«Hirohito? Il nostro aguzzino»

«Hirohito? Il nostro aguzzino» Filippo d'Edimburgo ai funerali, dure critiche dei reduci inglesi «Hirohito? Il nostro aguzzino» «Sapeva tutto dei massacri di prigionieri» - Il ministro della Difesa neozelandese: doveva essere fatto a pezzi alla fine della guerra DAL. NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — L'annuncio è arrivato di sorpresa, ieri, alle 17. H duca di Edimburgo rappresenterà la Regina ai funerali di Hirohito. E' stata una decisione difficile e non riceverà molti applausi. Milioni di britannici considerano Hirohito un cr.minale di guerra e sarebbero lieti e fieri se nessuno seguisse a Tokyo le sue esequie. Un commentatore scrive: «Gli storici revisionisti, i diplomatici occidentali e la maggioranza dei giapponesi ci assicurano che l'imperatore non ebbe responsabilità alcuna nelle atrocità commesse dai suoi militari. Ma i nostri ex prigionieri non condividono questi giudizi tanto benevoli". Soffrirono pene tremende, questi prigionieri, morirono a migliaia. E' una cicatrice che l'Inghilterra condivide con altri Paesi anglosassoni. America, Australia, Nuova Zelanda. Bob Ti- zard, ministro neozelandese della Difesa, un veterano dell'ultima guerra, ha espresso ieri i suoi sentimenti con vivido linguaggio. In un incontro con i giornalisti a Wellington, ha dichiarato: «Non dovremmo mandar nessuno a questi funerali. Alla fine della guerra, Hirohito meritava la fucilazione o, meglio ancora, d'essere fatto a pezzi in pubblico». I più giovani, che poco sanno di Hirohito o magari l'ammirano per il -miracolo nipponico», non capiscono tanta ira. Ne osservano, muti, l'asprezza. Charles Peall è uno degli esponenti, in Inghilterra, della «Federazione dei club dei prigionieri di guerra in Asia» e ha dichiarato: «Era ora che Hirohito se ne andasse. Io sono sopravvissuto a quattro anni di prigionia bestiale nei campi lungo la tragica ferrovia dalla Birmania al Siam: ma 16 mila dei miei compagni non sono tornati, lo non credo nella vendetta. Ma non posso accettare le teorie secondo le quali questo imperatore-dio non sapeva nulla dei massacri in Cina e nell'Asia Sud-Orientale». Phil Reed è l'archivista deir/mperiaZ War Museum. Dichiara: «In alcuni campi di prigionia, soprattutto in quelli nelle allora Indie Orientali Olandesi, il tasso di mortalità superava il 70 per cento. L'atteggiamento dei militari giapponesi verso i prigioniera era pregevole, disumano». L in coro cui si aggiungono ogni giorno nuove roventi voci. Si ricorda altresì che nessun membro della famiglia reale ha partecipato alla grande funzione religiosa in memoria dei morti del Jumbo Pan Am, a Lockerbie. E si domanda: «Se i royal hanno trascurato questa tragedia, perché Filippo va a Tokyo a piangere su Hirohito?». in. c.

Persone citate: Phil Reed