagliando, chi l'ha smarrito, chi si è ammalato, chi l'ha comprato come un souvenir d'Italia ed è poi tornato all'estero». Ma dove finiscono tutti i miliardi non riscossi dai distratti vincitori di una Lotteria? "In un apposito fondo del ministero del Tesoro», precisano alle Finanze. In pratica lo Stato incamera l'intera vincita non reclamata nei tempi previsti dal regolamento della Lotteria. Un vero affare. D'altronde l'Erario sta facendo affari d'oro con le Lotterie. Nei primi sette mesi dello scorso anno gli utili sono passati a 65 miliardi contro 1 55 dell'87, i 32 dell'86 e i 19 deU'85. Su quattromila lire, il prezzo di un biglietto della Lotteria Italia, circa 1500 sono finite nelle casse dello Stato. L'Erario trattiene infatti un'imposta su ogni biglietto della Lotteria. Di conseguenza tutti i vincitori non dovranno pagare una lira di tassa sui premi. E allora perché preoccuparsi di mantenere l'anonimato? La risposta è semplice. Soprattutto per sfuggire parenti ed amici. Il fisco comunque è sempre in agguato. Infatti il reinvestimento della vincita è, prima o poi, soggetto ad imposte: trattenuta fiscale su Bot o Cct ed imposta sugli interessi sui conti correnti bancari. Sono poi tassabili i soldi utilizzati per l'acquisto di azioni, case e terreni. Un consiglio infine ai vincitori: fate attenzione a non perdere il tagliando perché è il solo che garantisce la riscossione del premio. Ad esempio, nell'autunno scorso a Roma l'anonirrio vincitore di un premio da un miliardo è stato «truffato» dalla sua amante che è corsa in banca ad incassare personalmente la vincita, per poi fuggire con l'intero malloppo. Pierluigi Franz

Persone citate: Celentano, Pierluigi Franz